2022-10-08
I «fratelli di Francia» ci minacciano. «Vigileremo sul rispetto dei diritti»
L’intervista a «Repubblica» del ministro Laurence Boone irrita Giorgia Meloni: «Ingerenza». Stizzito pure il capo dello Stato: «L’Italia sa badare a sé stessa». Parigi, in imbarazzo, prova a incolpare il quotidiano: «Parole semplificate».Come se fossimo un protettorato francese. L’Italia subisce un nuovo schiaffo da parte di quelli che qualcuno in Italia chiama «fratelli di Francia», con il ministro per gli Affari europei, Laurence Boone, che dichiara a Repubblica: «Vogliamo lavorare con Roma ma vigileremo su rispetto diritti e libertà». Reazione durissima della premier in pectore, Giorgia Meloni, che definisce le parole del ministro «un’inaccettabile minaccia di ingerenza» e chiede che il governo francese smentisca l’intervista di madame Boone. Nel pomeriggio, Parigi tenta di salvarsi in calcio d’angolo, scaricando la colpa sul quotidiano: «Pensiero semplificato nell’intervista. Il ministro non intende dare lezioni a nessuno; la Francia rispetta la scelta democratica degli italiani». Boone, in passato consigliere economico dell’ex presidente Francois Hollande, non è certo una pivellina con problemi a maneggiare idee e parole. Nel corso di una chiacchierata con Repubblica ha pericolosamente indugiato sul concetto di «vigilanza». A una prima domanda sulle differenze politiche con la maggioranza di centrodestra italiana, il ministro di Parigi risponde che la Meloni, in particolare sulle sanzioni alla Russia, è stata molto chiara. «Dopo di che è chiaro che abbiamo delle divergenze», aggiunge, ma «saremo molto attenti al rispetto dei valori e delle regole dello Stato di diritto. L’Ue ha già dimostrato di essere vigile nei confronti di altri Paesi come l’Ungheria e la Polonia». Poi si arriva al tema dell’inserimento del diritto all’aborto nella Carta dei diritti umani dell’Ue, a cui la Francia è favorevole, e qui il ministro spiega: «Abbiamo bisogno dell’unanimità. Dobbiamo portare una voce per la salvaguardia dei diritti delle donne, delle minoranze sessuali e di tutte le minoranze in generale». Non solo, ma «quando vediamo quello che è successo negli Usa, capiamo che dobbiamo rimanere estremamente vigili». La frittata arriva alla domanda seguente: «L’apertura della Francia al futuro governo Meloni non normalizzerà l’estrema destra al potere? È quello che cerca anche Marine Le Pen». Qui madame Boone risponde: «Dobbiamo essere uniti davanti alla Russia e contiamo sull’Italia in relazione a quanto detto da Meloni, ma io insisto sui nostri valori che sono diversi. Quindi da parte della Francia c’è anche fermezza e vigilanza». Proprio così, la Francia sarà ferma e vigile sull’Italia. Le parole da Lord protettore di Parigi non potevano restare senza una replica da parte della Meloni. Che su tutti i social protesta: «Voglio sperare che, come spesso accade, la stampa di sinistra abbia travisato le reali dichiarazioni fatte da esponenti di governo stranieri, e confido che il governo francese smentisca immediatamente queste parole, che somigliano troppo a una inaccettabile minaccia di ingerenza contro uno Stato sovrano, membro dell’Unione europea». «L’era dei governi a guida Pd», prosegue la leader di Fdi, «che chiedono tutela all’estero è finita, credo sia chiaro a tutti, in Italia e in Europa».Per altro, non si tratta neppure del primo scivolone del governo francese sull’argomento. Qualche giorno fa, il primo ministro Elisabeth Borne aveva affermato che «l’Unione europea ha alcuni valori da difendere, come l’aborto e i diritti umani». E «pur non volendo commentare le scelte democratiche degli italiani», aveva detto ai microfoni di Rmc: «Naturalmente saremo attenti, con la presidente della Commissione europea, (Ursula von der Leyen, ndr) che questi valori sui diritti umani e sul diritto all’aborto siano rispettati da tutti». Rispetto alle dichiarazioni di ieri della Boone, almeno il premier aveva avuto l’astuzia di farsi scudo con la Commissione europea. Nel pomeriggio, arriva la correzione di mira dal gabinetto del ministro francese, che all’Adnkronos fa dire: «La presentazione in questa intervista della relazione che intendiamo avere con l’Italia semplifica eccessivamente il pensiero del ministro. Come ha detto, la Francia rispetta ovviamente la scelta democratica degli italiani. Il ministro, che è vicino all’Italia, vuole portare avanti il lavoro di cooperazione e desidera dialogare con il futuro esecutivo il prima possibile».Nel pomeriggio arrivano anche le parole di Sergio Mattarella, dal Piemonte, al quale i cronisti domandano se ci debba essere una vigilanza di governi esteri sull’Italia. Il capo dello Stato è chiarissimo: «l’Italia sa badare a se stessa, nel rispetto della Costituzione e dei valori dell’Unione europea».L’intervista ha lasciato più che interdetto anche Carlo Calenda. Il leader di Azione, ospite a L’Aria che tira su La 7, è sbottato: «Siamo un Paese dell’Unione europea, se c’è una questione attinente allo stato di diritto se ne occupa l’Ue come ha fatto con Polonia e Ungheria, quindi è del tutto inopportuno. Io nelle condizioni di Meloni mi sarei espresso come lei». Molto netto anche il commento, in mattinata, di Enrico Mentana, per il quale «viene da chiedersi chi abbia mai conferito al governo francese il ruolo di vigilante dei diritti e delle libertà italiani».
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