
Pur di non sfrattare chi si è insediato a sbafo, il sindaco di Roma compra il palazzo occupato e poi lo regala agli illegali. Alla faccia delle graduatorie. Intanto il verde sparisce dalla capitale e da Milano, malgrado la retorica green delle giunte.Hanno tutti le stesse debolezze, i sindaci progressisti: si struggono per il mattone e vagheggiano sull’ambiente. Mentre il terremoto giudiziario scuote la Milano dei grattacieli, a Roma il rapporto con il pudore è più arduo e così accade che l’Assemblea capitolina, a maggioranza Pd e progressisti, spenda 22 milioni e 220.000 euro del Comune, quindi dei contribuenti, per comprare 98 case occupate abusivamente a Cinecittà, in via Lucio Calpurnio Bibulo, e regalarle agli abusivi che le occupano. Un colpo di mano avvenuto l’altroieri sotto gli occhi impotenti delle opposizioni di centrodestra, che non hanno neanche fatto in tempo a presentare emendamenti. L’assessore al Patrimonio Tobia Zevi è arrivato addirittura a rivendicare il blitz parlando di «umanità» e «delibera di cui essere orgogliosi»: fatto sta che circa cento famiglie di abusivi, che occupano quelle case da vent’anni, anziché sgomberarle se ne sono appropriati pagando un canone calmierato, grazie all’iniziativa della maggioranza vicina al sindaco Roberto Gualtieri. Con buona pace dei circa 20.000 cittadini che da più di dieci anni stanno aspettando il proprio turno in graduatoria in un bando per le nuove case popolari scomparso nel nulla. «Non c’è niente di onorevole nell’usare soldi dei romani per sanare occupazioni abusive», ha commentato Federico Rocca, consigliere capitolino e membro dell’esecutivo romano di Fratelli d’Italia. Per Fabrizio Santori, capogruppo della Lega, «questo atto rappresenta una sconfitta per lo Stato di diritto, un premio per chi occupa, un insulto per chi rispetta le regole». Il problema è che quello del palazzo di Cinecittà non sarà l’unico caso: per «risolvere» l’emergenza abitativa, il Comune di Roma guidato da Gualtieri prevede di acquistare oltre 1.300 alloggi, molti dei quali già occupati. La strategia è chiara: dichiarare di «ripristinare la legalità» comprandola a spese dei romani e nel frattempo premiare chi infrange la legge.Se la casa è la faccia della stessa medaglia su cui i progressisti scivolano a Roma come a Milano, anche la gestione del verde pubblico non è da meno: nell’ambito dell’inchiesta sull’urbanistica milanese, ha fatto capolino la cifra narrativa «green» di Sala, uguale a quella di Gualtieri: e così, mentre il sindaco capitolino in campagna elettorale prometteva «un milione di nuovi alberi a Roma», quello meneghino si è voluto superare - Milano non sarà mica meno della capitale! - e ne ha promessi tre nel solo territorio comunale. Risultato: a Milano di nuove e massicce piantumazioni non c’è traccia, l’escursione termica tra strade alberate e strade non alberate arriva a 15 gradi, e soltanto il 20 per cento degli alberi appare piantato sul territorio comunale, mentre la città soffoca nell’asfalto e nelle scenografie installate dal Comune a favore di telecamera e di video Instagram. Già, Instagram: non c’è giorno che il sindaco Gualtieri non posti sul social network clip video in cui, armato di zappa ed elmetto (come «l’esperto trebbiatore» Benito Mussolini nei filmati dell’Istituto Luce), pianta alberelli insieme con il fedele assessore all’ambiente Sabrina Alfonsi. La realtà, però, è ben diversa dalla rappresentazione mediatica che ne vuol fare Gualtieri: in soli quattro anni, a Roma sono stati abbattuti circa 50.000 alberi (cifre approssimative, dato che manca un catasto generale degli alberi urbani). Le piantumazioni? Dal 2021 al 2023 soltanto 2.403. Gualtieri ha dichiarato che «dall’inizio della consiliatura sono stati piantati 25.400 alberi lungo le nostre strade», un numero ridicolo rispetto al milione indicato in campagna elettorale. E poi, saranno alberi o semi? Uno stratagemma legittimato con il benestare della Commissione europea e dell’ex ministro per la Transizione ecologica Roberto Cingolani ha autorizzato l’equiparazione tra arbusti e semi, come se piantare un seme anziché un albero fosse la stessa cosa: «Ci vogliono 48.000 semi per compensare il valore ecosistemico di un albero maturo abbattuto» ha dichiarato, inascoltato, l’agronomo di fama internazionale Daniele Zanzi. Ma a Roma si va avanti così. A complicare il quadro ci sono anche i dati poco trasparenti sulla sopravvivenza degli arbusti: a Milano in molte zone si parla dell’80 per cento di piantine morte in due anni, a Roma la situazione è la stessa, così come le cause: manutenzione carente, irrigazione assente, reti distrutte, alberi piantati vicino alle tubature e poi abbattuti. Ormai la situazione è da codice rosso: il capogruppo della Lega Fabrizio Santori ha presentato diverse interrogazioni e un esposto, le associazioni di categoria sono mobilitate e poco più di una settimana fa è arrivato l’ennesimo appello: «La situazione del verde orizzontale e verticale a Roma è disastrosa», hanno scritto in una nota i consiglieri capitolini di Fratelli d’Italia. «Decine di migliaia di alberi sono stati potati, abbattuti e capitozzati senza una ragione. Ci preoccupa il fatto che nessuno abbia ancora fermato la Alfonsi per impedirle di continuare a distruggere dissennatamente il patrimonio arboreo della citta. Facciamo quindi un appello al sindaco e a tutta l’amministrazione: fermatevi prima che i danni divengano irreparabili». Anche la giustizia rema contro: pochi giorni fa, il Tar del Lazio ha respinto la domanda cautelare per l’annullamento del nulla osta all’abbattimento di decine di alberi per l’esecuzione dei sondaggi archeologici a Pietralata, nell’area interessata dal progetto del nuovo stadio della squadra della Roma. E i sindaci dal pollice nero, Sala e Gualtieri, continuano indisturbati.
Il killer di Charlie Kirk, Tyler Robinson (Ansa)
- Tyler Robinson premeditava l’omicidio, forse incoraggiato dal suo compagno in transizione sessuale. Trovato il suo Dna sull’asciugamano che avvolgeva il fucile. L’Fbi: «Non sta collaborando con noi».
- In Germania distrutti i manifesti che ricordano l’attivista e l’ucraina Iryna Zarutska. La figlia di The Rock, Ava Raine: «Doveva dire parole gentili». Il rapper afro l’oltraggia sul palco.
Lo speciale contiene due articoli.
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All’indomani dell’ennesimo successo elettorale di Afd, l’esecutivo di Merz annuncia «contatti tecnici» col regime afgano per rimandare a Kabul i criminali «sui voli di linea». E l’Europa subito applaude.