Il governo tratta sul Mes. E rispunta la trappola della «logica di pacchetto»
Il direttore generale del Mes, Pierre Gramegna (Ansa)
L’esecutivo tentenna e sembra aprire alla ratifica, seppure con l’idea di applicare dei correttivi futuri al Trattato. Ma la tattica è insensata: quello strumento è una iattura.
L’elezione favorita da Timothy Dolan. Donald Trump: «Non vedo l’ora di incontrarlo», nonostante le critiche a J.D. Vance. E Vladimir Putin si dice «fiducioso».
Il nuovo Papa è un americano a lungo missionario in Perù: Robert F. Prevost. Smentiti molti vaticanisti che puntavano su Parolin o Zuppi. Ha scelto di chiamarsi Leone XIV. Vicino a Francesco, tuttavia non è un gesuita ma un seguace di Sant’Agostino: fede e ragione. E forse meno «piacione». Speriamo
Il discorso ai fedeli del nuovo Papa: «Il male non prevarrà, siamo nelle mani di Dio». Poi ringrazia il predecessore e fa recitare l’Ave Maria. Donald Trump: «Un onore per gli Usa».