2025-10-30
        «L’Accademia vaticana della Scienza sul clima è più estremista dell’Onu»
    
 
        Nel riquadro, Howard Thomas Brady (IStock)
Lo scienziato cattolico Howard Thomas Brady, ex sacerdote: «Con papa Francesco, ai ricercatori critici è stato vietato perfino di partecipare alle conferenze. La Chiesa non entri nel merito delle tesi: è lo stesso errore fatto con Galileo».Australiano di Canberra, Howard Thomas Brady è stato un sacerdote missionario del Sacro Cuore che, oltre alle lauree in Filosofia e Teologia, ha anche un dottorato in Studi Antartici. Ha partecipato a 4 spedizioni in Antartide nelle quali, oltre che in veste di scienziato, serviva anche come cappellano cattolico della Marina degli Stati Uniti presso le stazioni McMurdo e Amundsen-Scott, al Polo Sud. Nel suo libro Letters from Hurrell street, esprime tutta la sua preoccupazione per il coinvolgimento della Chiesa cattolica nella scienza del clima.Howard, sembra insolito essere un sacerdote scienziato…«Beh, non proprio. Anzi, c’è una lunga tradizione di sacerdoti scienziati. Il mio primo parroco era un famoso botanico; e lo scienziato che suggerì che la calotta glaciale antartica fosse molto spessa, e non un sottile strato di ghiaccio, era un sismologo gesuita americano. Io ho lavorato come geologo in un programma di trivellazione nella Terra Vittoria, in Antartide. Il programma di trivellazione era entusiasmante: fummo i primi a perforare la piattaforma glaciale di Ross, la più grande dell’Antartide, e perforammo il ghiaccio fino a 400 metri con un lanciafiamme per raggiungere il fondale oceanico sottostante. Non è stato difficile rimanere affascinati dalla storia di questo incredibile continente». So che lei non ha un’opinione positiva della Pontificia Accademia delle Scienze…«Come scienziato, non sorprende che io sia scontento del fatto che, sotto papa Francesco, la Chiesa cattolica abbia canonizzato una teoria scientifica sul cambiamento climatico; una intrusione nella scienza del clima era al di fuori dello statuto del Papato. E, sì, sono molto deluso dai recenti sviluppi di questa Accademia. Fu fondata da papa Pio XI nel 1936 per fornire consulenza al Papa sul pensiero scientifico mondiale, con membri dal nome glorioso: Albert Einstein, Niels Bohr, Erwin Schrödinger, Ernest Rutherford. Negli ultimi anni l’Accademia ha nominato solo scienziati del clima che concordano con l’Ipcc (Comitato Onu sul clima, ndr), un pregiudizio che ha distorto la sua missione. Un cancelliere argentino dell’Accademia, il vescovo Marcelo Sanchez Sorondo, ha persino affermato che sulla scienza del clima “c’è un solo punto di vista”». Come si è giunti a questo degrado?«Prima di papa Francesco l’Accademia presentava opinioni diverse sul cambiamento climatico, anche se al suo interno c’erano climatologi concordi con l’Ipcc. Poi, con Francesco deciso a pubblicare un’enciclica sul clima, agli scienziati con opinioni diverse è stato vietato di partecipare alle riunioni dell’Accademia. Nel 2021 un autorevole scienziato francese, il professor Philippe de Larminat, nonostante fosse stato precedentemente invitato a intervenire ad una conferenza dell’Accademia, fu poi escluso quando emerse che egli sosteneva che fosse l’attività solare, piuttosto che i gas serra, a causare l’attuale riscaldamento globale». Al momento, com’è la situazione in Accademia?«Sostenuti dai cancellieri Marcelo Sanchez Sorondo (fino al 2024) e Peter Kwodo Turkson (dopo il 2024), oggi ci sono solo membri concordi con l’Ipcc. Il problema non sono le loro opinioni scientifiche, ma la loro forte opposizione nei confronti di chiunque abbia opinioni critiche. Al momento, l’Accademia non riflette più la diversità scientifica che esiste in climatologia e ha ignorato la fragilità intrinseca di qualsiasi teoria scientifica».Cosa intende con «fragilità intrinseca di qualsiasi teoria scientifica»?«La scienza non è immobile: man mano che si sviluppa, le teorie vengono costantemente modificate o addirittura abbandonate. Uno che fu presidente della Pontificia Accademia delle Scienze e che era consapevole della cosa fu padre Georges Lemaitre, che sviluppò la teoria del Big Bang. Un giorno papa Pio XII, parlando all’Accademia, collegò la creazione dell’Universo da parte di Dio con l’atomo primordiale della teoria del Big Bang di padre Lemaitre. Sentendo questo, padre Lemaitre disse al Papa di stare fuori dalla scienza: aveva l’umiltà di sapere che un giorno la sua teoria del Big Bang avrebbe potuto essere superata».La posizione dell’Accademia oggi è addirittura più radicale di quella dell’Ipcc. «Infatti. Hans Joachim Schellnhuber e Veerabhadran Ramanathan, sostenuti da Peter Raven e Jane Lubchenko, hanno posizioni addirittura ancora più catastrofiste di quelle dell’Ipcc». Ad esempio? «Secondo l’Accademia v’è aumento, in frequenza e in intensità, degli uragani; ma secondo l’Ipcc “gli uragani estremi sono rari, di breve durata e locali, e i singoli eventi sono in gran parte influenzati dalla variabilità stocastica”. Secondo l’Accademia v’è aumento di siccità, ma secondo l’Ipcc “le tendenze osservate nelle misure di siccità sono altamente regionali, con aumenti in alcune regioni e diminuzioni in altre”. Nelle dichiarazioni dell’Accademia, Schellnhuber prevede un innalzamento del livello del mare di diversi metri entro il 2100, ma negli ultimi 100 anni non si è verificata alcuna accelerazione dell’innalzamento del livello del mare, bensì un abbassamento di 20 cm. L’Accademia continua a rilasciare dichiarazioni sulla necessità di passaporti da “rifugiati climatici” per le persone sfollate a causa del futuro innalzamento del livello del mare intorno agli atolli delle isole del Pacifico, sebbene nessun innalzamento sia stato osservato; anzi, negli ultimi 80 anni la superficie di molti atolli è aumentata».Mi dica due critiche che muove all’Ipcc e all’Accademia Pontificia…«Innanzitutto, sebbene sia stato inequivocabilmente dimostrato che i modelli climatici computerizzati non sono affidabili, sia l’Ipcc che l’Accademia ignorano questo fatto». A dire il vero, nel suo Terzo Rapporto, del 2001, l’Ipcc afferma che «nella ricerca e nella modellizzazione climatica, dobbiamo riconoscere che abbiamo a che fare con un sistema caotico non lineare accoppiato e che, pertanto, non è possibile effettuare previsioni a lungo termine sugli stati climatici futuri».«Appunto! Solo che oggi sembra si siano dimenticati di quel che avevano ammesso nel 2001».Una seconda critica?«L’insistenza con la quale sostengono che per affrontare il presunto problema del riscaldamento globale bisogna ridurre le emissioni di CO2. È stato ampiamente dimostrato che una tale riduzione non può avere alcun effetto sul clima, e che livelli alti di CO2 sono invece di beneficio per il pianeta». Cosa auspica per il futuro dell’Accademia?«Auspico che riprenda il cammino delineato da Giovanni Paolo II e sostenuto dal cardinale John Henry Newman (recentemente canonizzato da papa Leone XIV), entrambi sostenitori della netta separazione tra credenza religiosa e teoria scientifica. Papa Giovanni Paolo II voleva che il caso Galileo fosse riesaminato e, su consiglio della Pontificia Accademia delle Scienze, dichiarò che la condanna di Galileo era stata un errore. Poi, in un discorso dell’ottobre 1992, disse: “I problemi alla base del caso Galileo riguardano la natura della scienza e il messaggio della fede. Non è quindi da escludere che un giorno ci troveremo in una situazione simile, che richiederà a entrambe le parti una consapevolezza informata del proprio campo e dei limiti delle proprie competenze”. Giovanni Paolo II era preoccupato che in futuro la Chiesa cattolica potesse nuovamente pronunciarsi sulla scienza, pur non avendo alcuna competenza né alcun mandato dal Signore per farlo. Non poteva sapere che papa Francesco e la Pontificia Accademia delle Scienze avrebbero ignorato il suo consiglio. L’incursione di papa Francesco e della Pontificia Accademia delle Scienze nella scienza del clima è stata quanto mai infelice. Sono sicuro che Leone XIV avrà la lucidità e la forza di porvi rimedio. Solo allora la Chiesa cattolica riconoscerà la netta differenza tra i dogmi della religione e le conclusioni della ricerca scientifica».
        Leonardo Apache La Russa (Ansa)
    
Nessuna violenza sessuale, ma un rapporto consenziente». È stata archiviata l’indagine a carico di Leonardo Apache La Russa e l’amico Tommaso Gilardoni, entrambi 24enni, accusati di violenza sessuale da una di ventiduenne (ex compagna di scuola di La Russa jr e che si era risvegliata a casa sua).
Ecco #DimmiLaVerità del 30 ottobre 2025. Ospite la senatrice calabrese della Lega Clotilde Minasi. L'argomento del giorno è: "La bocciatura del ponte sullo Stretto da parte della Corte dei Conti"