Secondo diversi analisti gli Agnelli venderanno a un gruppo straniero: «Gli acquirenti potrebbero arrivare anche dall'Asia» ha spiegato Francesco Pilotti, responsabile ufficio studi di Soldiexpert scf, alla Verità. La successione e i dazi Usa faranno ballare tutto il settore. Si può puntare sui titoli di Exor e di marchi di lusso come Ferrari.
Secondo diversi analisti gli Agnelli venderanno a un gruppo straniero: «Gli acquirenti potrebbero arrivare anche dall'Asia» ha spiegato Francesco Pilotti, responsabile ufficio studi di Soldiexpert scf, alla Verità. La successione e i dazi Usa faranno ballare tutto il settore. Si può puntare sui titoli di Exor e di marchi di lusso come Ferrari.Quale impatto avrà la morte di Sergio Marchionne in Borsa e soprattutto sul futuro del Lingotto? In questo momento sono molti gli esperti che se lo chiedono e, sicuramente, non mancherà tra i concorrenti del mondo delle quattro ruote chi sta godendo delle difficoltà di governance che Fca potrebbe affrontare nel breve periodo. A questo si aggiunga la guerra dei dazi che il presidente americano Donald Trump minaccia di far scoppiare immettendo una costosa barriera, attorno al 20-25%, su tutti i prodotti del settore che entrano negli Stati Uniti. Una mossa a cui farebbe sicuramente seguito una barriera equivalente su tutti i prodotti americani importati in Europa e Cina.Con tutti questi chiari di luna, il settore delle quattro ruote è destinato di certo a «ballare» non poco sui listini mondiali. Soprattutto i titoli della galassia Fca.«Negli ultimi due anni e mezzo il miglior titolo del settore è stato di gran lunga Ferrari, che ha continuato progressivamente a migliorare sia dal punto di vista dei dati di bilancio che per quello della capitalizzazione», spiega Francesco Pilotti, responsabile ufficio studi di Soldiexpert scf. «Le sfide ora per Fca e Ferrari sono davvero tante, dato che si dovrà fare i conti con la successione di Marchionne. Proprio questi titoli erano, fino a poche settimane fa, i più interessanti per gli investitori, viste le possibilità di sviluppo, grazie alla crescita organica per Ferrari e a potenziali operazioni di aggregazione ed emersione del valore per Fiat Chrysler», conclude l'esperto.Ora però tutto è cambiato e c'è chi crede che la famiglia Agnelli potrebbe persino pensare, in un futuro lontano ma non lontanissimo, di cedere Fca per farla diventare parte di un gruppo ancora più grande. «A nostro avviso l'obiettivo finale di Exor rimane la vendita di Fca», spiegano dall'ufficio studi di Marzotto sim. «Marchionne ne aveva parlato in passato e un paio di tentativi in quella direzione erano stati fatti. «Crediamo sia importante ricordare che è già in itinere lo scorporo di Magneti marelli, e che potrebbe essere utile valutare quello di Comau e Teksid. Fca rimarrebbe semplicemente un costruttore di automobili. Un vantaggio per Exor, che avrebbe quindi un portafoglio di partecipazioni». Un fattore di interesse per chi volesse farsi avanti. Chi potrebbe comprarla, dunque? «Gm dovrebbe essere ancora interessata», dicono da Marzotto sim. «Il fatto che l'operazione non sia stata fatta prima forse è legato al timore delle capacità come negoziatore di Marchionne che fu molto abile a suo tempo in relazione alla put option; il senno di poi lasciò l'amaro in bocca a Detroit. Ma compratori dovrebbero presentarsi anche dall'Asia e dall'Europa (vedi Volkswagen)», concludono gli esperti dell'ufficio studi, secondo cui «Il modo migliore di avvantaggiarsi di questo scenario è acquistare azioni Exor o meglio ancora call options sulle stesse». A pesare sul futuro delle auto in Borsa c'è poi sempre la guerra dei dazi. Un fattore che impatterà sul gruppo Fca, ma anche su tutto il settore.«La bufera Fca rappresenta un'opportunità di acquisto interessante per gli investitori esteri», spiega Claudia Segre, presidente di Global thinking foundation. «Al momento l'effetto dei dazi in Europa è ancora lontano. Basti guardare i risultati semestrali di Psa (che controlla tra gli altri Peugeot, Citroën e Opel, ndr), superiori alle attese, e gli annunci sull'espansione dei numeri di Opel già rientrati nel piano industriale». La scelta migliore in Borsa potrebbe essere dunque quella di scegliere i titoli del lusso a quattro ruote. «Ferrari (che ieri ha perso il 2,19%, ma ha raggiunto un risultato storico superando il valore di Fca, che è scesa del 15,5% a Piazza Affari in una seduta, ndr) o Porsche dovrebbero risultare meno esposte al rischio dazi, che non produttori di auto di fascia media», spiega Gianluca D'Alessio, gestore di Fia asset management.La morte di Sergio Marchionne da un lato e il problema dei dazi dall'altro, potrebbero mettere i titoli del settore sull'ottovolante. Ma non è un problema. L'importante è scegliere quelli destinati a crescere.
Alessia Pifferi (Ansa)
Cancellata l’aggravante dei futili motivi e concesse le attenuanti generiche ad Alessia Pifferi: condanna ridotta a soli 24 anni.
L’ergastolo? È passato di moda. Anche se una madre lascia morire di stenti la sua bambina di un anno e mezzo per andare a divertirsi. Lo ha gridato alla lettura della sentenza d’appello Viviana Pifferi, la prima accusatrice della sorella, Alessia Pifferi, che ieri ha schivato il carcere a vita. Di certo l’afflizione più grave, e che non l’abbandonerà finché campa, per Alessia Pifferi è se si è resa conto di quello che ha fatto: ha abbandonato la figlia di 18 mesi - a vederla nelle foto pare una bambola e il pensiero di ciò che le ha fatto la madre diventa insostenibile - lasciandola morire di fame e di sete straziata dalle piaghe del pannolino. Nel corso dei due processi - in quello di primo grado che si è svolto un anno fa la donna era stata condannata al carcere a vita - si è appurato che la bambina ha cercato di mangiare il pannolino prima di spirare.
Roberto Crepaldi
La toga progressista: «Voterò no, ma sono in disaccordo con il Comitato e i suoi slogan. Separare le carriere non mi scandalizza. Il rischio sono i pubblici ministeri fuori controllo. Serviva un Csm diviso in due sezioni».
È un giudice, lo anticipiamo ai lettori, contrario alla riforma della giustizia approvata definitivamente dal Parlamento e voluta dal governo, ma lo è per motivi diametralmente opposti rispetto ai numerosi pm che in questo periodo stanno gridando al golpe. Roberto Crepaldi ritiene, infatti, che l’unico rischio della legge sia quello di dare troppo potere ai pubblici ministeri.
Magistrato dal 2014 (è nato nel 1985), è giudice per le indagini preliminari a Milano dal 2019. Professore a contratto all’Università degli studi di Milano e docente in numerosi master, è stato componente della Giunta di Milano dell’Associazione nazionale magistrati dal 2023 al 2025, dove è stato eletto come indipendente nella lista delle toghe progressiste di Area.
Antonella Sberna (Totaleu)
Lo ha dichiarato la vicepresidente del Parlamento Ue Antonella Sberna, in un'intervista a margine dell'evento «Facing the Talent Gap, creating the conditions for every talent to shine», in occasione della Gender Equality Week svoltasi al Parlamento europeo di Bruxelles.
Ansa
Mirko Mussetti («Limes»): «Trump ha smosso le acque, ma lo status quo conviene a tutti».
Le parole del presidente statunitense su un possibile intervento militare in Nigeria in difesa dei cristiani perseguitati, convertiti a forza, rapiti e uccisi dai gruppi fondamentalisti islamici che agiscono nel Paese africano hanno riportato l’attenzione del mondo su un problema spesso dimenticato. Le persecuzioni dei cristiani In Nigeria e negli Stati del Sahel vanno avanti ormai da molti anni e, stando ai dati raccolti dall’Associazione Open Doors, tra ottobre 2023 e settembre 2024 sono stati uccisi 3.300 cristiani nelle province settentrionali e centrali nigeriane a causa della loro fede. Tra il 2011 e il 2021 ben 41.152 cristiani hanno perso la vita per motivi legati alla fede, in Africa centrale un cristiano ha una probabilità 6,5 volte maggiore di essere ucciso e 5,1 volte maggiore di essere rapito rispetto a un musulmano.






