
Cresce dell’1,5% la liquidità sui conti correnti che rendono ancora troppo poco.La liquidità sui depositi bancari segna una svolta nel 2024, registrando un incremento dell’1,5% dopo due anni di contrazione. A dirlo è uno studio della Fabi, il maggiore sindacato italiano di bancari, secondo cui le riserve complessive detenute da famiglie e imprese hanno raggiunto i 1.363,6 miliardi di euro, sebbene restino inferiori ai 1.480,1 miliardi del 2021, con un divario di circa 116,5 miliardi. L’andamento della ricostituzione dei risparmi appare determinata dal rallentamento dell’inflazione e da tassi ancora elevati, che hanno spinto famiglie ed imprese ad adottare un approccio più prudente.Parallelamente, il mercato dei mutui ha mostrato segnali di ripresa. Negli ultimi sette mesi del 2024 i prestiti per l’acquisto della casa sono aumentati di 5,3 miliardi di euro, passando da 420,8 miliardi a 426,1 miliardi, invertendo la tendenza negativa dei primi cinque mesi del 2023, in cui lo stock dei finanziamenti aveva registrato un calo di quasi 4 miliardi. Questa rinascita, favorita anche dal recente taglio dei tassi d’interesse della Bce, rappresenta un barlume positivo per il settore immobiliare, fondamentale per la crescita economica del Paese.L’effetto delle politiche della Bce, tuttavia, non si è limitato ai mutui. Dal 2021 ad oggi il credito ai privati ha subito una contrazione complessiva di circa 60 miliardi di euro, mentre i finanziamenti alle imprese sono diminuiti del 10%. I mutui rinascono, ma il credito destinato alle aziende - in particolare quello a lungo termine - continua a subire pressioni, evidenziando una stretta generale del credito in un contesto internazionale caratterizzato da incertezza e tensioni geopolitiche.Nel dettaglio, l’incremento della liquidità si manifesta in diverse categorie. Le aziende hanno incrementato i depositi di 14,2 miliardi di euro (+3,4%), mentre le famiglie, pur registrando una crescita più contenuta (+1,1%, pari a 12,3 miliardi), continuano a detenere la quota maggiore, attestandosi a 1.141,1 miliardi. Anche le onlus, i fondi pensione e le assicurazioni hanno contribuito al rialzo, con aumenti rispettivamente del 2,5%, 10,5% e 13,9%, mentre i fondi di investimento hanno visto un deflusso di 13,3 miliardi (-4,5%), suggerendo una parziale riallocazione verso strumenti più sicuri.Sul fronte della liquidità complessiva, la crescita si riflette in particolar modo nei conti correnti, che hanno guadagnato quasi 20 miliardi di euro in un anno, raggiungendo 1.363,6 miliardi. I depositi a durata prestabilita sono saliti del 2,7%, mentre i pronti contro termine, utilizzati come strumenti di tesoreria a breve termine, hanno subito un calo significativo del 10,8%, attestandosi a 86,7 miliardi. In termini aggregati, la liquidità totale detenuta da famiglie, imprese e altri soggetti ha raggiunto i 2.026,2 miliardi di euro, con un aumento di 18,9 miliardi (+0,9%).Certo, secondo la Fabi, il panorama creditizio presenta contrasti evidenti: se da una parte il credito al consumo e i mutui hanno registrato incrementi – rispettivamente di 13,2% e del 4% – dall’altra i prestiti personali, destinati a spese non finalizzate, sono calati del 18,3%. Le imprese, in particolare, hanno subito una marcata riduzione dei finanziamenti a lungo termine, con un crollo del 17,9%, segno dell’impatto della congiuntura internazionale, aggravata dal conflitto Russia-Ucraina.«L’aumento della liquidità sui conti correnti è un segnale positivo, che conferma come le famiglie stiano gradualmente ricostituendo i propri risparmi dopo due anni difficili segnati dall’inflazione e dall’aumento del costo della vita», spiega il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, «c’è maggiore stabilità finanziaria ed emerge una ritrovata capacità di accumulo, elementi fondamentali per sostenere i consumi e la crescita economica. Da parte delle banche, è necessario un cambio di passo: continuano a considerare i conti correnti come strumenti di pagamento, ignorando il loro ruolo come prima forma di risparmio. Il problema è che la liquidità resta parcheggiata senza una reale valorizzazione: i tassi sui depositi sono ancora troppo bassi».
Nadia e Aimo Moroni
Prima puntata sulla vita di un gigante della cucina italiana, morto un mese fa a 91 anni. È da mamma Nunzia che apprende l’arte di riconoscere a occhio una gallina di qualità. Poi il lavoro a Milano, all’inizio come ambulante e successivamente come lavapiatti.
È mancato serenamente a 91 anni il mese scorso. Aimo Moroni si era ritirato oramai da un po’ di tempo dalla prima linea dei fornelli del locale da lui fondato nel 1962 con la sua Nadia, ovvero «Il luogo di Aimo e Nadia», ora affidato nelle salde mani della figlia Stefania e dei due bravi eredi Fabio Pisani e Alessandro Negrini, ma l’eredità che ha lasciato e la storia, per certi versi unica, del suo impegno e della passione dedicata a valorizzare la cucina italiana, i suoi prodotti e quel mondo di artigiani che, silenziosi, hanno sempre operato dietro le quinte, merita adeguato onore.
Franz Botrè (nel riquadro) e Francesco Florio
Il direttore di «Arbiter» Franz Botrè: «Il trofeo “Su misura” celebra la maestria artigiana e la bellezza del “fatto bene”. Il tema di quest’anno, Winter elegance, grazie alla partnership di Loro Piana porterà lo stile alle Olimpiadi».
C’è un’Italia che continua a credere nella bellezza del tempo speso bene, nel valore dei gesti sapienti e nella perfezione di un punto cucito a mano. È l’Italia della sartoria, un’eccellenza che Arbiter celebra da sempre come forma d’arte, cultura e stile di vita. In questo spirito nasce il «Su misura - Trofeo Arbiter», il premio ideato da Franz Botrè, direttore della storica rivista, giunto alla quinta edizione, vinta quest’anno da Francesco Florio della Sartoria Florio di Parigi mentre Hanna Bond, dell’atelier Norton & Sons di Londra, si è aggiudicata lo Spillo d’Oro, assegnato dagli studenti del Master in fashion & luxury management dell’università Bocconi. Un appuntamento, quello del trofeo, che riunisce i migliori maestri sarti italiani e internazionali, protagonisti di una competizione che è prima di tutto un omaggio al mestiere, alla passione e alla capacità di trasformare il tessuto in emozione. Il tema scelto per questa edizione, «Winter elegance», richiama l’eleganza invernale e rende tributo ai prossimi Giochi olimpici di Milano-Cortina 2026, unendo sport, stile e territorio in un’unica narrazione di eccellenza. A firmare la partnership, un nome che è sinonimo di qualità assoluta: Loro Piana, simbolo di lusso discreto e artigianalità senza tempo. Con Franz Botrè abbiamo parlato delle origini del premio, del significato profondo della sartoria su misura e di come, in un mondo dominato dalla velocità, l’abito del sarto resti l’emblema di un’eleganza autentica e duratura.
iStock
A rischiare di cadere nella trappola dei «nuovi» vizi anche i bambini di dieci anni.
Dopo quattro anni dalla precedente edizione, che si era tenuta in forma ridotta a causa della pandemia Covid, si è svolta a Roma la VII Conferenza nazionale sulle dipendenze, che ha visto la numerosa partecipazione dei soggetti, pubblici e privati del terzo settore, che operano nel campo non solo delle tossicodipendenze da stupefacenti, ma anche nel campo di quelle che potremmo definire le «nuove dipendenze»: da condotte e comportamenti, legate all’abuso di internet, con giochi online (gaming), gioco d’azzardo patologico (gambling), che richiedono un’attenzione speciale per i comportamenti a rischio dei giovani e giovanissimi (10/13 anni!). In ordine alla tossicodipendenza, il messaggio unanime degli operatori sul campo è stato molto chiaro e forte: non esistono droghe leggere!
Messi in campo dell’esecutivo 165 milioni nella lotta agli stupefacenti. Meloni: «È una sfida prioritaria e un lavoro di squadra». Tra le misure varate, pure la possibilità di destinare l’8 per mille alle attività di prevenzione e recupero dei tossicodipendenti.
Il governo raddoppia sforzi e risorse nella lotta contro le dipendenze. «Dal 2024 al 2025 l’investimento economico è raddoppiato, toccando quota 165 milioni di euro» ha spiegato il premier Giorgia Meloni in occasione dell’apertura dei lavori del VII Conferenza nazionale sulle dipendenze organizzata dal Dipartimento delle politiche contro la droga e le altre dipendenze. Alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a cui Meloni ha rivolto i suoi sentiti ringraziamenti, il premier ha spiegato che quella contro le dipendenze è una sfida che lo Stato italiano considera prioritaria». Lo dimostra il fatto che «in questi tre anni non ci siamo limitati a stanziare più risorse, ci siamo preoccupati di costruire un nuovo metodo di lavoro fondato sul confronto e sulla condivisione delle responsabilità. Lo abbiamo fatto perché siamo consapevoli che il lavoro riesce solo se è di squadra».





