2018-07-02
Gli italiani scoprono i ricorsi contro le banche. Santander è sul podio degli sconfitti
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Due anni fa la Consob ha istituito l'arbitro bancario finanziario. Le cause (al 97% avviate da consumatori) nel 2017 sono state quasi 24.000 e nel 77% dei casi a perdere sono stati gli istituti. Il gruppo spagnolo è al primo posto con 2.194 fascicoli, seguono Ibl banca, Cassa di risparmio di Asti e solo al decimo posto Mediobanca. Ora con 20 euro consumatori e correntisti possono riempire un questionario sul sito dell'Arbitro e avviare la pratica: serve a denunciare mancate sospensioni delle rate del mutuo o errati conteggi legati alla cessione del quinto dello stipendio.In un anno difficile per sistema bancario come è stato il 2017 i ricorsi attraverso l'Arbitro bancario finanziario, il sistema stragiudiziale di risoluzione delle controversie voluto da Bankitalia, sono aumentati del 42%. In media, quello che gli esperti chiamano Abf ha ricevuto 2,554 ricorsi al mese contro i 1,804 del 2016. Per il 97% i procedimenti sono stati avviati da consumatori, il resto da aziende. A pesare su questi numeri ha inciso il forte aumento dei ricorsi legati alla cessione del quinto dello stipendio o della pensione e quello legato al mondo dei finanziamenti ai consumatori (nel 2017 i ricorsi legati al credito al consumo sono saliti a 1300 dai 200 del 2016). Senza questi due fattori l'aumento medio dei procedimenti sarebbe stato solo del 15%. A grande distanza seguono, poi, motivazioni legate all'utilizzo del bancomat o alla sospensione delle rate del mutuo nelle aree che hanno subito un terremoto. Anche a livello annuale, si nota un incremento dei ricorsi: dai 13,770 del 2016 ai 23.968 del 2017. Nel 77% dei casi l'Abf ha dato ragione a chi avanzava ricorso. Tra questi, il 47% dei casi è stato accolto in maniera parziale e il 30% è stato frutto di un accordo tra le parti.Ma quali sono le aziende che sono state maggiormente oggetto di ricorso? La relazione annuale dell'Abf fa nomi e cognomi. In prima posizione troviamo Santander consumer bank con 3.328 ricorsi, 2.194 accolti, 872 cessati (in questi casi si è giunti a un accordo prima della sentenza) e solo 262 respinti. In seconda posizione c'è Ibl Banca. In questo casi l'Abf ha accolto il ricorso per 1.477 volte su un totale di 1.791. Il resto sono ricorsi cessati (139) e respinti (175). Sul terzo gradino del podio c'è il gruppo Ubi. Su 3725 ricorsi all'Abf, 2658 sono stati accolti, 667 cessati e 400 respinti. Sin dal quarto posto i numeri in ballo sono molto più bassi. La Cassa di Risparmio di Asti ha ricevuto 478 procedimenti, 280 di questi accolti (113 cessati e 85 respinti). Tra i 10 istituti che in Italia hanno ricevuto più ricorsi, al quinto posto c'è Banca Popolare dell'Emilia Romagna. In questo caso, il numero dei ricorsi è stato di 463, solo 66 accolti. 307 sono cessati (più della media) e 90 respinti. Nel caso di Intesa Sanpaolo i ricorsi decisi sono stati 2.117 di cui accolti 615. Quelli cessati prima di una sentenza 805 e quelli respinti 697.Buona la media anche per Mps. Il Monte dei Paschi ha ricevuto 459 ricorsi all'Abf, ma solo 92 sono stati accolti. 211 sono stati cessati e 156 respinti.La Banca Nazionale del Lavoro nel 2017 ha ricevuto 327 ricorsi, di cui 124 accolti (61 i cessati e 142 i respinti).Un grande gruppo come Unicredit ha visto nel 2017 1.458 ricorsi da parte dell'Arbitro Bancario, ma solo 344 sono stati assolti (396 i cessati e 718 i respinti, più della media).In decima posizione troviamo Mediobanca. I ricorsi decisi in questo caso sono stati 906, solo 184 gli accolti (196 i cessati e 526 i respinti).Dai nomi e dai numeri citati dall'Abf verrebbe da dire che le grandi banche sembrano essere le meno sanzionate dall'Abf. Grandi nomi del settore come Mediobanca, Intesa e Unicredit sembrano avere un numero di ricorsi accolti ben più basso rispetto a competitor più piccoli. Va sottolineato che il ricorso all'Abf, dal febbraio di quest'anno, si può fare anche online. Con 20 euro consumatori e correntisti possono riempire un questionario sul sito dell'Arbitro e presentare ricorso. Una volta presentato il ricorso, la controparte ha 45 giorni per presentare le proprie controdeduzioni, dopo di che l'Abf deve pronunciarsi entro 60 giorni. Se il caso è molto complesso l'intera procedura potrà essere prorogata non oltre i 270 giorni.Si tratta di uno strumento più veloce e più economico per dire la propria quando si ritiene che un gruppo bancario ci abbia fatto un torto. Sono in pochi a saperlo. Ma, a giudicare da quanto cresce il numero dei ricorsi, si tratta di un'arma che sempre più consumatori sono pronti a utilizzare.
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Giancarlo Tancredi (Ansa)