2020-08-25
Giuseppi nasconde persino i dati sull’edilizia
Nelle tabelle Eurostat sulla crescita delle costruzioni manca solo l'Italia. Per Palazzo Chigi l'informazione è riservata. Dai verbali dei tecnici anti Covid ai furbetti del bonus, da Ustica fino ai bandi per i banchi di scuola, i misteri ora sono troppi. Ma il Quirinale tace. Conte ha messo il segreto persino sui dati dell'edilizia. So che sembra impossibile, ma è così. Se prendete le tabelle pubblicate dall'Eurostat pochi giorni fa (20 agosto) troverete che viene indicata la crescita del settore costruzioni per tutti i Paesi (Francia: +131,9 per cento a maggio, +12 per cento a giugno; Germania: +0,1 a maggio, +1,4 a giugno; Spagna +26,9 a maggio, +0,2 a giugno, eccetera). Tranne che per l'Italia. Nelle caselle dei mesi di aprile, maggio e giugno, in corrispondenza del nostro Paese, non compare alcun numero, ma soltanto una «c», che sta per «confidenziale"». Riservato. Non si può dire. Avete capito bene: l'intera Europa comunica i dati relativi al mattone, invece noi no. Il governo, che a ogni intervista si riempie la bocca di Europa, ha paura delle statistiche dell'Europa. E così pure calcestruzzo e betoniera diventano top secret. Purtroppo sta diventando l'abitudine. Il governo dei misteri, l'abbiamo chiamato l'altro giorno. Perché nessuno si muove? Ci stupisce che i difensori della democrazia, a cominciare da quelli che siedono sui colli più importanti, non siano preoccupati quanto noi per quello che sta succedendo. C'è da decidere come rinchiudere gli italiani in casa? Il comitato tecnico scientifico si riunisce, ma i verbali vengono segretati. Ci sono da scoprire i nomi dei furbetti del bonus da 600 euro? L'Inps viene interrogato, ma il risultato viene segretato. Ci sarebbe da dire la verità (finalmente) sulla strage di Ustica? I documenti ci sono, ma vengono segretati. C'è un bando pubblico (ribadisco: pubblico) per la fornitura dei banchi a scuola? La gara viene fatta, ma il risultato viene segretato. C'è da aprire le porte ai cinesi nella tecnologia 5G? La decisione viene presa, ma il risultato viene segretato. Avanti di questo passo tra un po' terranno segreto anche il nome del presidente del Consiglio. Comunicato ufficiale: oggi il governo si è riunito, con un ordine del giorno segretato su argomenti segretati in un posto segretato. A presiederlo mister X. La trasparenza trionfa. Mattarella tace. Che a Giuseppi piacesse giocare allo 007 lo si era capito da come si era buttato a corpo morto dentro le nomine dei servizi segreti. Ma ora ha fatto un passo avanti. Dalle nomine all'autonomina: pensa di essere lui stesso un agente segreto. James Bond. Con licenza di uccidere la democrazia. Le grandi decisioni sul futuro del Paese, dalla rete unica alla proprietà della Borsa di Milano, vengono prese senza la minima discussione in Parlamento. Il governo entra a piedi uniti, usa armi pesanti, sventola golden share e muove la Cassa depositi e prestiti. Ma tutto all'ombra. Nella camera oscura. Le questioni strategiche del nostro Paese vengono trattate come se fossero questioni private, da confinare nel budoir di Conte o poco più. Pensavamo di avere un presidente del Consiglio. Invece avevamo soltanto il re del nascondino. E meno male che questi dovevano essere quelli della trasparenza, dello streaming, dell'aria fresca da far entrare nei palazzi per spazzare via le antiche abitudini. Invece applicano il criterio principe dell'opacità non soltanto per le vicende di importanza strategica, ma anche per quelle apparentemente più banali. Alimentando così i sospetti. Che senso ha, infatti, nascondere i dati sull'edilizia? È solo perché si vuole evitare il confronto impietoso con gli altri Paesi? O c'è dell'altro? E perché tacere (ancora non sono stati rivelati ufficialmente) i nomi dei furbetti del bonus? Solo perché, dopo aver colpito la Lega, non si vuole infastidire il Pd? O c'è dell'altro? E perché non si vogliono rivelare i nomi degli 11 vincitori della gara per la fornitura dei banchi? Soltanto perché non si vuol dire che i ritardi del governo ci costringono a fare lavorare un po' di aziende straniere, magari cinesi, mentre la disoccupazione in Italia cresce? O c'è dell'altro? I segreti fanno nascere i sospetti, si sa. Oggi il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, sarà a Roma. Non si sa se incontrerà il premier Conte (se l'incontro ci sarà, speriamo non venga segretato). Sicuramente ci sarà l'incontro con il suo omologo, Luigi Di Maio. Che si diranno? Crediamo che gli italiani abbiano diritto di sapere se quello che il nostro governo sta preparando è un tentativo, sincero per quanto goffo, di rilancio del Paese o soltanto una svendita a Pechino. Il dubbio è lecito. Se l'ingresso dei cinesi nelle nostre telecomunicazioni viene varato nel silenzio totale, che solo il nostro giornale ha permesso di rompere; e se le trattative per i porti e per l'ex area Ilva vanno avanti con un silenzio totale che solo il Copasir ieri s'è permesso di interrompere; una domanda forse bisogna porsela. E non è che anche i famosi banchi con le rotelle sono stati un inchino al Dragone? Non è che per caso la sicurezza dei nostri figli sia stata subordinata a un contratto d'affari sulla Via della seta? Vorremmo sbagliare, sia chiaro. Ma allora perché segretare i risultati di una gara pubblica? Non c'è alcuna ragione al mondo. Così come non c'è alcuna ragione al mondo per segretare i dati sull'edilizia all'Eurostat. O per non rivelare i nomi dei furbetti del bonus. Perché nessuno si scandalizza? Perché il capo dello Stato non interviene? Qualcuno si muova. E spieghi a Conte che non è James Bond. Di 007, infatti, ha solo il primo numero. Più o meno l'equivalente di quello che valgono per lui trasparenza e democrazia.