2024-10-25
Giorgio Spaziani Testa: «Il governo ora rispetti l’impegno e cambi i diktat Ue sulle case verdi»
Giorgio Spaziani Testa (Ansa)
Il presidente di Confedilizia: «La riforma delle detrazioni rende i lavori insostenibili».«Gli obblighi della casa green erano da archiviare già da tempo, ma ora lo sono a maggior ragione, visto il drastico taglio degli incentivi fiscali». Per il presidente della Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, la rivisitazione della fiscalità sugli immobili è l’occasione giusta per mettere fine alla scure delle case green. Quale scenario si prospetta con la manovra?«La manovra arriva persino a sopprimere (attraverso la norma che pretende che l’intervento sia stato deciso prima del 15 ottobre scorso) la detrazione del 65% che era già prevista per il 2025 per i lavori di efficientamento energetico nei condomini e in altri casi. Il futuro sarà quello di una detrazione del 36% per il 2025 che dal 2026 passerà al 30%. Coloro che hanno la residenza nell’appartamento oggetto dell’intervento potranno sfruttare il 50% per il solo 2025, ma poi finiranno al 36% per due anni e successivamente al 30%. Si tratta di numeri incompatibili con gli interventi indirettamente previsti dalla direttiva europea, anche perché vanno integrati con le riduzioni disposte in base al reddito, che abbattono ulteriormente le detrazioni».Cosa dovrebbe fare ora il governo?«Anzitutto, rispettare l’impegno assunto, anche personalmente dal premier, a lavorare per modificare la direttiva Case green, dopo aver votato (opportunamente) contro la sua approvazione. In ogni caso, dovrebbe dire forte e chiaro che non imporrà mai alcun intervento edilizio ai proprietari. I fanatici del green stiano certi che, così facendo, il mondo continuerà, così come continuerebbe se a decidere di non rispettare quella direttiva fossero tutti i Paesi europei. Il vero problema è un altro: con il taglio degli incentivi previsto dalla manovra, i proprietari non faranno più gli interventi che in Italia sono davvero necessari, a cominciare da quelli per il miglioramento sismico degli edifici. Vedo nero nel futuro dei nostri immobili, in presenza di una situazione demografica che non lascia spazio alla speranza e di difficoltà economiche diffuse».Quale sarà il maggior onere dalle regole green per i proprietari?«Un onere assolutamente non sostenibile. Parliamo di decine di migliaia di euro per appartamento. E chi li ha? Le forze politiche che hanno sostenuto la direttiva Case green si sono assunte una responsabilità gravissima, è ora di riconoscerlo, come si sta iniziando a fare, sempre troppo tardi, per il settore auto. Purtroppo, però, quando agli estremisti anti CO2 si affiancano i tanti soggetti interessati ad avere il lavoro garantito per legge, che si fingono sensibili all’ambiente, l’effetto è micidiale».Gli immobili sono sempre più cari. Conviene ancora acquistare?«Diciamo che in molti fanno di tutto per scoraggiare questa forma di investimento, che è invece un presidio di libertà e di indipendenza da tutelare. La sua convenienza o meno dipende dal tipo di acquisto e dalle sue finalità. Comprare una casa da abitare a lungo è quasi sempre un ottimo investimento. Diverso il discorso degli immobili destinati alla locazione o alla villeggiatura, in cui incidono, oltre alla collocazione, altri fattori, come le tutele giudiziarie in caso di morosità, la tassazione, gli obblighi di volta in volta imposti a livello europeo e nazionale, eccetera». Aumentano le contestazioni sul caro affitti e si incolpano i turisti, come se ne esce?«Se ne esce nell’unico modo possibile: allargando l’offerta abitativa. E per raggiungere questo obiettivo occorre fare alcune cose: incrementare l’edilizia pubblica, rendendo disponibili le decine di migliaia di case popolari non assegnate e riconvertendo almeno parte dell’immenso patrimonio dello Stato; dando maggiori garanzie ai proprietari nella fase della liberazione degli immobili, anche affiancando agli ufficiali giudiziari altre figure; azzerando le imposte per chi sceglie di dare in affitto con contratti di lunga durata la propria casa. L’alternativa è dare retta a qualche sindaco o assessore che ama i turisti quando alloggiano negli hotel di lusso, ma li disprezza se scelgono di soggiornare in case in affitto. E pensa di risolvere i problemi con divieti assurdi e liberticidi».
(Ansa)
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Carlo Nordio, Matteo Piantedosi, Alfredo Mantovano (Ansa)