2019-11-15
Gabola sposta il buco delle missioni all’estero
La Camera dà l'ok per integrare con 408 milioni il fondo per i militari: la cifra finirà nella manovra 2021 e l'esecutivo evita il falso in bilancio. Giuseppe Conte riunisce 60 membri della maggioranza per blindare la finanziaria, e Luigi Di Maio avverte: «Chi non ci sta è fuori».La manovra resta un potenziale campo incendiario. Lo sanno bene tutti i rappresentanti del governo e, in primis, Giuseppe Conte che ieri è uscito allo scoperto chiedendo al Parlamento «un atto di responsabilità». Un po' troppo comodo per un premier che sulla manovra si è inventato benefici che nel testo finito al vaglio delle Camere non si trovano nemmeno con la lente. Pure lo storytelling sulla crescita e sui benefici dell'ambiente è stato smontato dai fatti. Resta in piedi solo l'istanza che Conte chiama redistributiva. Cioè che tassa tanto le solite persone per dare poco a chi è in difficoltà. Tutto il resto se lo tiene lo Stato. D'altronde siamo arrivati ad ascoltare dichiarazioni come quelle del sottosegretario Antonio Misiani che definisce i 23 miliardi di copertura delle clausole di salvaguardia Iva una diminuzione delle tasse. Ma quale diminuzione? Semplicemente non sale l'aliquota dell'imposta. Quei 3 miliardi sono coperti da maggiore deficit e da altre tasse visto che immaginare di recuperare 3,2 miliardi dal contrasto all'evasione nel 2020 è follia o malafede.Con questa realtà sfalsata e con l'aggiunta di mini tasse (plastica, auto aziendali etc) si arriva al redde rationem in Parlamento. Roberto Gualtieri ieri mattina ha lasciato il Senato per rientrare a Via XX settembre, portando con sé un sostegno importante. «Quello dei senatori del Pd, il suo partito, alla manovra che proprio a Palazzo Madama sta muovendo i primi passi del suo iter parlamentare», fa sapere l'Huffington post. Chi ha avuto modo di sondare gli umori dei partecipanti alla riunione parla di una convergenza totale alla linea del Tesoro: la legge di bilancio non sarà snaturata, al massimo piccole modifiche ai balzelli. Questa riportata dal sito è un po' la versione di comodo del Pd. La realtà è che ieri sera c'è stato un vertice con almeno 60 tra viceministri, sottosegretari, capigruppo. Oltre a Gualtieri, Conte e Roberto Speranza. Assente Luigi Di Maio, il leader grillino, che però poche ore prima aveva già lanciato il suo messaggio di allarme. «Chi non ci sta, se ne può andare», ha detto ieri, salvo poi spiegare che non c'è rischio scissione interna al Movimento. Non solo ha aggiunto una stoccata anche a Matteo Renzi: «Leggo che una forza di governo ha presentato un emendamento alla finanziaria per abolire il carcere per i grandi evasori: è l'ultima provocazione, la legge va approvata così», ha detto il ministro alla stampa italiana a margine del vertice della coalizione anti Isis a Washington, riferendosi a Italia viva. «Non sono preoccupato che il governo cada, credo che l'emendamento sia una boutade e che verrà ritirato», ha concluso. Una cosa positiva il governo l'ha incassata. Ieri si è tenuta l'audizione presso la commissione Finanze della Camera sul buco da 408 milioni del fondo per le missioni all'estero. A certificare l'ammanco alla somma destinata a coprire le spese dei nostri militari per il 2019 è stato ben due volte l'Istat. In pratica, le previsioni fatte dal ministro Elisabetta Trenta si sono fermate a 1,02 miliardi. La cifra è andata invece ben oltre. Solo che le nuove norme di bilancio, adottate dall'Italia lo scorso gennaio, prevedono il computo secondo la scadenza reale degli impegni e non secondo il previsionale di spesa. In pratica i 408 milioni in più dovrebbero finire già nella manovra 2020 per pagare le fatture all'inizio dell'anno prossimo. Omettere la correzione sarebbe falso in bilancio. Il condizionale è d'obbligo perché ieri la commissione sembra aver salvato il governo. Il Parlamento ha accolto la versione del governo secondo cui l'extra budget esiste ma non può essere definito con certezza perché molti reparti sono in rientro in patria e quindi le spese di manutenzione sono in corso ma non si riusciranno a definire prima dell'anno prossimo. Con l'inserimento di una modifica alla legge 104, quella che istituisce il fondo per le missioni, i giallorossi potranno così contabilizzare a gennaio i 408 milioni e metterli in pagamento con la manovra 2021. Una favore enorme per Giuseppe Conte che al contrario si sarebbe dovuto mettere in ginocchio davanti alla varie forze politiche per convincerle ad alzare ulteriormente le tasse.