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Le folli pretese dei fondamentalisti pro Zan

Le folli pretese dei fondamentalisti pro Zan
Nadia Urbinati (Ansa)
  • Nel documento politico del pride milanese si chiedono figli in provetta, utero in affitto per gli omosessuali e cambi di sesso senza neanche consulti psicologici. E la politologa Nadia Urbinati dà l'ultimatum alle paritarie: «Accettino il gender o rinuncino ai fondi statali».
  • Anna Monia Alfieri, la suora dell'Ambrogino d'oro 2020: «Questa norma è l'anticamera della dittatura».

Lo speciale contiene due articoli.

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Il governo fa il pieno di fondi Pnrr. La manovra tassa-banche è legge
Ansa
Meloni: 153 miliardi dall’Ue, Italia capofila. Ok finale della Camera alla legge di bilancio.

Con 216 sì e 126 voti contrari la Camera ha approvato in via definitiva la legge di Bilancio. Una manovra da 22,5 miliardi, «costruita in un contesto complesso, che concentra le limitate risorse a disposizione su alcune priorità fondamentali: famiglie, lavoro, imprese e sanità» ha commentato la premier Giorgia Meloni sottolineando che il governo prosegue «nel percorso di riduzione dell’Irpef per il ceto medio, nel sostegno alla natalità e al lavoro, nel rafforzamento della sanità pubblica e nel supporto alle imprese».

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Altro regalo dei giudici: l’imam resta qui
L'imam della comunità islamica di Torino, Mohamed Shanin (Ansa)
  • Nuova sberla dei giudici al governo. Shahin, che elogiava le stragi del 7 ottobre, resterà in Italia malgrado il decreto di espulsione del Viminale. La Corte di Caltanissetta si appella alla richiesta d’asilo del predicatore, coinvolto nello scandalo dei fondi ad Hamas.
  • Mohammad Hannoun rilascia solo dichiarazioni spontanee. Sandro Gozi: Schlein chiarisca i suoi legami.

Lo speciale contiene due articoli.

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Sui centri migranti assist al governo
Sara Kelany (Imagoeconomica)
I giudici costituzionali promuovono il criticatissimo (da sinistra e ong) emendamento. Kelany: a decidere sui trattenimenti non saranno più le sezioni speciali dei tribunali.

Dal rischio di incostituzionalità a quello di mettere in ginocchio le Corti territoriali, gli scenari più grigi erano stati paventati tutti. E invece niente. La Corte Costituzionale ha dato ragione alla misura del governo che sposta la decisione sulle convalide del trattenimento dei migranti alle Corti d’Appello. Sottraendola alle sezioni specializzate. Come stabilito in un emendamento al decreto flussi presentato poco più di un anno fa da Sara Kelany responsabile del dipartimento immigrazione di Fratelli d’Italia.

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La riforma tutela le toghe dalle pressioni politiche ma anche da quelle interne
Imagoeconomica
Il sorteggio smantellerà la cappa soffocante delle correnti, liberando quei molti magistrati che per lungo tempo hanno dovuto tacere per non essere ostracizzati.

L’appuntamento referendario del prossimo marzo costituisce un’occasione da non perdere per una svolta riformatrice delle istituzioni. Si fronteggiano oggi due visioni culturali diametralmente opposte: da un lato il partito del No a tutti i costi, che col pretesto della sacralità della Costituzione nulla vuole cambiare - e che non a caso si identifica in un ben determinato schieramento politico e ideologico - e dall’altro il fronte del Si, più trasversale e multitasking, che abbraccia, oltre all’ala filogovernativa, anche una certa parte dell’elettorato che si riconosce nei valori della sinistra più moderata, moderna e consapevole.

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