2025-07-26
Flavio Zuliani: «La nostra sfida: in sauna come a teatro»
Parla l’ad di Aquardens, il parco termale più grande d’Italia: «Proponiamo show e spettacoli che intrattengono gli ospiti completando così un’offerta più tradizionale. Le nostre origini? Volevano solo scavare un pozzo, ma trovammo acqua calda».È il parco termale più grande d’Italia, partito da un campo di pesche, e sede della sauna più grande del mondo. Aquardens, a Verona, rappresenta un progetto ambizioso nato dalla volontà di coniugare benessere, natura e innovazione, diventato oggi un punto di riferimento per il turismo termale a livello europeo. Non un caso che Nicoletta Manni, prima ballerina ed étoile del Teatro alla Scala di Milano, ne sia la nuova testimonial per il 2025 e il 2026: chiunque spinga il proprio corpo al limite qui si rigenera. «Abbiamo scelto Nicoletta», racconta Flavio Zuliani, ad di Aquardens, «perché rappresenta perfettamente ciò che Aquardens vuole comunicare oggi: bellezza autentica, talento, armonia e ispirazione. È una donna che ha costruito la sua carriera sulla dedizione e sull’eccellenza, proprio come noi lavoriamo ogni giorno per offrire un’esperienza unica ai nostri ospiti. Con lei raccontiamo un Aquardens che è benessere, sì, ma anche arte, divertimento e libertà». Ci racconta, dottor Zuliani, com’è nato il progetto Aquardens?«Da una scoperta del tutto inaspettata, che ha saputo trasformarsi, grazie alla visione imprenditoriale della famiglia Zuliani, in una grande opportunità. Tutto ha avuto inizio a Pescantina, in provincia di Verona, quando, durante uno scavo finalizzato alla realizzazione di un pozzo per l’irrigazione, è emersa un’acqua naturalmente calda, alla sorprendente temperatura di circa 47 gradi. Davanti a questa risorsa, i fratelli Zuliani non hanno visto un semplice bacino da sfruttare, bensì il potenziale per un progetto innovativo: valorizzare una straordinaria risorsa idrotermale in una proposta che unisse benessere, relax e divertimento in un’unica esperienza».Da lì una vera e propria scelta?«I promotori del progetto hanno avviato un percorso di studio e approfondimento, visitando numerosi centri termali in Europa e nel mondo con l’obiettivo di comprendere quali modelli potessero essere applicati in Italia, unendo il concetto tradizionale di benessere termale con un’offerta più moderna e dinamica, capace di attrarre un pubblico eterogeneo. Il progetto ha richiesto molti anni di approfondimenti e pianificazione, sia per la complessità della struttura che per l’iter autorizzativo. Si è trattato fin da subito di un’iniziativa ambiziosa, che ha previsto la creazione di un grande parco termale con piscine interne ed esterne, grotte, saune, percorsi benessere, ma anche strutture complementari come ristoranti, pool bar, un’area beauty e un’area saune. Un’esperienza termale completa, immersa nella bellezza della Valpolicella, tra Verona e il lago di Garda, territori turisticamente tra più attrattivi d’Italia, ricchi di cultura, arte e tradizioni».C’è stato un modello di ispirazione, magari internazionale, oppure l’obiettivo era soprattutto valorizzare il territorio?«Si è partiti da esperienze e modelli di strutture termali di rilievo, soprattutto in Europa. I viaggi studio in Francia, Germania e Austria hanno fornito suggestioni su come integrare servizi terapeutici e piscine termali con percorsi benessere, servizi di intrattenimento e food & beverage. Al contempo, la volontà di radicarsi nel territorio è sempre rimasta centrale: l’intenzione era valorizzare il contesto della Valpolicella, di cui Aquardens è oggi espressione distintiva, combinando standard internazionali con un’identità locale autentica». Nel tempo, come si è trasformato Aquardens rispetto agli inizi?«Aquardens, dalle sue origini a oggi, ha vissuto un’evoluzione significativa sia in termini strutturali che di offerta. Inizialmente nato come parco termale focalizzato sul benessere e sul valore terapeutico delle sue acque salso-bromo-iodiche, nel tempo ha ampliato la sua proposta per diventare un vero e proprio centro esperienziale. Con il passare degli anni, Aquardens ha integrato nuovi servizi per rispondere alle esigenze di un pubblico sempre più ampio e diversificato: dalle coppie alle famiglie fino agli appassionati di wellness e beauty. Sono stati introdotti spazi dedicati al divertimento come eventi serali, musica dal vivo, percorsi emozionali e aree tematiche. Inoltre, è cresciuto l’interesse verso i servizi saunistici, con la realizzazione di grandi saune teatro dove show e spettacoli intrattengono gli ospiti completando così l’offerta saunistica tradizionale con una visione internazionale del business. Completano l’offerta trattamenti estetici e massaggi personalizzati, portando a un’espansione della Spa e dei servizi benessere».La sauna più grande del mondo rappresenta una scelta strategica o un sogno visionario?«Inizialmente un sogno poi per rispondere ad esigenze di un cliente sempre più attento ad esperienze uniche di elevata qualità. Abbiamo voluto, con l’ambizioso progetto della sauna più grande del mondo, che misurerà 180 metri quadrati e potrà ospitare 300 persone, far provare ai nostri ospiti l’esperienza di essere a teatro sia all’interno, con fontane acrobatiche, che all’esterno dove vanno in scena delle vere e proprie opere. Un palcoscenico, dotato di tecnologie per creare aufguss show, spettacoli multisensoriali, grazie a giochi d’acqua, musica e luci sincronizzate». Dove immagina Aquardens tra dieci anni?«Intendiamo diventare punto di riferimento mondiale per il benessere, il relax e il divertimento».
Ursula von der Leyen (Ansa)
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L’area tra Varese, Como e Canton Ticino punta a diventare un laboratorio europeo di eccellenza per innovazione, finanza, sviluppo sostenibile e legalità. Il progetto, promosso dall’associazione Concretamente con Fabio Lunghi e Roberto Andreoli, prevede un bond trans-frontaliero per finanziare infrastrutture e sostenere un ecosistema imprenditoriale innovativo. La Banca Europea per gli Investimenti potrebbe giocare un ruolo chiave, rendendo l’iniziativa un modello replicabile in altre regioni d’Europa.
L'esercito polacco ispeziona il sito dopo che un drone russo ha danneggiato il tetto di un edificio residenziale a Wyryki, nella Polonia orientale (Ansa)