2023-10-11
Erdogan punge gli alleati americani. «Perché hanno inviato portaerei?»
Recep Tayyip Erdogan (Ansa)
Il sultano celebra l’Europeo di calcio da gestire con Roma e intanto critica l’America.A che gioco sta giocando il sultano turco, Recep Tayyip Erdogan? A calcio di sicuro, mano nella mano con l’Italia: ieri è stata decisa l’assegnazione degli Europei 2032 appunto alla Turchia e al nostro Paese. Dichiarazioni allo zucchero hanno accompagnato la notizia, ma c’è da sottolineare che la Turchia in questi mesi sta confermando la sua abilità nel gioco dei quattro tavoli. Come abbiamo scritto ieri sulla Verità, fonti del Qatar hanno rivelato che l’ambasciatore americano nel Paese ha spiegato al collega italiano che Ismail Haniyeh, il capo del politburo di Hamas, e Khaled Meshaal, uno dei leader, non si trovavano a Doha sabato 7 ottobre, bensì a Istanbul. I due rappresentanti di Hamas, successivamente all’attacco, sono stati convocati da Sheikh Mohammed al Thani, il primo ministro qatarino, per avere spiegazioni. La notizia, non smentita, getta un’ombra cupa sul ruolo che Erdogan sta avendo in questo conflitto, così come del resto è accaduto nella guerra tra Russia e Ucraina: ricordiamo che il leader di Ankara ha mantenuto rapporti intensi con Vladimir Putin, ha mediato sulla questione dell’esportazione del grano, insomma per essere un membro della Nato si è spinto molto oltre ciò che sarebbe consentito a qualsiasi altro capo di governo occidentale. Non solo: ieri Erdogan, in una conferenza stampa con il cancelliere federale austriaco Karl Nehammer, è andato giù durissimo contro Israele, Stati Uniti e compagnia occidentale: «Che cosa ci fa in Israele», ha detto Erdogan, «una portaerei americana? Comincerà a compiere gravi massacri da quelle parti, colpendo e distruggendo Gaza». A quanto riporta l’Agi, Erdogan ha attaccato l’Occidente, accusato di accendere i riflettori solo sui crimini di Hamas, senza riconoscere che le vittime ci sono state da entrambe le parti in conflitto e avallando l’assedio totale di Israele a Gaza: «Ci sono stati morti», ha tuonato Erdogan, «per anni e anni. Alla Striscia di Gaza non viene data acqua? Cosa sta succedendo ai diritti umani? Non c’è elettricità? Cosa sta succedendo ai diritti umani? Secondo la Dichiarazione universale dei diritti umani, non si può tagliare l’acqua o l’elettricità». Una filippica vera e propria: «Riuscite a immaginare», ha aggiunto Erdogan, «in questo momento lo stato degli ospedali a Gaza? Funzionano? Purtroppo i luoghi di culto e gli ospedali vengono attaccati senza pietà. Nessuno dice nulla al riguardo». Il sultano ha pure accusato gli Usa del bagno di sangue nella regione attraverso il sostegno ai terroristi in Siria e di avere abbattuto un drone turco in Siria nonostante entrambi siano partner della Nato: «Gli Stati Uniti allevano e addestrano tutte le organizzazioni terroristiche», ha sottolineato Erdogan, «sia in Siria sia in Medio Oriente, trasformano tutto in un bagno di sangue. Vedremo anche questo. Discuterò con Putin del conflitto tra Israele e Hamas. Fino a quando non si consentirà la creazione di uno Stato palestinese entro i confini stabiliti nel 1967 il sangue continuerà a scorrere e la violenza non si fermerà. Questa situazione è sotto gli occhi di tutti. La Turchia continua a lavorare per la pace e la stabilità della regione, una pace giusta». Al di là del merito delle osservazioni di Erdogan, e del fatto che gli Europei di calcio si disputeranno tra nove anni, non si può non evidenziare il paradosso di un Occidente che finge di non vedere quello che Erdogan fa e di non sentire quello che dice, e che anzi con il rais fa affari e organizza eventi di enorme rilevanza. Bene, ma almeno ci sia risparmiata l’ipocrisia dilagante in Europa e in tutto l’Occidente. Se proprio vogliamo esprimere giudizi morali, allora non usiamo come scala di valore etica solo e soltanto i nostri vantaggi. Non c’è nulla di più immorale.
Volodymyr Zelensky (Getty Images)
Chiara Appendino (Imagoeconomica)