2024-12-11
Erdogan si espone con Palazzo Chigi: «Quella di Israele è un’aggressione»
Recep Tayyip Erdogan (Ansa)
Il presidente turco chiama il premier italiano: «Via il terrorismo dalla Siria». Poi sente von der Leyen e Rutte. Venerdì riunione virtuale del G7. Parolin: «C’è molta preoccupazione per un cambio di regime così rapido».Gli occhi del mondo sulla Siria. Uno Stato, un governo che fino a due settimane fa appariva solido, rovesciato in pochissimi giorni. La rapidità con cui si è svolto tutto è fonte di preoccupazione anche per il Vaticano. Al cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato della Santa Sede, «fa impressione che un regime che sembrava così forte sia stato spazzato via. L’importante adesso», ha spiegato, «è che anche quelli che subentrano cerchino veramente di creare un regime il più possibile aperto e rispettoso di tutti». Inquietudine espressa da molti Paesi in queste ore. Così anche i leader del G7, che si riuniranno virtualmente venerdì. Secondo una bozza di conclusioni pubblicata da Bloomberg, si dicono «disposti a sostenere un nuovo governo siriano se il processo di transizione rispetterà le minoranze». Il G7 «spera che tutti i gruppi di opposizione che cercano di avere un ruolo nel governo della Siria dimostreranno il loro impegno per i diritti di tutti i siriani». Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha ribadito il sostegno al processo di transizione siriano ma chiede che il nuovo governo mantenga «impegni chiari per rispettare pienamente i diritti delle minoranze, faciliti il flusso di assistenza umanitaria a tutti i bisognosi, impedisca che la Siria venga utilizzata come base per il terrorismo o costituisca una minaccia per i suoi vicini e garantisca che tutte le scorte di armi chimiche vengano messe al sicuro e distrutte in modo sicuro». L’amministrazione Biden sta anche discutendo la possibilità di rimuovere dalla lista dei terroristi Tahrir al-Sham (Hts, il gruppo islamista che ha cacciato Assad). Il portavoce della Casa Bianca, John Kirby, ha spiegato anche che gli Stati Uniti non sono coinvolti in alcuna operazione israeliana in Siria. Non solo, il portavoce del dipartimento di Stato americano, Matthew Miller, ha dichiarato: «Abbiamo avvertito Hts che Austin Tice (reporter scomparso in Siria nel 2012, ndr) è la nostra priorità, abbiamo chiesto il loro aiuto per trovarlo». Segno che Washington tratta gli jihadisti come interlocutori ufficiali. L’azione di Israele resta un’ossessione per il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, che durante una telefonata con il premier Giorgia Meloni, sempre più considerata centrale in tutti i dossier internazionali, ha definito le operazioni dell’Idf in Siria «un’aggressione», aggiungendo che «questo atteggiamento non contribuisce alla stabilità. La Siria dev’essere liberata dagli elementi terroristici».I colloqui di Erdogan sono proseguiti con il presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, che ha scritto: «Ci incontreremo all’inizio della prossima settimana in Turchia per discutere di cosa significhi questo sviluppo per la regione e non solo». Conversazione telefonica anche con il segretario generale della Nato, Mark Rutte, con cui ha affermato che Ankara «ha difeso la conservazione dell’integrità territoriale e la stabilità della Siria fin dal primo giorno della guerra civile e che la Siria dovrebbe essere governata dai siriani». Erdogan si riferisce sempre a Israele accusandolo di avere una «mentalità da occupazione». Gerusalemme dal canto suo si difende spiegando che oltre alla zona cuscinetto, l’Idf sta creando una zona demilitarizzata, senza una presenza israeliana permanente la cosiddetta Linea Alpha, in territorio siriano.Nel frattempo continuano gli esodi in entrata ma anche in uscita. L’Iran ha dichiarato che 4.000 cittadini iraniani che si trovavano in Siria sono stati rimpatriati in tre giorni. Molti Paesi europei, compresa l’Italia hanno sospeso le richieste di asilo da parte di persone provenienti dalla Siria. Decisione sbagliata secondo Amnesty International perché la situazione resta «estremamente instabile». Il Consiglio d’Europa nel frattempo si dice contrario ai rimpatri affrettati dei siriani.Già dalle prime ore dall’insediamento del nuovo premier, Muhammad Al Bashir, che sarà in carica fino al primo marzo, si lavora per formare il governo di transizione con un mandato «per sbrigare gli affari correnti». Il primo Paese a prendere contatto con il gruppo islamico radicale Hayat Tahrir al-Sham (Hts) è stato il Qatar. Nelle prossime 24 ore i contatti tra il gruppo e i diplomatici di Doha dovrebbero continuare con Al Bashir. A proposito di diplomazia, proprio ieri il nuovo governo ha tenuto la prima riunione tra gli ambasciatori, con Bahrein, Oman, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Giordania, Arabia Saudita e Italia, unico Paese occidentale. La presenza di un ambasciatore italiano a Damasco in questa fase storica rappresenta una significativa opportunità strategica, soprattutto considerate le dinamiche geopolitiche in corso in Medio Oriente. Un cambiamento che potrebbe influenzare anche l’approccio complessivo dell’Unione europea nei confronti della regione.La famiglia Assad intanto si è rifugiata a Mosca. Il Cremlino conferma e fa sapere che è stato il presidente siriano a prendere la decisione di dimettersi. Non un invito, né una costrizione della Russia.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.