2025-08-02
I problemi di Elly ormai sono infiniti. De Luca punta al Consiglio regionale
Lo «sceriffo» vuole candidarsi come civico. E in Puglia c’è la grana dei predecessori.Ogni giorno ha la sua pena! Il sentiero che conduce alle regionali del prossimo autunno, per Elly Schlein, è disseminato di ostacoli e trabocchetti. Neanche il tempo di ottenere il via libera di Giuseppe Conte alla candidatura di Matteo Ricci nelle Marche, via libera accompagnato da una tale mole di condizioni da far apparire Ricci già completamente nelle mani del M5s, ed ecco che dalla Campania arriva un’altra bella grana, confezionata da Vincenzo De Luca, uno dei massimi esperti internazionali di problemi da creare alla mai amata (eufemismo) Schlein. A quanto risulta alla Verità da fonti di peso dell’entourage di De Luca, infatti, il presidente uscente della Campania, che sta per dare il via libera a Roberto Fico come suo (probabile) successore, ha in mente di candidarsi al Consiglio regionale. De Luca, piccolo dettaglio, non si candiderebbe però con il Pd, ma con una delle due liste civiche che sta mettendo in piedi e che accoglieranno i circa 20 consiglieri regionali uscenti che fanno capo direttamente a lui. In questo modo, lo «sceriffo» entrerà in Consiglio con una nutrita pattuglia di suoi fedelissimi, e non fa mistero di ambire anche al ruolo di presidente dell’assemblea regionale. Che il clima tra De Luca e il M5s sia di nuovo disteso lo dimostrano le parole pronunciate ieri dal presidente in diretta Facebook: «Un elemento positivo va sottolineato. Ho visto», ha detto De Luca, «che il M5s, per bocca di Conte, ha dato il sostegno, nonostante la vicenda giudiziaria, a Matteo Ricci come candidato nelle Marche. Esprimo il mio apprezzamento per questa posizione assunta dal M5s. Augurandomi, ovviamente, che poi questa posizione valga in tutti i territori e per tutte le persone, non a corrente alternata». De Luca in Consiglio regionale ma non con il Pd, il figlio Piero, deputato, segretario regionale del Pd: l’accordo è questo, e se pensate che sia politicamente paradossale avete perfettamente ragione, ma stiamo parlando dei Dem, quindi in fondo nulla di nuovo sotto il sole del Nazareno. Da parte sua, Fico non avrebbe alcun problema a avere De Luca in Consiglio regionale: l’ex presidente della Camera è un uomo assai pragmatico, non accetta veti né li impone, e quindi chiunque porta consensi alla sua coalizione è ben accetto, come potrete verificare leggendo le liste del campo largo all’ombra del Vesuvio. Per concludere il capitolo-Campania, ieri un sondaggio di Emg different pubblicato da Adnkronos ha confermato che Matteo Piantedosi ed Edmondo Cirielli sono in vetta alle preferenze degli elettori per il candidato a presidente del centrodestra, entrambi assestati al 21%. Al terzo e quarto posto due donne: l’ex ministro Mara Carfagna (17%), volto notissimo della politica nazionale, e una new entry, la deputata di Fdi Marta Schifone (12%), capogruppo in commissione Lavoro, spesso chiamata dal partito ad affrontare questioni assai spinose (salario minimo, referendum) e premiata probabilmente dalle numerose apparizioni nei tg nazionali. A seguire alcuni civici: il rettore dell’Università Vanvitelli Giovanni Francesco Nicoletti con il 12%, il presidente dell’Unione Industriali di Napoli Costanzo Jannotti Pecci con il 9%, il commissario Zes Giosy Romano con il 5%. Fanalino di coda per il deputato della Lega Gianpiero Zinzi con il 3%.Quest’ultimo ha preso maluccio la diffusione del sondaggio, parlando di «rilevazioni che rischiano di essere falsate, oltre che offensive». Dalla Campania alla Puglia, altro mare altra grana: Antonio Decaro, ex sindaco di Bari, europarlamentare eletto con 500.000 preferenze, sarebbe il candidato naturale, ma sta dimostrando poco coraggio politico. Decaro non accetta la candidatura perché non vuole che il presidente uscente Michele Emiliano e il predecessore Nichi Vendola si candidino per il Consiglio regionale. Lui teme di essere «commissariato», ma se un Presidente di regione ha le spalle larghe non può essere commissariato proprio da nessuno, come del resto nessuno può impedire a Emiliano, a Vendola, a De Luca, piuttosto che a Luca Zaia o a qualsiasi ex presidente di Regione di candidarsi per un posto da consigliere: sono i cittadini a decidere l’eventuale elezione con le loro preferenze. Decaro, uomo dai molti voti e dai molti veti, non ci sta: andando di questo passo, però, il partito potrebbe anche stufarsi, dire «nessuno è indispensabile» e candidare in Puglia l’attuale capogruppo in Senato, Francesco Boccia. Infine, in Toscana il M5s non ha ancora sciolto la riserva sul sostegno a Eugenio Giani, il quale però ha vinto le perplessità della Schlein e dei suoi fedelissimi e si prepara a ripresentarsi per un secondo mandato.
Plastico del Ponte sullo Stretto (Imagoeconomica)
Nel riquadro, Andrea Baccarelli, preside della T.H. Chan school of public health di Harvard. (IStock)
Ecco #DimmiLaVerità del 26 settembre 2025. Il capogruppo di Fdi in Commissione Covid, Alice Buonguerrieri, ci rivela gli ultimi clamorosi sviluppi emersi sulla gestione della pandemia.