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Verso il voto: Sala spera nel primo turno, Calenda insegue Gualtieri

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Dall'alto: Sala e Bernardo, Michetti e Calenda (Ansa)
  • Milano: Bernardo, spinto dal centrodestra, ha frequentato quelle periferie che il manager ignora, impegnato a inaugurare piazzette e ciclabili. E il Pd sogna l'aiuto del M5s, che per ora è impresentabile.
  • Roma: la Raggi sprofonda, l'ex Mef non scalda neanche i suoi. A lui e al «tribuno» scelto da Meloni fa concorrenza il capo di Azione.
  • Le altre città al voto: Torino, Trieste, Bologna e Napoli.

Lo speciale contiene sei articoli.


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    Da Picasso a Van Gogh: i grandi Maestri in mostra a Treviso
    Vincent Van Gogh, Campi di grano con falciatore, Auvers, 1890.Toledo Museum of Art, acquistato con fondi del Libbey Endowment, dono di Edward Drummond Libbey

    Da Picasso a Van Gogh, passando per Modigliani, Matisse e Hopper, in mostra al Museo di Santa Caterina di Treviso (sino al 10 maggio 2026) oltre sessanta capolavori provenienti dal Toledo Museum of Art dell’Ohio, per un viaggio appassionante nell’arte dell’Ottocento e Novecento.

    Storico dell’arte, curatore di fama internazionale, grande studioso di Van Gogh , Marco Goldin torna nella sua Treviso con una mostra che raccoglie sessantun capolavori dall’inestimabile valore culturale ed economico (nell’insieme valgono oltre un miliardo di euro…), frutto dell’estro dei grandi Maestri che hanno segnato e rivoluzionato la storia dell’arte del XIX° e XX° secolo.

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    Il treno dei minatori e del carbone: storia delle ferrovie del Sulcis
    Il primo giorno di esercizio delle Ferrovie Meridionali Sarde alla stazione di Iglesias nel 1926

    Le Ferrovie Meridionali Sarde, nate negli anni Venti in concessione, servirono per oltre 40 anni l'industria estrattiva e i suoi lavoratori. Sopravvissute alla guerra, furono sopraffatte dal boom petrolifero e dal traffico privato.

    L'articolo contiene una gallery fotografica.

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    Arbore: «Rifiutai l’assegno in bianco di Berlusconi»
    Renzo Arbore (Ansa)
    Il maestro della tv ripercorre la sua gloriosa carriera di conduttore, ricca di aneddoti, nel libro-intervista «Mettetevi comodi»: «Il Cavaliere mi voleva con sé e disse: “Scrivi tu la cifra”. Ma ero un figlioccio della Rai. Baudo tornò a viale Mazzini grazie a me».

    In molti hanno tentato di imitare il suo stile. Nessuno, tuttavia, l’ha mai eguagliato. Con fantasia iperbolica Renzo Arbore ha de-istituzionalizzato il tradizionale varietà della Rai inventando una televisione diversa con ritmi, personaggi, canzonette esilaranti e paradossi che facevano riflettere, divertivano e dissacravano. Figlio di un medico dentista che l’incoraggiò a laurearsi in Legge, ha smascherato ipocrisie con eleganza, gentilezza e garbo difendendo sempre la propria libertà. Il jazz, basato sull’improvvisazione creativa, è la sua universale fonte ispiratrice. È appena uscito Mettetevi comodi (ed. Fuoriscena), eccellente libro-intervista con il maestro della tv scritto dal giornalista del Messaggero Andrea Scarpa.

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    Il calcio ipotecato: così fondi e banche hanno messo le mani sul futuro dei club
    iStock

    Mentre i tifosi guardano il campo, il futuro del pallone si gioca su altri tavoli lontano dai riflettori. Fondi e banche finanziano stadi e mercato, ma incassano oggi su ricavi di domani. Il denaro arriva subito. Il peso delle scelte resta a chi deve poi sostenerle.

    Il vero vincitore della trasformazione finanziaria del calcio europeo non scende in campo. Non indossa una maglia. E non porta un numero sul retro. Non sta in panchina. Non festeggia sotto la curva. Perché ormai nel mondo del pallone moderno il vincitore è sempre di più il capitale che presta, struttura e garantisce. Sono i fondi di credito privato e gli intermediari finanziari che monetizzano il tempo, l’urgenza e la volatilità di un’industria sempre più ossessionata dal risultato immediato.

    Mentre i tifosi discutono di moduli e acquisti, su quotidiani sportivi sempre più sdraiati, i i club di tutta Europa si stanno riconfigurando come asset finanziari complessi. Il calcio resta spettacolo. Ma diventa anche una catena di flussi di cassa futuri già promessi. I bilanci assomigliano sempre meno a quelli di società sportive tradizionali e sempre più a quelli di aziende altamente indebitate, con ricavi stagionali, costi rigidi e un bisogno costante di liquidità.

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