In un videogame finanziato anche dal governo tedesco, dei «guardiani green» devono eliminare con pistole laser dei perfidi inquinatori. Eppure questa violenza è incoraggiata, mentre il mio canale Youtube è stato cancellato per incitamento all’odio.
In un videogame finanziato anche dal governo tedesco, dei «guardiani green» devono eliminare con pistole laser dei perfidi inquinatori. Eppure questa violenza è incoraggiata, mentre il mio canale Youtube è stato cancellato per incitamento all’odio. Come tutti sapete, in Occidente siamo attentissimi affinché non si usino le piattaforme in internet per diffondere parole - o, manco a dirlo, frasi o interi componimenti - che incoraggino odio. Con questa scusa hanno arrestato il patron di una di queste piattaforme. Nel mio piccolissimo ci sono anch’io: mi hanno cancellato ogni possibilità di accedere al mio canale Youtube perché, a quanto pare, il mio negazionismo climatico diffonderebbe odio. (In realtà, anche se non posso dire come, riesco ad accedervi lo stesso: non mi faccio certo sopraffare dalla loro sciocca Ia).Senonché a partire dall’autunno prossimo, fra pochi giorni, i nostri ragazzi e gli appassionati di video giochi potranno acquistare l’ultimo grido di realtà virtuale sul mercato: si chiama Green-guardians-VR. Dura quasi mezz’ora, è suggerito ai giovani dai 14 ai 25 anni, e promette di far sperimentare «come mai prima d’ora il giornalismo (sic!) climatico», con lavoro di squadra, azione e - a quanto pare, ma vedremo fra breve - umorismo. L’obiettivo è dare un contributo per «salvare il pianeta», perché giocando «si impara a riconoscere le notizie false e a smascherare le mega-corporazioni». Il gioco affronta «le conseguenze che la disinformazione mirata sul cambiamento climatico - ad esempio da parte di grandi aziende - può avere, e quanto sia importante distinguere i fatti dalla finzione».Ma veniamo alla parte «priva» d’odio. I negazionisti sono personificati dalla «Environment venture income league» che in inglese non significa nulla, ma sono le uniche quattro parole che gli inventori del video-gioco son stati capaci di metter insieme per formare l’acronimo «Evil», cioè «Male». Gli eroi, paladini della non violenza, nel gioco devono uccidere - fatemelo ripetere: uccidere - con pistole-laser i negazionisti climatici. Nel gioco - che è stato finanziato dal governo tedesco - il «Male» sono quelli che usano combustibili fossili e si nutrono alle poppe di una Terra che anziché latte producono petrolio, che è anche il liquido ciò che scorre nelle vene di tutti.L’uso dell’energia - che nella realtà è ciò che dà benessere ed è a fondamento della nostra civiltà - è la prima azione dei cattivi, e per questo essi meritano la morte. La lettera «i» della parola «Evil» è graficamente rappresentata dalla torre di raffreddamento di un impianto nucleare, col puntino a mo’ di nuvolette di fumo multicolorato, presumibilmente pestilenziale (ecchissenefrega se nella realtà quel fumo è vapore acqueo purissimo).Il videogioco mi rammenta una iniziativa pubblicitaria del 2010, quando il governo britannico annunciava l’iniziativa di voler ridurre le emissioni di CO2 del 10%. L’iniziativa era chiamata «ten-ten» (10:10), e immagino che si fosse stati nel 2009 l’impegno di riduzioni sarebbe stato del 9% e del 13% si fosse stati nel 2013. Incapaci di andar oltre la rima baciata, furono però capaci di promuovere il proposito producendo un video, un corto-metraggio titolato «No pressure», ove una maestrina elementare, molto dolce e dalla voce rassicurante - quel che ci vuole coi bambini - incoraggia in classe i pargoli a contribuire alla campagna «ten-ten». Dopo il pistolotto sull’importanza della campagna, la maestra chiede ai bimbi chi avrebbe dato il proprio contributo e, naturalmente, tutti aderiscono con gioia. Beh, non tutti: due o tre bimbi si dichiarano disinteressati. «Nessun problema», cinguetta rassicurante la maestra, «no pressure», pensateci su con calma». Dopo di che, preme un pulsante rosso innescando l’esplosione delle teste dei due o tre dissidenti: letteralmente esplodono in una doccia di sangue che si riversa su tutti gli altri bambini. Personalmente non mi scandalizzo a fronte di tanta violenza, perdonate il mio cinismo. Osservo solo che quando non si hanno argomenti, una pratica molto in voga è quella di marchiare gli avversari - per esempio additandoli come «negazionisti» - se non direttamente eliminarli, vuoi con pistole-laser o facendogli esplodere la testa. Ciò che invece lascia perplessi è quanto si stia diffondendo, in ogni campo, il pensiero dei «due pesi e due misure». Per dirne una che passa per la mente: due premi Nobel per la fisica dichiarano che non c’è alcuna emergenza climatica? Stiano zitti perché non sono climatologi. La stessa cosa la dichiara una adolescente usa a marinare la scuola? Tappeti rossi e a momenti le danno il premio Nobel.Il video «No pressure» fu accettato per la pubblicazione da Youtube, che lo rimosse solo dopo vigorose proteste di chi quella violenza non reggeva. Io ce lo avrei lasciato, a testimonianza e memento dei veri sentimenti che animano quelli che possiamo chiamare eco-fascisti. Ma io sono forse un libertario - non saprei - e, comunque, tenderei a lasciar dire a chiunque ciò che vuole, senza censure. Anche perché alcuni cretini si svelano tali proprio quando parlano, e su costoro è meglio non farsi venire alcun dubbio. Rimane il fatto che ambientalisti che fanno esplodere teste o uccidono con pistole-laser sono raffinato «umorismo», mentre «diffonde violenza» uno che agli ambientalisti solo s’attenta a chiedere se essi son sicuri delle idee che sostengono.
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