2019-03-15
È tipico della sinistra servirsi dei bambini come armi improprie per la propaganda
Dai dittatori Maduro e Kim, fino alle campagne di Avvenire, i minorenni sono ridotti a delle figurine per veicolare il falso.Lasciate che i bambini vengano a me, ché dobbiamo andare alla manifestazione. Eccolo qui, il nuovo precetto del vangelo laico ambientalista, che ormai usa pupi e adolescenti come messaggeri politici, adescatori di consenso, angeli della persuasione occulta e già molto adulta. Hai l'empatia di un addetto alle pompe funebri? Vai al corteo pro migranti tra i piccoli scout. Hai massacrato mezza famiglia perché la tua «Repubblica popolare democratica» era a rischio golpe? Una bella visita all'orfanotrofio più vicino, telecamere al seguito, rimetterà tutto a posto. Inutile scandalizzarsi, però, perché il politico che si circonda di bambini fa dittatura solo quando è della parte avversaria. Diversamente, è solo l'ennesimo emulo di Gesù, anche se Gesù, di fronte a certe scene da Maria Montessori in auto blu, avrebbe probabilmente impugnato la frusta come fece per scacciare i mercanti dal tempio. Perché di mercato, in effetti, si tratta, quando si usa un bel visetto per vendere un'idea.I giornali di ieri erano davvero una melassa imperdibile. Ma non innocente. Repubblica schierava l'ormai insostenibile Greta, svedesina di 16 anni che sembra la prosecuzione di Manu Chao con altre trecce, nella stessa doppia pagina in cui campeggiava una pubblicità di Dolce e Gabbana, in cui due ragazzi in mutande (non dello stesso sesso, la notizia è questa) si preparavano a surriscaldare il clima della loro stanza. L'effetto straniamento globale proseguiva con un'altra immagine fondamentale: quella del presidente neo-ecologista Sergio Mattarella, che in effetti porta a spasso una chioma vagamente fotovoltaica, il quale «si intrattiene con una youtuber» biondina, che però, almeno lei, pare sia maggiorenne.Anche Avvenire, il quotidiano del vescovado italico, ieri sembrava un catalogo di 012 Benetton prestato alla conversione di massa verso il nulla cosmico, ovvero le battaglie politiche che potremmo definire come un sobrio collier di perle: fine e non impegna. Si comincia a pagina 6 con l'intervista a Youna Marette, 16 anni, belga «carismatica leader liceale» e «volto simbolo del movimento studentesco internazionale». Praticamente la nipote di Errico Malatesta. In effetti ha proprio un bel faccino meticcio, Youna, anche se dice: «Ho maturato questa riflessione collaborando da tre anni con un'Ong che cerca di riconnettere la gente con la terra». Speriamo che sia un problema di traduzione, perché se a 13 anni lavori già per una Ong e vuoi «riconnettere la gente con la terra» ci fai anche un po' paura. Ma il quotidiano affidato dalla Cei a Marco Tarquinio ieri s'è giocato per la causa ambientalista anche «la piccola Alice, 9 anni di Nettuno», che «domani (oggi, ndr) sarà in corteo per il Global strike». È invece sicuramente opera del Maligno il fatto che poche pagine dopo questa parata di minorenni ecologisti, tutti rigorosamente con i volti non coperti, campeggiasse la pubblicità di un noto colosso petrolifero. Ma in fondo era giusto festeggiare così una rara giornata senza dover pubblicare notizie su preti pedofili e sui vescovi che fanno le sabbiature con le denunce. I politici, comunque, hanno da sempre un problema con i bambini. Anche l'ultimo assessore, appena ottiene un po' di potere, si mette a carezzare teste di infanti manco fosse Padre Pio. Per non parlare delle botte di megalomania di chi addirittura alza pargoli al cielo come un Papa. In rete ci sono immagini raccapriccianti di Boris Johnson, l'ex sindaco conservatore di Londra che spaventerebbe anche suo figlio, mentre prende in braccio un bimbetto che piange come un vitello. Ma ci sono anche fermi-immagine che sembrano usciti dal Dittatore dello Stato libero di Bananas, e invece sono di Nicolas Maduro che brandisce un povero treenne in mimetica. E sono ormai un grande classico anche le foto del dittatore coreano Kim Jong-un che sorride agli orfanelli, pochi giorni dopo averne aumentato il numero addirittura nella propria famiglia.Però, ammettiamolo, i bambini vanno tutelati solo quando li sfruttano gli altri. Matteo Salvini che a novembre scorso va a un programma della Rai tra i bambini, e si tiene vicina una bella bimba di colore dal sorriso smagliante, per il Pd «è un vergogna», perché «non si strumentalizzano i bambini». Ok, ma che dire di Piero Grasso, leader di Leu, che proprio ieri pubblica su Facebook un video contro lo stesso Salvini, sul caso Diciotti, utilizzando un bel po' di ragazzini? E il mitico Hemingway di Roma Nord, Alessandro Di Battista, il reporter dei due mondi, che nei mesi scorsi ha inondato tutti con le sue foto mentre cammina con drappelli di bambini latinoamericani poveri? Li ha sfruttati per piacere di più, oppure voleva solo denunciare che la disoccupazione non ha età? E mandereste ancora i vostri bambini negli Scout, quelli che secondo il comico Usa Jack Benny sono «bambini vestiti da cretini, guidati da cretini vestiti da bambini», se sapeste che poi finiscono a sfilare per le vie di Milano tutti intorno al sindaco Giuseppe Sala, com'è accaduto sabato 2 marzo? Lasciate passare qualche anno, e alcuni di questi bei faccini del Global Strike li vedrete posare per gli stilisti del momento. Perché «C'è un tempo per stracciare e un tempo per cucire», dice l'Ecclesiaste.
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