2018-05-26
È partito dalla caccia ai Pokemon l’attacco degli hacker al sistema Gps
Sono sempre più numerosi i casi di navi e aerei disturbati da strane interferenze. I sabotaggi preoccupano i governi. E sono a rischio anche le auto a guida autonoma del futuro. Ma tutto è nato per colpa di un gioco.Dipendiamo dal funzionamento del Gps, il sistema di posizionamento satellitare, per un mucchio di attività, ormai senza rendercene conto. Mezzi di trasporto, telefonini, dispositivi per lo sport e per il soccorso, persino per ritrovare il cane. E se d'un tratto il dispositivo smettesse di funzionare, oppure se qualcuno impedisse ai ricevitori (tali sono) di funzionare? Purtroppo non è un'ipotesi, ma quanto sta accadendo sempre più frequentemente.E pensare che all'inizio della sua diffusione «popolare», a metà degli anni Novanta, il legittimo proprietario della costellazione di satelliti, ovvero il dipartimento della Difesa Usa, ne «sporcava» volutamente il segnale per impedirne l'utilizzo tattico e la precisione non superava i 150 metri. A quel tempo, usarlo per la navigazione di precisione era un problema, ma i costi per il mantenimento della costellazione schizzarono più in alto delle orbite e così Bill Clinton decise che allargandone le possibilità di fruizione avrebbe incamerato più denaro. Quindi stop al disturbo e via al commercio, in ogni settore. Oggi il Gps è tra i circuiti elettronici più diffusi al mondo e quasi ovunque ha una precisione inferiore al metro, così da essere considerato il sistema di navigazione primario per aerei, navi, auto, pedoni... C'è però un pericolo che arriva dai disturbatori e da una dimostrata vulnerabilità del sistema. Non è solo un problema americano. Lo stesso può accadere al sistema europeo Galileo, al Glonass russo, al Beidou cinese e allo Irnss indiano, tutte costellazioni di satelliti che orbitano attorno alla Terra con lo stesso proposito: consentire il posizionamento preciso, quasi tutte con trasmissione analoga per poter essere sfruttate dagli stessi ricevitori, proprio come i telefonini multibanda che funzionano in Cina come in Australia.A preoccupare non sono tanto pirati che ingannano i navigatori elettronici con false posizioni, un'azione complessa e costosa come rubare soldi da un conto in banca attraverso la carta di credito, ma il crescente utilizzo di disturbatori radio - i cosiddetti jammer - in libera vendita su internet e disponibili sul mercato in grande quantità e varietà perché molto simili a quelli usati in per inibire l'uso dei telefonini o il volo dei droni nelle zone proibite. Ma disturbare le frequenze assegnate alla navigazione è un'azione illegale grave: del resto, se si arriva a compierla deliberatamente, probabilmente lo scopo è proprio quello di mettere in pericolo la vita delle persone.I jammer venduti online (da 50 a 1.000 euro su Ebay), possono fare danni a breve-media distanza, ma non meno gravi. Com'è accaduto nel 2016 a nord di Londra, quando per barare sul gioco elettronico della App di Pokemon-go per smartphone si utilizzavano questi dispositivi per fare addirittura spoofing, ovvero la manipolazione e falsificazione dei dati trasmessi. Se lo stesso metodo viene applicato ai segnali Gps e a quelli dei sistemi di bordo degli aeromobili, il pericolo di un attentato diventa concreto. E purtroppo la tecnologia per barare al Pokemon-go è stata sviluppata in sei settimane in più parti del pianeta e poi messa in rete, quindi resa disponibile in gran parte del globo.Il punto è che il Gps (che sta per Global positioning system navstar) è ormai vecchio. Era stato progettato dagli Stati Uniti a partire dal 1973, ma è diventato operativo nel 1991 e completato nel 1994. Gli americani volevano dotarsi di un sistema che consentisse due risultati: la localizzazione precisa delle forze militari sul campo, grande problema emerso durante la guerra in Vietnam, quando si perdevano troppi uomini nel tentativo di recuperare i dispersi, e l'invio di coordinate precise per lanciare missili sui bersagli, anche dopo una catastrofe nucleare. Ma oggi il sistema è colpito da un crescente problema di interferenze, proprio mentre sempre più industrie si affidano a lui per la navigazione primaria. Lo sanno bene alla Spirent communications di Crawley, nel Regno Unito, la società che collauda apparecchiature elettroniche per la gestione di sistemi di rotta, che in un anno ha registrato 150.000 casi di disturbi sulle frequenze dei satelliti.L'autorità aeronautica americana Faa segnala che dal 2013 a oggi sono stati registrati 116 casi di «inceppamento» di apparati Gps che poi, superata una certa zona o un arco temporale, si sono dimostrati perfettamente funzionanti. Non soltanto: installando alcuni apparati per l'analisi delle radiofrequenze (analizzatori di spettro), la Faa ha registrato anche i disturbi e la loro intensità, non riuscendo però a localizzarne la fonte in tempo per punire i colpevoli. Il Dipartimento per la sicurezza dei trasporti americano Ntsb ha quindi confermato che il fenomeno rappresenta un grave e tangibile pericolo per la sicurezza aerea ma anche per quella marittima e stradale, dato che l'industria sta sviluppando a ritmo accelerato sistemi per la guida autonoma dei veicoli che si basano proprio sulla precisione e sull'affidabilità del Gps. Gli equipaggi degli aeroplani che hanno subito questo tipo di avarie, fortunatamente, hanno saputo reagire e in un paio di casi hanno arrestato una traiettoria di discesa che li avrebbe portati a schiantarsi. Come nelle Filippine, dove da luglio a dicembre 2016 ci sono state più di 50 segnalazioni di strane interferenze al Gps sul sentiero strumentale di avvicinamento alla pista numero 24 dell'aeroporto internazionale di Manila, un fatto che ha costretto gli equipaggi a utilizzare sistemi di vecchio tipo, basati anch'essi su segnali radio ma su bande differenti ed emessi localmente da terra.In Europa sono state riscontrate anomalie e disturbi nell'area del Mediterraneo Orientale: nel febbraio scorso quattro mercantili, una petroliera e un aeromobile greco hanno segnalato interruzioni nel calcolo della posizione per lunghi periodi di tempo, presumibilmente a causa di un'azione militare in corso nella zona. Fatto sta che uno dei mercantili si è ritrovato fuori rotta di 25 miglia (circa 46 chilometri), e poco distante da secche che ne avrebbero causato l'incagliamento. Il jamming, ovvero disturbare le comunicazioni radio per mano militare, non è certo una novità e risale alla Prima guerra mondiale, ma oggi assume connotati preoccupanti. Lo scorso ottobre, nello spazio aereo norvegese, la Russia ha bloccato il segnale Gps per una settimana senza dare spiegazioni, costringendo a ridisegnare decine di rotte.Gli analisti di sicurezza cibernetica stanno allertando i governi contro il possibile uso di tale tecnica da parte di «Stati canaglia» e organizzazioni terroristiche. Come difendersi? Intanto con il buon senso: in auto come in barca, a piedi o in aereo, mai navigare seguendo passivamente una freccia sullo schermo e smettendo di ragionare. E magari portandosi dietro la cara, vecchia cartina. Che sarà demodé ma ha ancora i suoi vantaggi, funziona senza batterie e anche in presenza di disturbi radio.