2019-09-16
È ora di ribellarsi alla maternità surrogata
È grazie alla mamma che cominciamo a secernere ossitocina, l'ormone dell'amore. Ed è lei che si occupa di noi anche quando le manca la forza. Eppure l'abbiamo ridotta a un «concetto antropologico», schiavizzandola con la barbarie dell'utero in affitto.Ma Congiunzione avversativa che crea un rapporto asimmetrico. Ovvero: la seconda parte del discorso, quella che segue il «ma», è più importante della prima. «È un bravo ragazzo, ma è sempre in ritardo: non lo assumiamo». «È sempre in ritardo, ma è un bravo ragazzo: lo assumiamo». Quindi, il «ma» è un buon trucco quando c'è la necessità di dire qualcosa alla quale, però, non si vuole dare importanza. «La libertà di parola è sacra, ma non possiamo permettere discorsi di odio». Vuol dire che la libertà di parola è stata abolita. «L'immigrazione deve essere regolata, ma l'accoglienza ai migranti resta un dovere umano». Vuol dire che l'immigrazione non ha alcuna regola, salvo quelle imposte da scafisti e mafia nigeriana.Madre«La madre è un concetto antropologico», hanno squittito due incredibili zuzzurelloni, evidentemente venuti al mondo privi di ombelico. La madre è la donna che c'era dall'altra parte del nostro cordone ombelicale. È la donna che ci ha tenuto nel suo ventre per nove mesi. In genere. Io, solo sette. In quei nove mesi, nel mio caso sette, quando mamma diceva io - io ho paura, io sono contenta, io sono disperata - noi eravamo inclusi perché i suoi neurotrasmettitori arrivavano fino a noi. Anche i neurotrasmettitori «tristi»: il rifiuto e l'abbandono della madre che porta in grembo una gravidanza per conto di altri, una madre che ha affittato non solo il suo utero ma tutto il suo corpo e tutta la sua mente, arrivano al bimbo in questa (tristissima) gravidanza.Io sono nata di sette mesi e non riuscivo a piangere. Ci voleva troppo fiato e io ero troppo impegnata a cercare di respirare, attività dove pare non eccellessi. Anche la partenza era stata stentata: avevano attivato il mio respiro mettendomi alternativamente in acqua fredda e acqua calda. Ho respirato poco e in ritardo. A mia madre dissero di non prendersela perché lei era giovane e, sicuramente, sarebbe riuscita ad avere altri figli: io, probabilmente, non sarei arrivata alla sera. Allora mia madre cominciò a recitare il rosario, con un pensiero forse non troppo razionale: finché lei fosse riuscita a ripeterlo, io non sarei morta. È andata avanti una decina di Ave Maria dopo l'altra. E poi ancora, e poi ancora, e poi ancora. Infine, la stanchezza la vinse e lei crollò in un profondo sonno. Fu svegliata dal mio pianto. Per tutta la vita fabbrichiamo ossitocina quando sentiamo la voce di nostra madre. Lo chiamano «l'ormone dell'amore». Quando nostra madre muore, sappiamo che non c'è più nessuno sul pianeta a cui interesserà se abbiamo messo la maglia di lana. Anche quando hai terminato da tempo l'età dell'infanzia, anche se sei amministratore delegato o presidente di qualcosa di grosso, la tua mamma ti inseguirà ovunque per chiederti se hai indossato la maglia di lana. La maglia di lana è un mitico capo di vestiario che preserva da tutti i mali, dallo scorbuto alla borsite dell'alluce perché, in realtà, preserva dal Male in quanto fonde la potenza mistica della cotta di maglia in mithril di Bilbo Baggins e quella degli scapolari di San Francesco.Avete un ombelico? Dunque, avete una madre. Quindi la giornata della mamma, quella prima, quella dopo e tutte le altre le dedichiamo alle nostre madri. A tutte le nostre madri, imperfette, rabbiose, insopportabili, magnifiche, per tutto l'amore che ci hanno dato e per quello che non ci hanno dato, quando erano troppo stanche e troppo disperate per darcelo. E visto che ci siamo lo dedichiamo a tutte, proprio a tutte, anche alle madri cosiddette surrogate, il più immondo arbitrio sulle donne povere, con la speranza che trovino il coraggio e la forza per mandare tutti all'inferno, per ribellarsi a questa oscena e terrificante forma di schiavismo, la più atroce dall'inizio di tutti i tempi. I neonati strappati alle loro madri, o se preferite alla proprietaria dell'utero in cui sono stati nove mesi (o anche sette) e delle quali hanno condiviso i neurotrasmettitori (nel periodo in cui la neurogenesi è al massimo della sua potenza), subiscono un danno epigenetico, un'attivazione permanente dell'asse ipotalamo-ipofisi-corticossurrene. Un danno che aumenta la predisposizione a cancro e malattie degenerative. A quanti faranno osservare che questi bambini esistono e che esistono proprio grazie alla maternità surrogata - ma la maternità non può mai essere surrogata, porca miseria: il caffè e la panna possono esserlo, non la maternità - rispondo che anche i bambini nati da stupro esistono e, senza lo stupro, non esisterebbero. I bambini nati da una violenza - se non ricordo male devo aver dedicato a uno di loro un paio di libri - possono essere splendidi, anche se spesso con scompensi gravi sull'identità. La loro vita è preziosa ma questo non beatifica lo stupro, né lo giustifica, né lo rende tollerabile. La verità vi renderà liberi, ha detto Gesù Cristo. La verità vi renderà liberi, non il politicamente corretto che è la più totalitaria forma di menzogna imposta, una menzogna che è arrivata a negare perfino la madre.MAESTRI DELLA MODERNITàKarl Marx, Lettera del 2 dicembre 1863 a Friedrich Engels: «Sappiamo che dietro ogni tiranno c'è un ebreo. L'utilità delle guerre promosse dai capitalisti cesserebbe, se non fosse per gli ebrei che rubano i tesori dell'umanità. (...) Il fatto che gli ebrei siano diventati tanto forti da mettere in pericolo la vita del mondo, ci induce a svelare la loro organizzazione, i loro scopi, affinché il loro lezzo possa risvegliare i lavoratori del mondo a combatterli e a eliminare un simile cancro».Charles Darwin da L'origine dell'uomo, 1871: «In qualche momento futuro le razze umane superiori quasi certamente stermineranno e sostituiranno le razze selvagge in tutto il mondo. (...) A quel punto la distanza tra l'uomo e la specie a lui più prossima sarà maggiore, poiché interverrà tra l'uomo in una forma più evoluta perfino del Bianco Caucasico, una qualche forma più bassa di scimmia, quale il babbuino, invece che, come oggi, il negro o l'Australiano e il gorilla».Sigmund Freud (tratto da Jacques Bénesteau, Mensonges freudiens: Histoire d'une désinformation séculaire, Mardaga, 2002, pagina 5): «I pazienti sono gentaglia, gli torcerei il collo, a tutti; sapete infatti che nella vita sono terribilmente intollerante verso i pazzi, e non vi scopro che ciò che hanno di nocivo; il miglioramento consiste nel metterli su una barca e spedirli il più lontano possibile; non meritano il tempo che diamo loro».Ecco perché si resta perplessi quando usano la parola Medioevo come insulto. Nel Medioevo l'ispirazione era alta (il Vangelo) e, dato che l'uomo è imperfetto, lo ha travisato e contraddetto con il suo comportamento. Ma i crimini non sono potuti andare oltre i limiti di morti misurabili in unità e le cattedrali erano magnifiche. Invece, con questi maestri della modernità, abbiamo avuto Lenin, Stalin, Hitler, Pol Pot, Mao. E mi scuso per quelli che dimentico e per le loro vittime.Post scriptum Grazie al mio amico Biagio Buonomo per le citazioni.
Emmanuel Macron (Getty Images). Nel riquadro Virginie Joron
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L'evento organizzato dal quotidiano La Verità per fare il punto sulle prospettive della transizione energetica. Sul palco con il direttore Maurizio Belpietro e il vicedirettore Giuliano Zulin, il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, il presidente di Ascopiave Nicola Cecconato, il direttore Ingegneria e realizzazione di Progetto Terna Maria Rosaria Guarniere, l'Head of Esg Stakeholders & Just Transition Enel Maria Cristina Papetti, il Group Head of Soutainability Business Integration Generali Leonardo Meoli, il Project Engineering Director Barilla Nicola Perizzolo, il Group Quality & Soutainability Director BF Spa Marzia Ravanelli, il direttore generale di Renexia Riccardo Toto e il presidente di Generalfinance, Boconi University Professor of Corporate Finance Maurizio Dallocchio.
Kim Jong-un (Getty Images)