2025-11-16
«Il condono ripara i flop del centrosinistra»
Edmondo Cirielli e Antonio Tajani (Ansa)
L’emendamento alla manovra di Fdi mira a riattivare la regolarizzazione del 2003. Così si metterebbe mano a situazioni rimaste sospese soprattutto in Campania: all’epoca, il governatore dem Bassolino non recepì la legge. E migliaia di famiglie finirono beffate.Nella giornata di venerdì, la manovra di bilancio 2026 è stata travolta da un’ondata di emendamenti, circa 5.700, con 1.600 presentati dalla stessa maggioranza. Tra le modifiche che hanno attirato maggiore attenzione spicca quella di Fratelli d’Italia per riaprire i termini del condono edilizio del 2003.I senatori di Fdi Matteo Gelmetti e Domenico Matera hanno proposto di riattivare, non creare ex novo, la sanatoria introdotta durante il governo Berlusconi nel 2003. Obiettivo: sanare situazioni rimaste sospese, in particolare in Campania, dove la Regione, all’epoca guidata da Antonio Bassolino (centrosinistra), decise di non recepire la norma nazionale. Così migliaia di famiglie, pur avendo versato gli oneri, sono rimaste escluse. Fdi chiarisce che si tratta di «una misura di giustizia» per cittadini rimasti intrappolati da errori amministrativi, non di un nuovo condono. L’emendamento è tra i 400 «segnalati», quindi con buone probabilità di essere discusso in commissione Bilancio. La sanatoria si applicherebbe solo a edifici costruiti prima del 2003 e non situati in zone a rischio idrogeologico o vincolate. Come allora, saranno le Regioni a decidere se recepire o meno la norma. In Campania, il candidato governatore del centrodestra, Edmondo Cirielli, ha già promesso che, in caso di vittoria, la sua Regione sarà la prima a adottarla. Il provvedimento si rivolge in particolare a chi, pur avendo aderito alla sanatoria con versamenti regolari, si è trovato escluso per mancanza di atti regionali. La proposta, che ricalca un disegno di legge presentato a giugno alla Camera da Imma Vietri, anch’essa di Fdi, non legittima abusi recenti né edifici realizzati in aree interdette, ma mira a regolarizzare immobili con requisiti già valutati in passato.Il tempismo ha sollevato un’ondata di critiche. Il condono è arrivato a pochi giorni dalle elezioni regionali in Campania, scatenando accuse di clientelismo. «Non è riformismo, è il governo del voto di scambio», ha dichiarato Matteo Renzi. Giuseppe Conte ha denunciato la misura come scollegata dai reali bisogni del Paese: «Servono investimenti in sanità e assegni per le famiglie, non riaprire il condono Berlusconi». Anche il Pd ha criticato duramente: Francesco Boccia ha definito l’emendamento una promessa elettorale travestita, mentre Angelo Bonelli (Avs) ha parlato esplicitamente di «voto di scambio». Il senatore pentastellato Luigi Nave ha definito la proposta «empia», sottolineando come rischi di premiare l’illegalità urbanistica.Fdi ha respinto le accuse, ribadendo che si tratta di un’iniziativa nata per correggere una disuguaglianza territoriale. «È un atto dovuto per famiglie che hanno pagato e sono rimaste escluse da colpe non loro», ha detto il senatore Matera. Più sfumato il vicepremier Antonio Tajani: «Bisogna valutare caso per caso. Non si può sanare tutto, ma evitare che famiglie finiscano in strada è un dovere». Tajani ha riconosciuto l’esistenza di un problema sociale, specie in Campania, e ha invitato ad affrontarlo «senza dogmatismi».Non sono mancate nemmeno le critiche, legate al condono, da parte dei sindacati. La Cgil lo definisce «un regalo a chi ha violato le leggi» e annuncia mobilitazioni; per Landini, è un segnale inaccettabile di impunità. La Cisl denuncia l’ennesimo incentivo all’illegalità: «Così si premiano i furbi», dice il segretario generale Daniela Fumarola. La Uil attacca la filosofia dei condoni che, secondo Pierpaolo Bombardieri, scoraggia il rispetto delle regole e mina la giustizia fiscale, danneggiando anche il lavoro regolare. L’Ugl adotta, invece, un tono più prudente: pur non elogiando il condono, evita critiche dirette, preferendo concentrarsi sugli aspetti sociali della manovra come taglio del cuneo e sostegno alle famiglie.Oltre al condono, la manovra si arricchisce di decine di proposte. La Lega vuole aumentare l’Irap per banche e assicurazioni, mentre Forza Italia punta a cancellare l’aumento della cedolare secca e la nuova tassa sui dividendi. Fdi propone l’abolizione della tassa turistica extra-Ue e una tassa sui pacchi provenienti dall’estero. Altri emendamenti minori chiedono un bonus libri scolastici e agevolazioni per gli affitti lunghi.Sul fronte delle opposizioni, Pd, M5s, Avs e Italia viva hanno presentato emendamenti comuni su salario minimo, ripristino di Opzione donna, estensione dei congedi parentali e aumento dei fondi per la sicurezza pubblica. Avs ha, inoltre, proposto una patrimoniale sui grandi capitali.Il tema del condono, va detto, è particolarmente sensibile in Campania, dove il rischio di nuove costruzioni fuori norma si scontra con la memoria di tragedie legate a frane e dissesti. Le sanatorie, secondo gli ambientalisti, danneggiano la cultura della legalità urbanistica e incoraggiano futuri abusi. Per i promotori, invece, la misura rappresenta una forma di risarcimento civile: non si tratta di favorire l’illegalità, ma di restituire certezza a chi è rimasto intrappolato da decisioni regionali arbitrarie. Secondo Antonio Iannone (Fdi), l’emendamento «salverà migliaia di case dall’abbattimento».Intanto, in Campania, il condono è già diventato tema centrale della campagna. Il centrodestra lo propone come risarcimento ai cittadini onesti ignorati per decenni. Il centrosinistra denuncia una manovra elettorale mascherata. Il voto regionale avrà, dunque, anche il significato di un referendum politico su questa misura. Cirielli ha ringraziato i parlamentari campani del centrodestra, il governatore uscente Vincenzo De Luca, dal canto suo, ha lasciato intendere che la Regione non intende fare sconti su norme urbanistiche, rafforzando così la contrapposizione politica.