2024-05-18
Su Disney+ la storia vera dei «Cigni di Truman Capote»
True
«Feud: Capote vs The Swans» (Dinsey+)
La serie televisiva, su Disney+ da mercoledì 15 maggio, è la storia vera, verissima, di come Truman Capote abbia tradito le sue amiche più care, i «Cigni» di una New York da favola.Come Gossip Girl, solo più vero. Feud: Capote vs The Swans, capitolo inedito della serie antologica creata da Ryan Murphy, non è un insieme visivamente perfetto di abiti e donne e lussi, luccichi e bagliori di un mondo precluso ai più. Non soltanto, quanto meno. La serie televisiva, al debutto su Disney+ mercoledì 15 maggio, è la storia vera, verissima, di come Truman Capote abbia tradito le sue amiche più care, i «Cigni» di una New York da favola. La rivista era Esquire, l’anno il 1975. Capote, famoso e rispettato, decise allora di mettere su carta tutto quel che gli passava per la testa: i pettegolezzi che le ragazze gli avevano affidato, i loro segreti, le indiscrezioni. Doveva essere materiale per un romanzo, Answered Prayers, ma il libro non fu mai pubblicato. Non mentre Capote era in vita. Lo scritto venne dato alle stampe dopo la morte del giornalista, che, nel 1975, ebbe l’ardire di affidare ad Esquire un estratto di quel romanzo. La Côte Basque uscì nel novembre del 1975 e, da quel giorno, costò a Capote il rispetto dell’alta società. L’autore venne bandito da ogni circolino, da ogni locale in auge. Nessuno più volle averci a che fare. Ann Woodward, moglie di William Woodward Jr, erede della fortuna della Hanover National Bank, bevve una dose letale di cianuro, preferendo la morte allo scandalo che quel breve estratto l’avrebbe costretta a fronteggiare. Dentro, Capote ci aveva messo tutto. Gli intrighi, i tradimenti, le relazioni fra ricchi e potenti, i loro giochi. Troppo, per la Woodward, sopravvissuta alla morte del marito, che disse aver ucciso scambiandolo per un ladro («Bang Bang», la chiamavano), non alle parole dello scrittore. Parole che, opportunamente romanzate, rivivono nella serie televisiva, attraverso le interpretazioni di un cast stellare.A dar vita ai Cigni, sono le più grandi star del cinema moderno. Sono Naomi Watts, Demi Moore, Chloë Sevigny, Molly Ringwald, Calista Flockhart e Diane Lane, scelte – rispettivamente – per i ruoli di Barbara Cushing Mortimer Paley, Ann Woodward, Lucy Douglas C.Z. Guest, Gloria Guinness, Caroline Lee Bouvier e Nancy Keith. Nelle immagini della serie, sono truccate allo stesso modo: hanno i visi eterei, la pelle compatta. I capelli sono acconciati all’indietro, come si usava all’epoca, quando ciascuna di queste donne nutriva il tessuto dell’alta società newyorchese. Babe Paley, la sorella minore di Jacqueline Kennedy e ogni altra signora ammessa alla cerchia di Capote era ricca, potente. Muoveva consensi e denaro, dettava la moda di allora. Capitava si trattasse di attrici o modelle, dei loro matrimoni con politici e banchieri, con direttori di reti televisive. Lo scrittore le amava tutte, di un amore platonico. Erano amiche, nel senso più puro del termine. Le ascoltava sfogarsi, dare e dire il peggio di sé. E, mentalmente, prendeva nota di ogni loro parola.Lo scandalo scoppiò nel 1975 e le ripercussioni furono immediate. Capote, che nella serie ha il volto di Tom Hollander, diventò un paria, e lo sconforto si tramutò presto in disperazione. Di lì, in autodistruzione. Furono l’alcol e le droghe a consolarlo. Le richieste di perdono si susseguirono, regolari nel tempo ma inascoltate. Capote non fu scusato, e il suo rimorso non portò a nulla. Morì solo, ma quel suo scritto – il cui nome ricalcava quello del ristorante in cui insieme ai Cigni era solito pranzare – fece così rumore che, a distanza di cinquant’anni, Murphy ha sentito il bisogno di dargli un perché. Una ragione. Feud: Capote vs The Swans è il tentativo – visivamente impeccabile, perfetto – di andare all’origine de La Côte Basque e chiedersi cos’abbia spinto Capote, in crisi, allora, dopo il successo di A sangue freddo, ad inimicarsi le donne che diceva amare.