2018-07-10
Dall’Ue 223.645 euro alla Fornero per insegnare la finanza agli anziani
Il centro studi dell'ex ministro ha ricevuto soldi da Bruxelles per spiegare agli over 65 come si risparmia. Risultato modesto: cinque libri di una ventina di pagine ciascuno, un'app che non funziona e due video online.La lettera dell'ex ministro alla Verità e la risposta di Antonio GrizzutiQualche mese fa, nel bel mezzo della campagna elettorale, la professoressa Elsa Fornero si sbilanciò ammettendo che alle elezioni politiche in programma per il 4 marzo avrebbe votato per +Europa, il movimento politico fondato da Emma Bonino. «Emma è coraggiosa, determinata, è una donna forte e mi piace che sia esplicitamente schierata a favore dell'Europa», dichiarò l'ex ministro del Lavoro nel corso di quella conversazione. Purtroppo per la Bonino l'endorsement non si è rivelato fortunato. Alle urne, il suo partito si è fermato infatti ben al di sotto della soglia del 3% prevista dal Rosatellum per ottenere seggi nella quota proporzionale, riuscendo comunque a piazzare un senatore e due deputati nei collegi uninominali.Ma la passione per l'Europa da parte dell'autrice della famigerata riforma delle pensioni non si limita alla politica. Il Center for research on pensions and welfare policies (Cerp), centro studi da lei coordinato, ha infatti ricevuto nel 2015 un finanziamento per la bella somma di 223.645 euro nell'ambito del programma Erasmus+. Un progetto battezzato Finkit e che tre anni fa è risultato assegnatario dei fondi insieme ad altre 14 domande, battendo la concorrenza di altre 120 istituzioni. «Finkit affronta il tema dell'alfabetizzazione finanziaria», si legge sul sito dell'Ufficio Pio della Compagnia di San Paolo, uno dei partner dell'iniziativa. «Questa infatti, insieme alla gestione del risparmio, è una competenza basilare per il miglioramento del benessere economico individuale e per la realizzazione della cittadinanza attiva. Il potenziamento di tali competenze risulterebbe cruciale, in particolare nei gruppi di persone a basso reddito, per evitare lo scivolamento verso la povertà». Il target è rappresentato dagli over 65 e dalle donne con più di 55 anni. Curiosamente, le fasce di età più duramente colpite dalla riforma delle pensioni introdotta proprio da Elsa Fornero e dall'ex premier Mario Monti.È interessante però vedere cosa ha prodotto nel concreto lo stanziamento di questa ingente somma. Non dimentichiamoci infatti che si tratta pur sempre di denaro pubblico. L'incontro conclusivo di Finkit si è svolto presso il Collegio Carlo Alberto, il centro di ricerca e alta formazione fondato nel 2004 grazie a una joint venture tra Intesa Sanpaolo e università di Torino e del quale il Cerp è parte integrante. Una conferenza poco affollata a giudicare dalle foto ufficiali dell'evento, nelle quali si riescono a scorgere a occhio e croce una cinquantina di partecipanti. Particolarmente nutrita invece la squadra dei relatori, composta da ben sei persone. Tra di loro, la professoressa Annamaria Lusardi (direttore del comitato di educazione finanziaria del Mef), Nanni Tosco (presidente dell'Ufficio Pio, ente strumentale della Compagnia di San Paolo) e, ovviamente, la stessa Fornero. Nell'occasione sono stati presentati dei «kit di educazione finanziaria», composti da cinque libricini di una ventina di pagine ciascuno, inseriti all'interno di un box di carta di dimensioni contenute. «Non è mai troppo tardi. L'educazione finanziaria per l'età anziana», questo il titolo che campeggia sui quaderni, ognuno dei quali tratta casistiche inerenti il risparmio e la gestione delle finanze. Il kit comprende anche contenuti multimediali che consistono di due video e una Web app. Se escludiamo l'evento inaugurale e quello conclusivo, nell'ambito di Finkit sono stati organizzati appena quattro incontri, due dei quali al Museo del risparmio, un altro partner del progetto. Quest'ultima struttura è stata inaugurata nel 2012 da Intesa Sanpaolo. La Verità ha inviato alcune richieste di chiarimenti al responsabile dell'amministrazione e della comunicazione del progetto, ma al momento non è pervenuta alcuna risposta. Ci premeva in particolare capire se e quante copie dei libretti (scaricabili online in diverse lingue) fossero state stampate in occasione dell'evento. L'unica informazione che siamo riusciti a reperire è che i libricini verranno stampati gratuitamente e su richiesta dei soggetti coinvolti in programmi di educazione finanziaria. Per quanto riguarda i video, lascia decisamente perplessi la scelta di caricarli sulla piattaforma Vimeo anziché sul più popolare Youtube. Visitando il link che li ospita, si scopre che, pur essendo caricati due mesi fa, hanno ottenuto una manciata di visualizzazioni. Infine, l'applicazione che dovrebbe servire a calcolare la capacità massima di spesa di un over 60 ancora non risulta disponibile per il download.Una produzione un po' modesta, considerata la dotazione iniziale e il fatto che il progetto ha una gestazione di oltre due anni. Sarebbe inoltre decisamente interessante capire più nel dettaglio come sia stato gestito il «tesoretto» di oltre 200.000 euro ricevuto dall'Europa nel 2015.Non è la prima volta che il Collegio Carlo Alberto finisce sotto la lente di ingrandimento. Nel 2011 un articolo pubblicato su Italia Oggi rivelava che un progetto della Fornero aveva ricevuto un finanziamento dall'ente di ricerca proprio nel periodo nel quale il marito, l'economista Mario Deaglio, era vicepresidente. Lo studio era dedicato alle «Conseguenze economiche dell'analfabetismo finanziario», una tematica affine al progetto Finkit. Era già stato approvato prima che Deaglio ricoprisse la carica, ma la questione non mancò di suscitare qualche imbarazzo.