
Il centrodestra vota a favore del finanziamento. Bagarre in aula, Ferruccio Sansa tira in ballo la strage del Vajont. Venerdì il ministro a Genova per l’avvio dei lavori. Edoardo Rixi: «L’inchiesta non può fermare il sito».Le inchieste giudiziarie non frenano i progetti di sviluppo della Liguria: ieri il Consiglio regionale ha approvato l’articolo del disegno di legge omnibus che concede un mutuo da 57 milioni all’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale per cofinanziare il secondo lotto della nuova diga del porto di Genova. L’ok è arrivato con i 17 voti favorevoli del centrodestra, 12 quelli contrari di centrosinistra e M5s. «Non ci è consentito dire di no alla nuova diga del porto di Genova», ha detto in Consiglio il presidente ad interim della Liguria, il leghista Alessandro Piana, vice di Giovanni Toti, «un’opera che non è né di destra né di sinistra, deve portare la Regione Liguria e soprattutto il Comune di Genova ai vertici dell’economia nazionale e internazionale. A me piace pensare che questa diga è dei liguri, la dobbiamo portare avanti con senso di responsabilità. La nuova diga è un’opera infrastrutturale chiave per il nostro territorio, per il nostro Paese e per l’Europa», ha aggiunto Piana, «il lavoro del commissario Bucci (il sindaco di Genova, ndr) sta procedendo a pieno ritmo tanto che mettiamo in sicurezza il cofinanziamento del secondo lotto pari a 57 milioni per Regione Liguria al fine di garantire la continuità costruttiva e la realizzazione dell’opera nella sua seconda fase. Rispettare i tempi significa massimizzare l’utilizzo degli specchi acquei portuali, quindi andiamo avanti, noi intendiamo rispettare il crono programma. L’annunciata commissione ispettiva del Mit nell’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale è una garanzia per quanto riguarda le cantierizzazioni e soprattutto gli iter procedurali, l’intervento del Governo è una garanzia per realizzare l’opera». Il riferimento di Piana è all’invio di una commissione ispettiva del ministero dei Trasporti, annunciata dal viceministro Edoardo Rixi, uomo forte della Lega in Liguria. Dopodomani, venerdì, nel pomeriggio, il ministro dei Trasporti Matteo Salvini sarà a Genova per la posa del primo cassone della diga foranea. Ieri in Consiglio regionale non è mancata un po’ di bagarre. Ferruccio Sansa, capogruppo in Consiglio regionale della Lista Sansa e candidato a presidente sconfitto da Toti quattro anni fa, a quanto riporta l’Ansa ha interrotto l’intervento del capogruppo della Lista Toti, Alessandro Bozzano, esclamando: «È come la diga del Vajont». Il centrodestra è insorto, urlando a Sansa «vergognati», «ci sono stati dei morti» e «speculatore». Il riferimento di Sansa è a un presunto rischio di crollo della diga a causa dell’instabilità del fondale marino fangoso su cui dopodomani sarà posizionato il primo cassone subacqueo in cemento armato. «Accostare la tragedia del Vajont, con quasi 2.000 morti, alla costruzione della nuova diga foranea di Genova», hanno affermato i consiglieri regionali del Carroccio in una nota, «è terrorismo semantico. Il consigliere di sinistra Ferruccio Sansa, da giornalista professionista, dovrebbe conoscere bene il valore e il peso delle parole». All’attacco il M5s: «Una variante decisa tra pochi intimi», ha definito il progetto il capogruppo pentastellato in Consiglio regionale, Fabio Tosi, «sullo yacht di un imprenditore, Aldo Spinelli, notoriamente interessato a una precisa ripartizione del porto di Genova con una “certa diga», pasteggiando a patate e caviale». «Non vogliamo fermare la diga», ha aggiunto Tosi, «semmai, chiediamo che in una fase così delicata e critica, con le incertezze dovute alle vicende giudiziarie che hanno di fatto decapitato la Regione Liguria, ci si fermi: l’accensione del mutuo di 57 milioni di euro per la prosecuzione dell’infrastruttura portuale va sospesa. Una vicenda che grida quantomeno vendetta, visti i comportamenti inaccettabili di soggetti nominati e voluti proprio dal centrodestra». «Quando mi dicono che bisognerebbe bloccare la diga perché la voleva anche Aldo Spinelli», ha commentato il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Edoardo Rixi, intervenuto ieri all’evento «Un caffè a Villa Borghese, la logistica europea al centro degli scenari geopolitici mondiali» promosso da Alis, «rispondo che ci sono altri 40 operatori che la volevano, e cosa facciamo, blocchiamo la diga? Il vero tema, secondo me, è riportare tutta la questione nelle giuste proporzioni. Allo stato attuale oggi non c’è un rallentamento, però c’è una fortissima pressione politica e mediatica che ovviamente induce a prendere tutta una serie di cautele. Oggi», ha aggiunto Rixi, «le firme pesano, i funzionari dell’autorità portuale sono molto rigidi, c’è una situazione ovviamente un po’ più complessa, tra l’altro Genova è il primo scalo del Paese, quindi uno scalo complesso e sicuramente difficile da gestire già nell’ordinarietà».
Ecco #DimmiLaVerità del 29 ottobre 2025. Ospite . L'argomento del giorno è: "La crisi del Pd e i tentativi di dar vita a un partito di centro alleato con la sinistra"
Cesare Parodi (Imagoeconomica)
Giovedì il voto finale in Aula. La sparata di Cesare Parodi mostra che il sindacato delle toghe fa politica. Referendum tra marzo e aprile.
(Ansa)
Il ministro della Giustizia Carlo Nordio: «Come si fa a parlare di attentato alla Costituzione, non si può fare attraverso una legge prevista dalla stessa Costituzione. Siamo alla schizofrenia». «Se la magistratura si aggrega alla politica in una lotta elettorale, sarà interpretata dalla cittadinanza come soggetto politico e perderebbe il connotato di imparzialità e indipendenza che un magistrato deve avere. Quando ho detto questo, mi è stato obiettato di aver paura di perdere il referendum, ma se vinciamo nella fisiologia della politica, la magistratura subirebbe una sconfitta politica che non è mai indolore».






