2024-09-21
Dal governo arrivano subito 20 milioni. I dem litigano sui paesi «abbandonati»
Stefano Bonaccini e Elly Schlein (Ansa)
Emilia-Romagna e Marche chiedono lo stato di emergenza. Giorgia Meloni promette ulteriori fondi. Il governatore ad interim Irene Priolo fa pace con il premier, non con Nello Musumeci. Il Pd implode: «Bologna ha lasciato solo Pianoro».Le polemiche politiche con la popolazione in ginocchio, lasciano spazio alla doverosa collaborazione istituzionale. Dopo le accuse incrociate che hanno scomodato il termine «sciacallaggio» e dopo la conferenza stampa, da Palazzo Chigi, del ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci che aveva attaccato duramente la Regione, ieri è stato il giorno della schiarita tra Roma e Bologna, preceduta da una dichiarazione molto dura della presidente facente funzioni dell’Emilia-Romagna, Irene Priolo: «Sergio Mattarella lo ringrazio tanto per la vicinanza», ha detto la Priolo, «Meloni non mi ha chiamato, ma Mattarella sì. Bisogna chiedere al ministro Musumeci perché questa attenzione solo sull’Emilia-Romagna visto che abbiamo l’alluvione anche nelle Marche. Si fa sempre dell’Emilia-Romagna un caso politico ma non è normale. Non si prenda la nostra Regione come una Regione non efficiente. È vergognoso», ha aggiunto la Priolo, «veniamo descritti come una Rregione incapace e io non ci sto». La Priolo ha risposto nel merito alle accuse di Musumeci, ma è l’ora delle cose concrete.Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha infatti presieduto una riunione in videocollegamento con l’Emilia Romagna sull’emergenza causata dal maltempo. Alla riunione hanno partecipato Musumeci, Priolo, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, il capo del dipartimento della Protezione civile, Fabio Ciciliano, e il commissario straordinario di governo alla ricostruzione nei territori colpiti dall’alluvione verificatasi in Emilia-Romagna, Toscana e Marche, Francesco Paolo Figliuolo.La Meloni, fanno sapere da Palazzo Chigi, ha ribadito «la solidarietà del governo alla popolazione colpita dalle violente calamità naturali dei giorni scorsi» e ha acquisito «le informazioni più recenti sulla situazione degli sfollati e sull’andamento dei soccorsi». Inoltre, ha assicurato che, non appena giunta al governo la richiesta di dichiarazione dello stato d’emergenza da parte della Regione Emilia-Romagna, sarebbe stato convocato un Consiglio dei ministri per stanziare 20 milioni di euro per far fronte alle prime necessità e per il ripristino dei servizi essenziali e che ulteriori stanziamenti saranno resi disponibili all’esito delle ricognizioni successive all’emergenza.La richiesta è arrivata poche ore dopo (così come quella delle Marche: «La fase più acuta delle perturbazioni è superata e la situazione è sostanzialmente sotto controllo», ha commentato il governatore Francesco Acquaroli, «Ora si procederà con la valutazione dei danni e la richiesta dello stato di emergenza. Già oggi invieremo una prima comunicazione al governo») e così questa mattina il Cdm stanzierà i primi 20 milioni. «Il presidente Meloni, che ringrazio per l’incontro», ha commentato la Priolo, «ha confermato la disponibilità del governo a riunirsi tempestivamente per accogliere le nostre richieste e deliberare di conseguenza. Da parte nostra, prosegue senza sosta l’impegno di assistenza alla popolazione e di ripristino dei primi danni».Bersaglio delle polemiche da parte della sinistra, ieri il ministro Musumeci ha precisato la sua posizione: «In questo momento», ha detto Musumeci a SkyTg24, «la polemica non serve assolutamente, né credo di averla alimentata, ma in 10 anni la Regione ha avuto 600 milioni per mettere in sicurezza il territorio. Se, ogni volta che piove, in Emilia-Romagna avviene il finimondo, qualcosa non torna. Da governo nazionale voglio tendere la mano alle strutture del territorio, alla Regione, per dire: sediamoci attorno a un tavolo, ragioniamo confrontiamoci lo Stato non eroga solo risorse, ma verifica anche come sono state spese. Ieri (l’altro ieri, ndr)», ha aggiunto Musumeci, «mi sono limitato a dire che, a fronte di oltre 600 milioni erogati negli ultimi 10 anni, le infrastrutture avrebbero dovuto raggiungere un grado consistente. Se un fiume esonda tre o quattro volte nonostante gli interventi fatti vuol dire che l’intervento non è stato fatto bene, bisogna andare a monte».«Bisogna dare informazioni più precise», ha replicato la Priolo, «altrimenti si fa confusione. Ho spiegato al ministro Musumeci che intanto non sono arrivati in 10 ma in 14 anni e, quindi, bisogna già ritarare il quantitativo. Di questi 590 milioni più o meno che ha citato, la maggior parte sono risorse del ministero dell’Ambiente che ogni anno dà alle Regioni per gli interventi sulla difesa del suolo. Di questi, l’Agenzia regionale di Protezione civile sta utilizzando 61 milioni dei fondi del Pnrr, che stiamo usando adesso. Gli altri, invece», ha aggiunto la Priolo, «sono fondi sulla difesa del suolo che abbiamo già speso. Ma il ministro Musumeci forse non sa che la rendicontazione non la facciamo al dipartimento di Protezione civile ma al ministero dell’Ambiente, perché sono fondi quel ministero e noi li dobbiamo rendicontare con una relazione puntuale tutti gli anni».Non manca una polemica tutta interna alla sinistra: «Il Pd di B«ologna offende tutti i pianoresi», ha detto ieri l’ex vicepresidente della assemblea legislativa regionale, Simonetta Saliera, uscita dal Pd e oggi assessore al Comune di Pianoro, uno dei più colpiti dal maltempo, che aveva denunciato come il suo Comune fosse stato lasciato solo durante le ore più drammatiche dell’emergenza da parte della Città metropolitana di Bologna: «Leggo», ha attaccato la Saliera, «una volgare e strumentale dichiarazione di un dirigente del Pd: non capisce che nella foga di offendermi offende tutti i pianoresi. Confermo che nella notte dell’alluvione a Pianoro in campo c’erano solo il sindaco, la giunta, l’amministrazione comunale, la Protezione civile di Pianoro».
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