Quante volte avete mangiato tonno in scatola con un’insalata di fagioli e sedano o magari anche con una cipollina fresca? Ebbene, eccovi una versione molto calda e molto domestica di fagioli e tonno.
Quante volte avete mangiato tonno in scatola con un’insalata di fagioli e sedano o magari anche con una cipollina fresca? Ebbene, eccovi una versione molto calda e molto domestica di fagioli e tonno. I fagioli sono i protagonisti della stagione fredda: hanno uno straordinario apporto proteico, ci fanno bene perché “donano” fibra e poi, diciamoci la verità, portarli in tavola scalda il cuore e fa calore familiare. Spesso e volentieri li offriamo in abbinamento con la carne generando però un eccesso di proteine. Oddio, i fagioli al fiasco con un po’ di ciccia sono una benedizione del gusto, ma abbiamo pensato che si poteva adattare all’inverno un piatto classico invece delle cene in spiaggia. Quante volte avete mangiato divertendovi tonno in scatola con un’insalata di fagioli e sedano o magari anche con una cipollina fresca? Ebbene eccovi una versione molto calda e molto domestica di fagioli e tonno. Ingredienti - 400 grammi di fagioli borlotti, 400 grammi di filetto di tonno fresco, una costa di sedano, una mezza carota e una cipollina bianca, tre foglie di alloro, 200 grammi di passata di pomodoro, un mazzetto di prezzemolo (facoltativo), tre cucchiai di olio extravergine di oliva, sale e pepe q.b. Procedimento - Se non optate per quelli in scatola mettete a mollo per 12 ore i fagioli (la sera per il pranzo). Ora che i fagioli sono ammollati lessateli in acqua appena salata con le foglie di alloro. Ci vorranno 25 minuti. Ovviamente se usate i fagioli in scatola ometterete tutti questi passaggi, ma abbiate comunque cura di scolarli bene dall’acqua di conservazione. Nel frattempo fate un trito di sedano, carota e cipolla e fatelo stufare in una pentola con l’olio extravergine di oliva. Quando le verdure si saranno ben appassite trasferite nel soffritto i fagioli, privati delle foglie di alloro, aggiustate di sale e di pepe e fateli andare un paio di minuti affinché si insaporiscano. Ora aggiungete la passata di pomodoro e nel frattempo fate a cubettoni di circa mezzo centimetro di lato il filetto di tonno. Fate ritirare un po’ la salsa di pomodoro e fagioli e ora aggiungete il pesce. Fate andare tre o quattro minuti a fuoco vivace. Regolate ancora di sale e di pepe e il piatto è pronto. Se volete potete guarnire con un trito di prezzemolo e servire con del pane bruschettato con un giro di olio extravergine a crudo. Come far divertire i bambini - Fate finire a loro la cottura una volta che avete aggiunto il pesce. Se li dotate di un mestolo di legno si sentiranno dei cuochi provetti. Abbinamento - Noi abbiamo optato per un Carignano del Sulcis. Sempre rimanendo in Sardegna va benissimo un Cannonau. Se volete un impatto più leggero ecco un Frappato siciliano oppure un Sangiovese giovane in questo caso da servire leggermente più freddo.
Giulia Buongiorno (Ansa)
La proposta è rimandata per supplementi di indagine. Giulia Bongiorno: «Scriverla bene».
«C’era un accordo politico importante, alla Camera c’è stato un voto unanime su questa legge, i massimi vertici dei gruppi parlamentari si erano stretti la mano e ciò ora significa che stringersi la mano con questa destra non vale niente perché all’ultimo momento si può tornare indietro, smentendo addirittura un voto unanime del parlamento. E hanno deciso di farlo proprio oggi, il 25 novembre (giornata internazionale contro la violenza sulle donne, ndr)». È uscito dalla commissione Giustizia del Senato sbraitando che la destra ha stracciato l’accordo sul ddl stupro, il senatore di Italia viva Ivan Scalfarotto.
Nel riquadro la produttrice Giulia Maria Belluco (iStock)
La produttrice di «C14» Giulia Maria Belluco spiega: «Ci abbiamo messo cinque anni per scrivere la sceneggiatura. Le riprese saranno girate l’anno prossimo tra Veneto e Alto Adige». Si cercano ancora due attori internazionali...
Nasce in Veneto un film, C14, sulla Sacra Sindone, la più importante reliquia della cristianità, la cui storia è trapunta di dispute per verificarne scientificamente l’autenticità. Una nota ricerca britannica del 1988 con il radiocarbonio-14 la datò tra il 1260 e il 1390, negando che sia il sudario che ha avvolto il volto di Cristo. Analisi successive, tuttavia, hanno confutato tale risultato, come quelle del professor Giulio Fanti, dell’università di Padova, consulente della sceneggiatura, intervistato dalla Verità il 14 novembre 2024. La produttrice del film è Giulia Maria Belluco, 35 anni, nata a Treviso. Vive a Bassano del Grappa (Vicenza) ed è titolare della EriadorFilm. «L’ho acquisita nel 2023» spiega «con l’obiettivo di portarla sul mercato internazionale attraverso collaborazioni con Paramount, Discovery, Magnolia, Hallmark con le quali abbiamo fatto co-produzioni e produzioni esecutive qui in Italia. Una delle più viste è quella sulla famiglia Stallone, girata tra Puglia e Lazio».
Pier Paolo Pasolini (Getty Images)
Oggi il discusso evento sui lati conservatori del grande scrittore. La sinistra grida alla lesa maestà, eppure ha avallato per anni ricostruzioni farlocche sulla sua morte, al fine di portare avanti astruse piste politiche. E il vero vilipendio è proprio questo.
Il convegno su Pier Paolo Pasolini organizzato da Fondazione Alleanza Nazionale e dal Secolo d’Italia che si terrà oggi pomeriggio a Roma, il cui fine - come da titolo: «Pasolini conservatore» - è quello di dibattere (con il contributo di numerosi relatori tra cui il critico letterario Andrea Di Consoli, certamente non vicino alla destra politica) gli aspetti dell’opera e del pensiero pasoliniani che appaiono in conflitto con la sua area ideologica di appartenenza, quella comunista, è vissuto dalla sinistra italiana letteralmente come un sacrilegio. Nonostante dai curatori dell’evento sia già stato chiarito in tutte le maniere possibili che scopo del convegno è unicamente promuovere una discussione, senza nessuna volontà di «annettere» PPP - operazione che non avrebbe d’altronde senso alcuno - al pantheon culturale della destra, a sinistra si è addirittura giunti a gridare alla «profanazione», come fatto ieri, a botte di gramscianesimo mal digerito, dal professor Sergio Labate sul quotidiano Domani.
Gaia Zazzaretti prima e dopo il vaccino (iStock)
L’ex karateka Gaia lo sente in tv e sceglie di porgere il braccio. Poi, la malattia neurologica. Ma la virostar nega il nesso.
È vero che non se ne può più di «burionate». Ma come si può passare sotto silenzio gli ultimi post della virostar più famosa d’Italia, mentre continua a disinformare e contemporaneamente ridicolizzare persone danneggiate dal vaccino anti Covid chiamandoli #sorciscemi, senza alcun rispetto anche del diritto, di tutti noi, a essere informati correttamente su questioni che riguardano la salute, specie da chi dovrebbe avere, come lui, il dovere di dare informazioni corrette?







