2025-10-10
Crosetto: «L’Italia farà la sua parte»
Il ministro candida le nostre Forze armate a un ruolo attivo in Terra Santa: «Ci saremo sempre quando si tratta di sostenere processi di pace». Meloni ringrazia Trump.L’accordo di pace raggiunto al Cairo tra Israele e Hamas, con la mediazione di Stati Uniti, Qatar, Emirati Arabi e Turchia, è stato accolto a Roma come una svolta storica. Dopo due anni di conflitto, il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi aprono, almeno nelle intenzioni, una nuova fase per Gaza e per l’intero Medio Oriente.Il governo italiano ha espresso soddisfazione e disponibilità a contribuire alla stabilizzazione della regione. Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha definito l’intesa «una straordinaria notizia che apre la strada al cessate il fuoco a Gaza, al rilascio di tutti gli ostaggi e al ritiro delle forze israeliane su linee concordate». In una nota diffusa da Palazzo Chigi, Meloni ha ringraziato pubblicamente Donald Trump e ha aggiunto che l’Italia «continuerà a sostenere gli sforzi dei mediatori ed è pronta a contribuire alla stabilizzazione, ricostruzione e sviluppo di Gaza».Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha parlato di «una giornata storica», sottolineando il valore politico e umano dell’accordo. Perché quanto «raggiunto in Egitto segna il decollo, che tutti dobbiamo sperare sia definitivo, del Piano di Pace del presidente Trump», ha dichiarato. «È una notizia di portata eccezionale che sta provocando reazioni positive ovunque nel mondo. Le famiglie degli ostaggi israeliani, la popolazione civile di Gaza e l’intera comunità internazionale possono ora tirare un sospiro di sollievo». Crosetto ha poi ringraziato i mediatori e riconosciuto il ruolo dell’Italia nel percorso che ha portato all’intesa: «Il merito di questo accordo è di Trump e dei suoi negoziatori, ma anche della mediazione di Paesi arabi come Egitto, Qatar e Turchia, oltre che del lavoro del nostro presidente del Consiglio e del nostro ministro degli Esteri». Il ministro ha concluso ribadendo che «l’Italia e le sue Forze armate sono e saranno pronte a fare la loro parte, come sempre, per aiutare e sostenere i processi di pace».Sulla stessa linea, il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che ha definito l’intesa «un momento cruciale della storia» e «il primo grande tassello di un lungo processo di stabilizzazione del Medio Oriente». Tajani ha ricordato anche il contributo dell’Italia, «che grazie alla sua azione umanitaria ha sempre donato una speranza di pace a chi ha sofferto in questi due anni. Orgoglioso della nostra azione diplomatica che è e sarà sempre votata al dialogo fra tutte le parti». Anche per questo motivo, sostiene Tajani, «il nostro impegno in questa direzione proseguirà ancora, per stabilizzare definitivamente la regione, per fermare l’uccisione di civili, per garantire assistenza umanitaria ai più bisognosi e per ricostruire le principali e primarie infrastrutture a Gaza».Il vicepremier Matteo Salvini ha esultato sui social: «Rilascio degli ostaggi, cessate il fuoco e ricostruzione di Gaza: notizia stupenda. Se le armi finalmente taceranno, Trump merita il Nobel per la Pace». Da Strasburgo, l’eurodeputato Nicola Procaccini (Fratelli d’Italia) ha raccontato l’atmosfera in Aula: «Oggi ho preso la parola per celebrare l’accordo di pace raggiunto da Trump. La destra del Parlamento Ue ha applaudito alzandosi in piedi. La sinistra è rimasta seduta, gelida. Forse dispiaciuta…».L’Italia partecipa da anni alle missioni di stabilizzazione in Medio Oriente e Mediterraneo, sotto mandato Onu o Nato. In Libano, guida il settore Ovest della missione Unifil, che vigila sulla «Blue Line» tra Israele e Libano. Nel Sinai, partecipa alla Multinational Force and Observers, che monitora il trattato di pace tra Egitto e Israele. In Iraq, contribuisce alla coalizione internazionale anti-Daesh e alla missione Nato di addestramento delle forze locali. Nei territori palestinesi, inoltre, l’Italia è già presente con due missioni civili dell’Unione europea: la Eubam Rafah, al valico con l’Egitto, e la Eupol Copps, a Ramallah, dove esperti italiani collaborano alla formazione delle forze di polizia e della magistratura palestinese.
Il generale Salvatore Luongo e l'ad del Gruppo FS Stefano Antonio Donnarumma (Arma dei Carabinieri)
L’accordo prevede, in aderenza alle rispettive competenze ed attribuzioni, una collaborazione volta a prevenire e contrastare le infiltrazioni criminali e i reati contro la pubblica amministrazione, le violazioni ambientali, a vigilare sul rispetto della normativa in materia di collocamento della manodopera, previdenza e sicurezza nei luoghi di lavoro, ed a prevenire rischi, eventi o azioni che possano compromettere l’incolumità delle persone e l’integrità delle infrastrutture.
L’intesa rinnova e rafforza una collaborazione già avviata, con l’obiettivo di diffondere e promuovere la cultura della legalità, con particolare attenzione alle fasce più vulnerabili della società e di sviluppare ulteriori sinergie per assicurare la protezione delle risorse e dei servizi pubblici affidati alla gestione del Gruppo FS Italiane, nonché la sicurezza dei trasporti e la gestione delle emergenze.
Nell’ambito del protocollo, il Gruppo FS Italiane potrà promuovere e organizzare, con la collaborazione di rappresentanti dell’Arma dei Carabinieri, incontri, seminari e corsi di formazione a favore dei propri dipendenti.
Il Generale Salvatore Luongo, a margine dell’incontro, ha sottolineato che: «Quella di oggi rappresenta la firma di un protocollo di grande valore, perfettamente in linea con le strategie comuni dell’Arma dei Carabinieri e delle Ferrovie dello Stato Italiane», ricordando poi che tra le due istituzioni «Esiste una lunga tradizione di lavoro congiunto e che entrambe sono presenti in modo capillare su tutto il territorio nazionale, e in parte anche all’estero».
Concludendo, Luongo ha evidenziato che «Innovare questa intesa, fondata sulla condivisione di valori e ideali, significa compiere un ulteriore passo avanti per continuare a operare sempre meglio e con maggior efficienza, ognuno nei rispettivi compiti, grazie a un’integrazione sempre più stretta».
L'Amministratore Delegato del Gruppo FS Italiane, Stefano Antonio Donnarumma, ha dichiarato che «La firma di questo protocollo rappresenta un passo importante per rafforzare il presidio della legalità e la tutela della sicurezza nei nostri cantieri, nelle stazioni e lungo le infrastrutture che gestiamo. Lavorare accanto all’Arma dei Carabinieri significa poter contare su un presidio autorevole ed efficace, a garanzia di trasparenza, correttezza e rispetto delle regole. È un impegno che portiamo avanti con responsabilità, nella consapevolezza che solo attraverso la legalità si costruiscono infrastrutture solide, sicure e capaci di generare valore per l’intero Paese».
Nell’ambito della piena attuazione al protocollo, l’Arma dei Carabinieri opererà anche mediante il Comando Carabinieri per la Tutela del Lavoro, il Comando Carabinieri per la Tutela Ambientale e la Sicurezza Energetica, i Reparti territoriali e il Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari.
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Donald Trump (Getty Images)