2024-09-19
Covid, ora Conte confessa
Giuseppe Conte (Imagoeconomica)
Giuseppe Conte si unisce all’indagine e ammette: il governo non era pronto alla pandemia. Eppure ha sempre detto che il mondo ci imitava.Si vede che al fianco di Giuseppe Conte non c’è più Rocco. Con accanto Casalino, storico portavoce, esperto di tv e comunicazione, uno scivolone come quello commesso dal leader dei 5 Stelle non ci sarebbe stato. L’ex concorrente del Grande fratello sapeva misurare le frasi e apparecchiava magistrali conferenze stampa, dove sulla maggior parte delle domande si glissava, e dunque il presidente del Consiglio ai tempi del Covid non incorreva in gaffe come quella che gli è capitata ieri. Dopo aver strillato per settimane contro la Commissione d’inchiesta chiamata a indagare sulla gestione della pandemia, Conte si dev’essere detto che la strategia dell’Aventino rischiava di nuocergli. Disertare le riunioni parlamentari dedicate al caso, infatti, poteva apparire una fuga (...) o addirittura un’ammissione che lui e il governo dell’epoca avessero qualche cosa da nascondere. Dunque, con un’improvvisa inversione di marcia, il leader pentastellato ha convinto due parlamentari grillini designati nella Commissione, Francesco Silvestri e Vittoria Baldino, a dimettersi per lasciar spazio a lui e al fedelissimo Alfonso Colucci, pugliese come lui e come lui avvocato e professore. Il cambio della guardia è stato annunciato con prosopopea dallo stesso ex premier, che ha rilasciato alle agenzie di stampa una serie di dichiarazioni. Tra le frasi degne di nota ci sono le critiche alla stessa Commissione, definita una presa in giro perché non includerebbe approfondimenti a carico delle Regioni. Del resto, che Conte e compagni avrebbero voluto trascinare sul banco degli imputati i governatori e in particolare quello della Lombardia per non dover rispondere dei vari dpcm (ossia dei decreti di esclusiva pertinenza del presidente del Consiglio) è cosa nota e dunque non sorprende. Sono invece un’assoluta novità le parole con cui Conte ha accompagnato la giravolta, perché per la prima volta ammette che qualche cosa nella gestione della pandemia è andato storto. Dopo aver detto che l’Italia era presa ad esempio dagli altri Paesi del mondo per come aveva saputo reagire alla diffusione del Covid, l’ex premier ha giustificato la decisione di partecipare alle audizioni della Commissione d’inchiesta dicendo che non soltanto la sua presenza dimostra che i parlamentari pentastellati non hanno nulla da nascondere, ma che i grillini – udite udite – «vogliono dare un contributo nell’interesse generale, affinché cose del genere (una pandemia che mette al tappeto un Paese e il suo sistema sanitario, ndr) non accadano più e per non ritrovarci ancora una volta impreparati». Ma come, per anni, Conte ha ripetuto che lui e la sua banda erano preparatissimi, al punto che tutta Europa lodava la tempestività e la fermezza con cui era stata affrontata un’emergenza mondiale e poi, per dare un senso a un suo ripensamento, dice che non ci si può far cogliere impreparati come nel 2020?Il leader grillino poco dopo si deve essere accorto della frase che gli era uscita di bocca e, infatti, uscendo dalla Commissione ha provato a correggersi, rivendicando l’azione del suo governo e definendola «assolutamente pronta». Ma come dice il poeta «la voce dal sen fuggita poi richiamar non vale». Insomma, ciò che è detto indica il pensiero di una persona, anche se questa poi si affanna a cancellare le sue stesse parole. Per altro, la mossa di Conte e del suo pretoriano appare funzionale a organizzare una difesa, impedendo che la Commissione d’inchiesta proceda da sola, senza un contraltare. Sarà interessante vedere l’uomo che annunciava la caducazione della concessione di Autostrade (mai fatta) sfoderare gli artigli da avvocato per difendersi ed è probabilmente per questo che ha voluto al suo fianco il coordinatore del settore legale del Movimento. In attesa di goderci lo spettacolo, segnalo che la Commissione d’inchiesta istituita nel Regno unito è già arrivata in fondo al suo lavoro e ha concluso che durante la pandemia «lo Stato ha deluso i cittadini». «Ci sono stati gravi errori» ha detto la presidente Heather Hallet, ex giudice della Corte d’appello di Londra ed ex presidente del Consiglio dell’ordine degli avvocati. «E gravi difetti nei nostri sistemi. Non ci si può permettere che ciò accada di nuovo». Chissà se mister «È andato tutto bene», per rispetto alle vittime di Covid e a quelle dei dpcm, avrà il coraggio un giorno di pronunciare queste parole.