2024-11-24
I coreani minacciano gli Usa. Intanto Trump sceglie il mediatore per l’Ucraina
Putin ordina la produzione in serie dei missili Oreshnik: «Arrivano in tutta Europa». L’ex capo dell’intelligence del tycoon, Grenell, sarà l’inviato speciale per il conflitto.Mancano ancora alcune settimane prima dell’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca e si ha la sensazione che, nel frattempo, in Ucraina possa succedere di tutto.Mentre il leader del Cremlino, Vladimir Putin, ordina la produzione in serie e test in combattimento del missile Oreshnik, minacciando: «Possono colpire tutta Europa». Il segretario di Stato americano, Lloyd Austin, avverte che presto le truppe nordcoreane (secondo le fonti statunitensi, sono circa 10.000 i soldati nordcoreani presenti nella regione russa di Kursk, ndr) entreranno in Ucraina. Se non sono entrati ancora i soldati di Pyongyang, sembrerebbero averlo fatto i loro missili. Secondo la Cnn, infatti, l’Ucraina sarebbe stata colpita un’ondata di attacchi missilistici balistici russi, circa un terzo dei quali sono armi nordcoreane che possono volare solo perché funzionano con circuiti occidentali, ottenuti nonostante le sanzioni. Secondo un funzionario della difesa ucraino, quest’anno la Russia ha lanciato circa 60 missili KN-23 nordcoreani contro l’Ucraina. Ciò rappresenta quasi uno su tre dei 194 missili balistici lanciati finora nel 2024, come mostra un conteggio della Cnn degli attacchi pubblicamente riconosciuti dall’aeronautica militare ucraina. La maggior parte di questi sono stati lanciati tra agosto e settembre.Ad aggiungere tensione concorrono le dichiarazioni del ministero della Difesa nordcoreano che imputano a Washington la responsabilità di un’eventuale escalation del conflitto: «Avvertiamo con forza gli Stati Uniti e i loro sostenitori ostili alla Repubblica democratica popolare di Corea», affinché «cessino immediatamente gli atti ostili che generano ulteriori provocazioni e instabilità e che possono portare il confronto militare nella penisola coreana e nelle sue vicinanze a un vero e proprio conflitto armato. L’avventurismo militare degli Stati Uniti ha oltrepassato la linea rossa su scala globale», avvertono prima di minacciare che «le provocazioni militari di Washington rappresentano la fonte per far precipitare la situazione regionale in una catastrofe irreparabile. Per il governo nordcoreano è un dovere costituzionale per le sue forze armate adottare misure di autodifesa per proteggere l’ambiente di sicurezza dello Stato e mantenere la stabilità strategica e l’equilibrio di potere nella regione, dove due parti in guerra sono in stato di massima allerta e persiste la possibilità di un conflitto militare in corso».Oltre ad avvalersi del sostegno di Pyongyang, Putin ha adottato altri mezzi per incentivare le sue milizie sul campo. Il presidente russo ha firmato una legge che consente ad alcuni partecipanti alla guerra in Ucraina e alle loro mogli di cancellare debiti scaduti fino a 10 milioni di rubli (circa 92.000 euro). La legge pone fine agli obblighi derivanti dai contratti di prestito dei soldati mobilitati, dei coscritti (a eccezione dei cadetti delle scuole e università militari) e di altri cittadini che hanno stipulato un contratto per prestare servizio nelle forze armate della Federazione russa dall’1 dicembre 2024 per almeno un anno, così come per le loro mogli. Misure necessarie per mandare avanti una guerra che pesa soprattutto sui numeri delle forze in campo. «Il conflitto in Ucraina potrà finire senza ulteriori costi in termini di vite umane se la Nato smetterà di alimentarlo», ha spiegato il vice capo del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev.Il ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto, resta convinto che Putin non ha «alcun interesse e volontà di allargare ad altre nazioni la guerra». Il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ribadisce in ogni caso che «l’Italia continuerà a sostenere Kiev finché non sarà raggiunta una pace giusta che rispetti pienamente l’Ucraina. Ne parleremo da lunedì al vertice dei ministri degli Esteri che si svolgerà a Fiuggi». Finire la guerra resta, naturalmente, un interesse prioritario anche per il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky: «Siamo aperti, lo dirò ancora una volta ai leader dei Paesi africani, asiatici e arabi. Siamo pronti a vedere le loro proposte. Voglio anche vedere quelle del nuovo presidente degli Stati Uniti d’America. Penso che avremo queste proposte a gennaio e che avremo un piano per porre fine a questa guerra».Donald Trump resta silente sull’argomento, ma continua a lavorare in vista del suo insediamento. Secondo più di una fonte, starebbe valutando la possibilità di nominare Richard Grenell, il suo ex capo dell’intelligence, come inviato speciale per il conflitto. Secondo Reuters, Grenell, che è stato ambasciatore di Trump in Germania e direttore ad interim dell’intelligence nazionale durante il suo mandato 2017-2021, potrebbe svolgere un ruolo chiave negli sforzi per fermare la guerra. È chiaro che la nuova presidenza lavora per anticipare la partenza di un mandato che richiede delle risposte internazionali pronte e veloci su molti campi, a cominciare dal dossier dell’Ucraina.In Europa invece, mentre la Commissione stenta a partire unita, ci pensa il presidente dell’Europarlamento, Roberta Metsola, a incalzare gli stati membri nel proseguire il sostegno a Kiev. «C’è ampio sostegno nel Parlamento europeo alla richiesta di Kiev di usare le armi occidentali per colpire in territorio russo, vedremo se in Germania ci sarà un cambiamento di rotta dopo le elezioni. O forse anche prima, nella coalizione di governo ci sono posizioni diverse sulla consegna dei Taurus. Il presidente Zelensky ha ragione: l’Ucraina non può aspettare per sempre».La stoccata è diretta al cancelliere uscente Olaf Scholz che fin qui si è sempre rifiutato di consegnare a Kiev i Taurus tanto richiesti dal presidente ucraino. Metsola, infine, lancia un appello ai partiti filoeuropei e filoucraini tedeschi: «Dovrebbero restare uniti sulle questioni importanti per il futuro. Ciò che accadrà in Germania nei prossimi quattro anni avrà una grande influenza sui prossimi quattro anni dell’Ue».
Giorgia Meloni e Donald Trump (Getty Images)
il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi (Ansa)
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