2021-11-13
Quanti utili idioti al Flop26. Buoni solo a fare promesse impossibili da mantenere
La Conferenza sul clima si conclude con il nulla di fatto. A meno di credere che abbia senso impegnarsi a tenere l'aumento medio della temperatura globale sotto 1,5 gradi.La Flop26 volge al termine col prevedibile nulla di fatto. Le centinaia di aerei privati che con le loro flatulenze hanno inquinato non poco il pianeta, imprimendo un'impronta ecologica tanto estesa che alcuni non hanno trovato spazio a Glasgow e han dovuto dirottare a Edimburgo per parcheggiare, rientreranno presto alle basi dalle quali erano partite, come fossero cavallette, all'invasione della Scozia. Non mancavano, naturalmente, i jet privati dei ricconi del mondo ma, soprattutto, non mancavano quelli dei leader del terzo mondo africano che, piangenti miseria, chiedono foraggio ai geni del mondo occidentale, in cambio della garanzia di mantenere il loro popolo nella condizione di perenne terzo mondo. Con la benedizione di papa Francesco che, come scrisse nella sua Laudato si', auspica per costoro l'approvvigionamento di energia da parchi eolici e fotovoltaici, che è come auspicare la perpetrazione ad infinitum del loro miserabile stato di poveri del mondo. Tra gli sciocchi, nella Scozia di questi giorni, non poteva mancare il mai incoronato re, Carlo d'Inghilterra, ad ammonire per la ventesima volta che quella di quest'anno sarebbe stata l'ultima occasione per salvare il pianeta. Né poteva mancare Barack Obama, quello che, appena nato e con il solo merito del tasso corporeo di melanina, fu premiato col Nobel per la Pace e, appena intascato il malloppo, andò a cannoneggiare la Libia. Costui, al cospetto dei 100.000 bambini che, incuranti della pandemia, si assembravano nelle vie di Glasgow pur di non andare a scuola, così li esortava, manco fosse il Messia: «andate e siate di esempio ai vostri genitori». Dopodiché, giusto per dare il primo esempio, il suo jet privato se n'è tornato, alto nei cieli, da dove era venuto.Infine, non potevano mancare le decine di migliaia di utili idioti. Naturalmente nessuno s'è chiesto - o ha chiesto - perché, in tempi di DaD, questo Flop26 - almeno questo - non si sarebbe potuto tenere via Skype o simile altro trabiccolo informatico. O forse la domanda è stata posta, ma io, tra le molte altre cose, ignoro la risposta che è stata data. Se ne è stata data una.Utili idioti, dicevo. Consentitemi di soffermarmi sulla seconda parola. Non ne trovo una migliore per chi crede che possa avere un qualche senso impegnarsi a mantenere l'aumento di temperatura media globale entro 1,5 gradi. Nessuno potrà mai controllare se il proposito sarà stato o no raggiunto, perché nessuno potrà dire che la temperatura nel - che so - 2050, qualunque sia il valore misurato, sarebbe stata diversa, e di quanto, senza le riduzioni di emissione che s'intendono perseguire. Gli impegni sulla temperatura tornano a fagiolo: nessuno potrà mai sapere se saranno stati mantenuti o no. Ma anche quelli sulla riduzione delle emissioni non sembrano tanto intelligenti. Basta un colpo d'occhio all'evoluzione delle emissioni degli ultimi 60 anni seguita dall'evoluzione che si vagheggia per i prossimi 30 anni.Il nostro presidente Mario Draghi ha ammonito: «La nostra credibilità dipende da quel che facciamo non da quel che diciamo». Monito talmente banale da sembrare intelligente. Epperò, se prometto di giungere sulla Luna spiccando un salto, sono non credibile non perché non ho mantenuto la promessa ma perché l'ho solo enunciata. Presidente Draghi, butti l'occhio sull'evoluzione delle emissioni e su quel che lei e gli altri che governano il mondo insistete di voler fare. Tra gli utili idioti non manca l'informazione unica che gioisce per il «successo» (contenti loro) della Flop26 ove «40 nazioni hanno promesso di tagliare l'uso del carbone entro il 2050» (fonte: Bbc). Non ci dicono quali: potrebbero esserci San Marino, il Vaticano e il Liechtenstein. Ma non ci importa e, per quel che ci cale, potrebbe esserci anche la Cina - ma siamo sicuri che non c'è - perché il fatto, il vero fatto, è che la Cina, nel solo 2020 ha installato 20 gigawatt di impianti a carbone e ne ha pianificato 200 GW entro il 2025: un grosso impianto a carbone a settimana!Sono tutti contenti perché l'India «ha promesso azioni di aggressività (sic!) nella promozione delle rinnovabili», ma sembra che avessero tutti le orecchie tappate quando il primo ministro indiano ha ribadito che nel suo Paese di interruzione dell'uso del carbone non se ne parlerà prima del 2070.Cento nazioni hanno messo 20 miliardi di dollari per ridurre, se non interrompere, la deforestazione: non si capisce chi intasca quei 20 miliardi e per cosa, visto che per non deforestare basterebbe... non deforestare. Hanno anche promesso di tagliare del 30% le emissioni di metano. Non è ben chiaro chi è che emette metano: il metano viene usato, non emesso. Se non per irrilevanti indesiderate perdite, che contribuiscono per appena il 10% dei gas-serra emessi. Boh. Ad ogni buon conto, tra quelle 100 nazioni non ci sono i maggiori emettitori mondiali del gas: non Russia, non Cina, non India.I geni del mondo, Ue, Usa e Uk, daranno 8 miliardi di dollari al Sud Africa per la cattura e il sequestro del carbonio. Un'altra volta vi racconterò quanto stupida è l'idea della tecnica (si chiama Ccs, carbon capture and sequestration). Vi anticipo solo, così capite immediatamente la furbata, che è un po' come voler ottenere acqua potabile estraendola dall'umidità dell'aria. Ma è peggio di così. In ogni caso, con quella cifra la CO2 (vanamente) sottratta può paragonarsi alla sottrazione di un cucchiaio d'acqua dal mare.Non senza schizofrenia, nella gioia tutti manifestano anche mestizia perché, ancora una volta, le nazioni ricche non hanno concordato di mettere insieme neanche 100 miliardi di dollari a favore di quelle cosiddette povere per aiutarle nella riduzione delle emissioni. Nessuno che faccia l'aritmetica: con quella cifra, fosse mai impegnata, consentirebbe di ridurre le emissioni, al massimo, dello 0.5%.Comunque, al momento, nell'allegra brigata della Flop26, tutti sembrano concordare su una cosa (fonte sempre la Bbc): questi rendez-vous annuali «sono una cosa meravigliosa, come meraviglioso è costatare il forte consenso sulle promesse». Contenti loro...
Beppe Sala (Getty Images)
(Ansa)
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