2020-11-08
Contrordine: se il popolo vira a sinistra spariscono «analfabeti» e patenti di voto
Alexandria Ocasio-Cortez (Lars Niki/Getty Images for The Athena Film Festival)
Venghino signori, venghino alla festa della democrazia come la intendono loro. Matteo Salvini ha il coraggio di manifestare la sua simpatia per Donald Trump e, calorosamente ripresi da Repubblica, lo bollano come cheerleader del dittatore americano quelli dell'inglese Independent. È un giornale «desinistra» di tale successo che ormai esce solo in edizione digitale: sono gli stessi che volevano rifare il referendum sulla Brexit raccogliendo firme perché non era venuto bene, il risultato non era come loro si aspettavano che fosse.Dagli Stati Uniti in tumulto perenne, perché non sia mai che si contestino i voti democratici, non sia mai che si faccia qualche domanda su improvvise apparizioni di schede senza data e senza firma rigorosamente a urne chiuse, Alexandria Ocasio-Cortez, una delle star di Biden, new wave paragrillina del Partito democratico, quella che vuole ammazzare tutte le mucche perché scoreggiano e inquinano, twitta: «Qualcuno sta prendendo nota degli adulatori di Trump per quando tenteranno di tirarsi indietro o negheranno in futuro la loro complicità?». Sembrerebbe una minaccia, ma a quelli di Twitter che in questi giorni stanno, al pari di Facebook e Instagram, censurando qualunque opinione non dico favorevole a Trump ma di puro dubbio, sta bene così.È tutto così, di qua e di là dell'Oceano, e non lo scrivo per la solita lamentazione sul politically correct doppiopesista ma perché è ora di infischiarsene dei loro sopracciò, organizzare controinformazione e mandarli a quel paese. Com'era che nel 2016 aveva vinto un vecchio, che i vecchi non potevano decidere per i giovani? Joe Biden, anzi zio Joe, come lo chiamano alcuni giornalisti italiani, un fratello maggiore, come lo ha salutato Matteo Renzi prima di scoprire di avere altri guai, è un eterno giovane. Lui può. L'avranno forse votato degli analfabeti funzionali, perché in democrazia succede così, che gli elettori premiano i cretini? Tutto dimenticato se si tratta del loro uomo: siamo in piena commossa celebrazione della saggezza popolare, nessuno invoca più una patente per votare. Quegli articoli erano già pronti per Trump, ora sono nel cassetto. Era Trump che era riuscito ad essere eletto solo grazie a Putin. Nessuno è mai riuscito a provarlo nonostante due anni di procedura milionaria di impeachment? Non importa, è vero lo stesso, ed è sempre stato un abusivo che ora non se ne vuole andare, non perché ci sia qualcosa da controllare.Come non sottolineare l'editoriale di ieri del Messaggero di Marco Simoni, Luiss manco a dirlo, che a proposito della indegna censura televisiva del discorso del presidente Trump di due giorni fa, scrive: «Del giornalismo mediatore le democrazie non possono fare a meno. Chiamatelo ristrutturato, ripensato, adattato, ma la funzione del giornalismo di protezione del terreno comune su cui si muove l'opinione pubblica è lo stesso: non cambia. Forse in questi giorni l'abbiamo ritrovato». Se siete spaventati è perché avete capito bene. Che cosa? Che, come commenta su Twitter Marcella Panucci, già dg di Confindustria ora in odore di ingresso trionfale al Mise: «Le democrazie avanzate hanno bisogno di soggetti intermedi che, non solo facciano da watchdog, ma soprattutto collaborino nella gestione di fasi e processi complessi». Collaborino.Dubitavate che se Salvini rilancia le tesi dei brogli nelle elezioni, si deve immediatamente dopo aggiungere che il resto del centrodestra lo molla al suo destino? Ma un anno fa non era ospite d'onore al festival di Giorgia Meloni Steve Bannon, definito il Rasputin di Trump? Vabbè, ora non conviene citare la circostanza. Conviene invece citare un Berlusconi che dalle colonne del Messaggero si butterebbe nelle braccia di Biden. In realtà il Cav si limita a dire che gli Stati Uniti sono un alleato strategico comunque, ovvero scopre l'acqua calda. Ma questa precoce intervista aiuta a scrivere che Silvio non ha mai amato il paragone con Trump, che è peggio di lui nel cerone e nei capelli. È di nuovo il tramonto del sovranismo, non lo avete capito? Succede tre volte l'anno negli ultimi dieci anni , e vai con la Open Society, i confini sono una cosa così volgare.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)