2019-03-29
Contro la famiglia si è scatenato il festival dell’odio
Inizia oggi la kermesse dopo attacchi folli. Ma è oscurantista chi aiuta le madri o chi le usa come bancomat per fare figli per i gay? Questa mattina a Verona si apre il tredicesimo Congresso mondiale delle famiglie. I lettori credo ne siano informati perché l'inaugurazione è stata preceduta da un'infinità di polemiche e noi della Verità non abbiamo mancato di riferirle. La sinistra strepita da giorni, accusando gli organizzatori dell'appuntamento di ogni nequizia, compresa l'intenzione di ridurre in schiavitù le donne, richiudendole in casa per essere trasformate in macchine per fare figli. Nell'enfasi di dir male della manifestazione, qualcuno si è perfino spinto a gettare fango sulla città che ospita l'evento, descrivendola come un crocevia delle peggiori organizzazioni eversive neofasciste. Per l'occasione si è ricordato che 75 anni fa Verona ospitò la sede della Gestapo, come dire che Parigi è nazista perché nel 1940 in uno dei suoi più bei palazzi, sull'avenue Kleber, vicino all'Arco di Trionfo, s'insediarono i generali della Wehrmacht. Già, per osteggiare il congresso, le hanno proprio inventate tutte. Una società di pompe funebri, con un umorismo cimiteriale, ha pubblicato sul suo profilo Facebook finti teschi dei primi esseri umani sulla Terra, con accanto la relativa dicitura. Per quelli classificati come etero, gay, italiani, immigrati o becchini il cranio rappresentato è quello di un uomo. Accanto a una didascalia che indica un partecipante al congresso mondiale delle famiglie, invece, appare il teschio di un primate, cioè di una scimmia, perché evidentemente chi questa mattina si riunirà a Verona per discutere di vita e di unione tra uomo e donna è considerato un essere sottosviluppato, anzi un animale.Il clima è questo e c'è da giurare che il giorno della marcia per la famiglia, cioè domenica, sarà anche peggio. La galassia della sinistra, con l'appoggio del Pd e della stampa progressista, si prepara infatti in ogni modo a contrastare il corteo, perché in Italia si può organizzare il Gay pride, cioè mettere in scena una carnevalata di seni e culi per le vie di qualsiasi città, Roma compresa, ma sfilare per la vita è proprio ritenuto scandaloso. Vi chiedete che cosa abbia di così eversivo e preoccupante per la democrazia un congresso in cui si parla di famiglia? Tutto, per lo meno per la lobby Lgbt, che sta per lesbiche, gay, bisex e transessuali. Perché nei giorni di Verona si discuterà di bellezza del matrimonio, di diritti dei bambini, di crescita e crisi demografica, di salute e dignità della donna, di tutela giuridica della vita, di politiche aziendali per la famiglia e la natalità. E tutto ciò è giudicato dirompente dalla comunità Lgbt e dai suoi sostenitori. Parlare di come far nascere i bambini invece di abortirli, di come sostenere le coppie eterosessuali invece di quelle omosessuali, di come impedire lo sfruttamento delle donne vietando l'utero in affitto, è per la sinistra abortista, che considera i bambini qualche cosa che si può ordinare e acquistare al supermarket, un fatto che ha a che fare con il fascismo. La famiglia tradizionale, che i compagni chiamano patriarcale, è anzi ritenuto il simbolo stesso del fascismo. Per questo contro il congresso mondiale è scesa in campo pure l'Anpi, ossia l'associazione partigiani, che insieme alla Cgil, all'Arcigay, ai gruppi femministi, darà vita a una contromanifestazione. Si chiamerà corteo transfemminista, in ossequio al fatto che per chi lo organizza il sesso ormai non ha identità e, dunque, pure parlare di famiglia eterosessuale non ha ragione di essere. Se non c'è sesso, non ci devono essere neppure l'uomo e la donna. Ci sono gli individui, che però per essere identificati vanno numerati. Individuo uno, individuo due, individuo tre. Così come genitore uno e genitore due. Perché i sessi non sono più due, ma tanti. Prova ne sia che ormai la definizione Lgbt non basta più. Ora il movimento della liberazione sessuale e familiare si chiama Lgbtqiapk, dove dentro ci sta ogni tendenza, su alcune delle quali è meglio non indagare. Ecco, mentre nel palazzo della Gran Guardia si discuterà di famiglia, per le vie di Verona, grazie alla sinistra e all'Anpi, andrà in scena la rappresentazione di tutte le inclinazioni sessuali. Tutto legittimo, se si è tra adulti consenzienti: transex, queer, kinky e così via. Tutto molto moderno e progressista. Una moda molto internazionale e aperta, anzi eroica, come l'ha definita un giornalista di Vanity Fair. Tuttavia, poi, forse converrà farsi una domanda semplice: ma i bambini chi li fa? Se l'Italia è uno dei Paesi in cui nascono meno figli e la popolazione invecchia e diminuisce, come invertiamo la tendenza? Sosteniamo la famiglia o finanziamo le coppie gay perché affittino l'utero di donne che non hanno altri mezzi per campare? Gli oscurantisti, cioè, sono quelli che difendono la famiglia e parlano di come aiutare le madri o quelli che le madri le vogliono usare come un self service di bambini, dove basta inserire la carta di credito per portarsi a casa un figlio nuovo di zecca? Ecco, il tema è tutto qui. Scegliete voi da che parte stare.