2024-03-17
Continua la deriva islamica dei dem. A Milano inneggiano al Ramadan
Nel riquadro Daniele Nahum (Ansa)
Auguri con moschea sui social. E chi critica l’uso di «genocidio» per Gaza è emarginato.Il 25 dicembre dello scorso anno, il Pd di Elly Schlein si era limitato a pubblicare un biglietto di auguri con un albero di Natale stilizzato con una scritta anonima: «Buone feste a tutte e tutti dalla comunità democratica». C’è chi sui social lo fece notare. «Si dice buon Natale, cialtroni!». Del resto, è ormai dal 2021 che il Pd non usa più «Buon Natale», questione da cui i dem hanno tentato in questi anni di divincolarsi sostenendo di aver voluto avere un approccio più «laico» su una festa religiosa.Il problema è che per il Ramadan l’approccio del Pd è stato, invece, decisamente differente, anzi profondamente religioso. Nei giorni scorsi, infatti, sui social il Partito democratico di Milano ha pubblicato una cartolina con scritto «Ramadan Karem» ricordando, anche in caratteri arabi, l’inizio del mese di digiuno per gli islamici. Ma c’è chi si è spinto ancora più avanti. Come il Pd di Monza e Brianza che ha dedicato un intero articolo sul suo blog augurando, «i migliori auguri dei democratici monzesi alle Comunità Islamiche di Monza di un Ramadan pieno di passione religiosa», aggiungendo persino il punto di vista di non meglio precisati «italiani di lunga data» che, secondo quanto sostengono i dem monzesi, «vedono solo l’aspetto penitenziale di questa ricorrenza ma, come ci hanno sempre ripetuto gli amici musulmani, il Ramadan è una festa, non una penitenza». La deriva islamica del Pd va di pari passo con quanto avvenuto nelle ultime settimane proprio tra i dem milanesi.Lunedì scorso, infatti, il consigliere comunale Daniele Nahum, esponente storico della comunità ebraica cittadina, ha lasciato il partito. Il motivo dell’addio, ha spiegato Nahum, è la semplice risposta ad alcune prese di posizione dei Giovani democratici milanesi che continuano a usare il termine genocidio in riferimento alla risposta di Israele a Gaza, dopo l’attacco subito da parte di Hamas il 7 ottobre scorso. «Annuncio in questa aula che la mia esperienza all’interno del Pd è conclusa», ha detto Nahum, «Hanno pesato diverse ambiguità sulla politica estera e il clima che si è prodotto in vari ambienti della sinistra dopo il 7 ottobre. Si è sdoganata, soprattutto negli ambienti della giovanile del Pd, la parola “genocidio” in riferimento alla grande crisi umanitaria che sta vivendo la popolazione di Gaza. Un termine pericoloso, falso e inadeguato usato in quel contesto».«L’uso di questo termine è inappropriato», spiega Nahum, come ha anche ribadito nei giorni scorsi la senatrice a vita Liliana Segre. «Israele non ha la volontà di cancellare il popolo palestinese», ha ribadito Nahum, aggiungendo che le accuse di genocidio hanno prodotto «un’ondata di antisemitismo, mascherata da antisionismo, che non avevo mai vissuto in 41 anni di vita. C’è la volontà, in chi la utilizza, di comparare gli ebrei ai nazisti». Emanuele Fiano, altro esponente dem e appartenente alla comunità ebraica, ha criticato Nahum: «Le battaglie si fanno nel partito. Ma ha ragione: a Gaza nessun genocidio». Ma il problema è che ormai, a sinistra, criticare chi parla di genocidio è ormai vietato.In questi giorni a farne le spese non è stato solo Nahum, ma anche l’ormai ex presidente dell’Api milanese, Roberto Cenati, che aveva anche lui solo osato ribadire che pronunciare quella parola davanti a quanto sta avvenendo a Gaza non è corretto. Cenati aveva anche criticato le manifestazioni pro Palestina alle quali alcune sezioni Anpi milanesi ormai partecipano ogni sabato. Al suo posto è stato nominato Primo Minelli, che avrà il compito di proteggere la Brigata ebraica durante le celebrazioni del 25 aprile.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.