2019-03-05
Com’è umano il Pd che querela i terremotati
Il sindaco di Pesaro Matteo Ricci, ex renziano, minaccia di denunciare un'abitante di un borgo marchigiano devastato dal sisma per una lite sulla gestione dei fondi per la ricostruzione. E ora i primi cittadini della zona insorgono: «Porta in tribunale anche noi».Ci sono diverse e cospicue ragioni per cui il Pd - che pur mostra le penne del pavone dopo le primarie - è caduto assai in basso nelle preferenze degli italiani, ma il sindaco di Pesaro Matteo Ricci ne offre una che è paradigmatica: pensa bene di querelare - o almeno minaccia di farlo - una terremotata di Muccia, un ex paese in provincia di Macerata completamente distrutto dal sisma dell'ottobre 2016, che da due anni e mezzo vive in una delle casette ammuffite costruite, così almeno dice il capitolato d'appalto, dal Cns mega raggruppamento di cooperative rosse. Matteo Ricci è in cerca di riposizionamento politico, ha i suoi problemi: già vicesegretario nazionale ai tempi di Matteo Renzi si è riposizionato nelle file di Nicola Zingaretti anche per tentare di impattare il derby cittadino con l'attuale presidente della giunta regionale marchigiana Luca Ceriscioli che gli sta scavando la fossa elettorale. Pesaro è un nervo scoperto per i vertici del Pd perché l'accusa che molti gli muovono e che i soldi della Regione arrivino tutti al feudo del presidente e del fu vicesegretario nazionale ora finito nel cono d'ombra. Proprio per una questione di quattrini è scattata la minaccia di querela. Stiamo ai fatti. Nei giorni scorsi Antonella Pasqualini, una signora di Muccia, ha preso parte a La vita in diretta - popolare trasmissione del pomeriggio di Rai 1 - e ha denunciato: «Con i fondi europei destinati ai terremotati hanno deciso di fare le piste ciclabili a Pesaro, mentre noi stiamo ancora nelle casette che sono ammuffite». bicipolitanaA queste parole il prode Matteo Ricci si è talmente mortificato da affidare alla sua pagina Facebook un accorato appello in difesa della verità. «Ma come fa», posta grondando contrizione e indignazione, «Rai 1 a far dire certe sciocchezze senza contraddittorio? Tutto falso. È molto grave. Ma che fondi dei terremotati a Pesaro per la bicipolitana? Ma stiamo scherzando? Pretendiamo dalla Rai diritto di replica e abbiamo già dato mandato agli avvocati di verificare gli estremi per una querela alla signora di Muccia che ha detto queste falsità. Roba da matti. Orgogliosamente città della bicicletta Pesaro». Sarà anche passato con Zingaretti, ma lo stile di Ricci è inconfondibilmente renziano: tragico nell'eloquio, infarcito di neologismi che non si possono sentire come bicipolitana, stentoreo nell'accusa. Ora è vero che la signora si è sbagliata, ma la faccenda dei soldi europei che servono a fare le piste ciclabili ha fatto infuriare tutti i sindaci del cratere e la Regione Marche ha dato prova di contorsionismo politico per spiegare dove vanno a finire i fondi europei. Che a Pesaro, e con la causale terremoto, comunque sono arrivati. L'assessore al Turismo della Regione ha fatto sapere che investire i soldi che l'Ue ha spedito per rilanciare l'economia dei comuni colpiti dal terremoto per promuovere i mercatini di Natale di Pesaro (distano circa 120 chilometri dal primo paese terremotato) o per distribuire 70.000 euro di volantini che invitano a visitare Gradara (la città di Polo e Francesca che è al confine con la Romagna) è un ottimo servizio. Spiega Moreno Pieroni: «Rilancio economico non vuol dire ricostruire, per quello ci sono altri soldi, ma significa incrementare il turismo anche a beneficio dei terremotati che magari arrivano a Pesaro e poi si spostano lì». Peccato che le cifre dicano altro. L'ufficio turistico della Regione certifica che nelle Marche nel 2018 gli arrivi sono aumentati del 6,5%, le presenze dell'1% e gli stranieri sono il 12% in più. Però, scomponendo i dati come hanno fatto i comitati dei terremotati, viene fuori che a Pesaro e fascia costiera i turisti sono aumentati del 6%, nelle zone di collina sono crollati del 29 e in montagna dove il terremoto ha picchiato duro tra Camerino e Arquata del Tronto il turismo è andato a picco: meno 77%. reazione sdegnataMa non basta perché la Regione i soldi li ha spediti a Pesaro anche per Gioacchino Rossini (300.000 euro) tant'è che la deputata del Movimento 5 stelle Patrizia Terzoni parla di «delibere regionali formulate come scatole cinesi per far disperdere le tracce dei finanziamenti». «Noi», dice Francesco Pastorella che presiede il coordinamento di 104 comitati di cittadini terremotati delle quattro regioni colpite nel 2016, «da tempo stiamo monitorando la destinazione dei fondi europei. Marche. Premesso che la signora Pasqualini ha commesso un errore veniale e che a lei va tutta la nostra solidarietà, invitiamo il sindaco di Pesaro a denunciare tutti noi dei comitati dei terremotati: non vediamo l'ora di andare in tribunale a discutere di dove mettono i soldi. Sappiamo che l'Ue – ce lo ha ripetuto anche il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani - ha stanziato 450 milioni di euro per interventi straordinari a vantaggio dei terremotati, 280 di questi sono destinati alle Marche che in primo momento ha detto che li avrebbe investiti tutti nel cratere, poi ha cambiato idea e li spende anche nelle aree a rischio sismico uno e due. Cioè dovunque. Così hanno messo a norma energetica la sede della Regione, hanno sistemato investendo tre milioni un palazzo a Pesaro mentre i paesi del cratere stanno morendo. I cantieri sono fermi, le macerie sono per strada, le Sae sono marce, gli sfollati aspettano da due anni e mezzo una casa, su 43.000 cantieri ne sono partiti si e no il 5%, Camerino, Visso, Arquata, Pievetorina Castel Santangelo, per dirne alcune, sono città fantasma. Nei prossimi giorni andremo a incontrare i vertici europei per saper da loro se le Marche stanno usando correttamente i fondi. I sindaci che si sono costituiti in associazione per protestare contro il governo si facciano denunciare da Ricci».«non fare il bullo»A questo invito risponde il sindaco di Camerino che da due anni è mezzo è zona rossa e dove non è stato fatto nulla. Dice Gianluca Pasqui: «Caro Matteo Ricci, se proprio vuoi prendertela con i terremotati, prenditela con me. Da sindaco a sindaco. Capisco la necessità di fare il bullo per la crisi del Pd, ma minacciare querele contro cittadini che hanno perso tutto è cadere davvero in basso. Querela me! Oppure se vuoi dimostrarti ragionevole e capace di azioni a favore dei cittadini e fuori da quel partito vieni nelle zone terremotate e renditi conto di cosa vive da trenta mesi la nostra gente. Quel terremoto che per Pesaro e il pesarese è stato - grazie a quel partito che ha celebrato le primarie – come una vincita al Superenalotto per noi è stato devastazione. Vieni, confrontiamoci mentre passeggiamo tra puntelli e macerie e ti verrà naturale chiedere scusa piuttosto che minacciare querele».