Dopo il momentaneo primato europeo nella corsa alle fiale, il nostro Paese (al 5,97% della somministrazione) è oggi sotto la media Ue (6,05%). Mentre nel mondo Israele (87%), Gran Bretagna (27%) e Usa (19%) volano. Ci battono anche Romania, Polonia e Grecia
Dopo il momentaneo primato europeo nella corsa alle fiale, il nostro Paese (al 5,97% della somministrazione) è oggi sotto la media Ue (6,05%). Mentre nel mondo Israele (87%), Gran Bretagna (27%) e Usa (19%) volano. Ci battono anche Romania, Polonia e GreciaSpesso le persone mi chiedono come faccia a rimanere calmo durante trasmissioni televisive in cui alcuni ospiti dicono palesi stupidaggini. Ogni volta rispondo che l'imperturbabilità è una dote di famiglia, ma anche a me qualche volta capita di non riuscire a restare impassibile. L'altra sera, nel programma di Barbara Palombelli, trovandomi davanti un senatore del Pd con l'aria di voler impartire lezioni nonostante abbia molto da imparare, non mi sono trattenuto. Avevo appena finito di spiegare i ritardi nella campagna vaccinale, quando con l'aria del maestrino della penna rossa Antonio Misiani ha cominciato il suo intervento invitandomi a informarmi meglio. Ora, si dà il caso che, a differenza di molti politici, io prima di partecipare a qualsiasi trasmissione chieda quale sia l'argomento di cui dovrò parlare e, se non ho conoscenza della materia, occupo qualche ora del mio tempo a leggere e documentarmi.Nel caso in questione, mi ero appena riletto i dati delle vaccinazioni nel nostro Paese, confrontandoli con quelli di altri e scrivendone un editoriale sulla Verità. I numeri erano impietosi, perché dall'iniziale vantaggio accumulato nelle prime settimane di inoculazione, abbiamo via via rallentato, fino addirittura a essere sotto la media europea. Ovviamente questo Misiani non lo sapeva, ma siccome doveva difendere l'operato del governo di cui fino al 13 febbraio ha fatto parte, ossia quello di Giuseppe Conte, voleva sostenere che con lui e i suoi compagni alla guida del Paese era filato tutto a gonfie vele e per questo si è messo a cianciare di percentuali pubblicate su un sito internazionale. Beh, non c'è bisogno di scomodare database stranieri, perché è sufficiente consultare quello fatto dal Sole 24 Ore per ottenere le informazioni necessarie e ogni lettore, se lo desidera, può verificare. Dal canto mio, i numeri e le percentuali le conosco a memoria e so che molti Paesi europei stanno facendo meglio dell'Italia, per non parlare poi di altri che stanno fuori dalla Ue. A Misiani ho citato la Spagna, la Polonia, i Paesi scandinavi, la Serbia, la Slovenia eccetera, ma il senatore non pareva convinto.Sarà dunque il caso di riassumere. Ieri l'Italia aveva vaccinato 3,6 milioni di persone, 2,3 milioni con una sola dose e 1,3 milioni con la seconda. In pratica, il 5,97% della popolazione. Per capire come siamo messi è sufficiente dare un'occhiata ad altri Paesi. In Israele è stato vaccinato l'87% della popolazione, negli Emirati Arabi Uniti il 56%, nel Regno Unito il 27%, negli Stati Uniti il 19,19%, in Cile il 15,66%, in Serbia il 14,5%, in Turchia l'8,11%, in Romania il 7,32%, in Svizzera il 7,07%, in Norvegia il 7,18%, in Marocco il 6,98%. Tralascio le isole e le piccole comunità, perché i numeri sono poco significativi, ma nel caso dei Paesi che ho citato parliamo di milioni di persone: 64 in America, 18 in Gran Bretagna, 7,5 in Israele, 6,8 in Turchia, 5,5 negli Emirati, 2,5 in Marocco. Metto i valori assoluti per farvi capire che non siamo di fronte a poche migliaia di vaccinati, ma a numeri importanti, che richiedono una vera e propria mobilitazione delle strutture sanitarie e d'emergenza di una nazione.Di fronte a queste cifre, qualcuno potrebbe obiettare che stiamo parlando di Paesi extra Ue, che hanno potuto comprare i vaccini pagandoli e somministrandoli come volevano, senza cioè seguire le indicazioni - e soprattutto gli errori - di Bruxelles. Vero. Tuttavia, davanti a noi con le inoculazioni non ci sono solo nazioni extraeuropee, ma anche quelle che fanno parte dell'Unione. Alcuni esempi per il senatore Misiani? Eccoli. La Danimarca ha già vaccinato l'8,57% della popolazione, la Romania il 7,32%, la Polonia il 7,29%, la Lituania il 7,13%, la Slovacchia il 7%, la Grecia il 7%, la Slovenia il 6,94%, l'Ungheria 6,86%, l'Estonia il 6,69%, il Portogallo il 6,67%, l'Irlanda il 6,9%, la Spagna il 6,61%, la Finlandia il 6,57%, la Germania il 6,23%. La media dei Paesi Ue è pari al 6,05% e l'Italia è, come dicevo, al 5,97%. Peggio di noi fanno solo la Francia, la Repubblica Ceca, i Paesi Bassi, l'Austria e la Croazia. E tralascio Malta, che sta al 14,5% per l'esiguità dei numeri.Ecco, questi sono i dati che, lunedì sera in tv, Misiani ha dimostrato di non conoscere. Tuttavia, con la spocchia e il complesso di superiorità che contraddistingue la sinistra, mi ha invitato a informarmi. Lo so, nei talk show, non bisognerebbe accavallare le voci, perché altrimenti a casa gli ascoltatori non capiscono che cosa si dice. Ma ne ho le tasche piene di politici che, oltre a ignorare i fatti, si presentano nelle trasmissioni con l'aria arrogante di chi può impartire lezioni. Di sciocchezze e balle nell'ultimo anno ne ho sentite troppe e non ne posso più di sopportare l'esibizione televisiva dell'esercito di incompetenti che affolla gli studi televisivi.
Carlo Galli (Ansa)
Il filosofo: «Chi usa la nuova tecnica per accrescere il suo potere finge che il progresso sia inevitabile. Un’alternativa politica, però, deve sempre esistere: si chiama libertà».
Alberto Stefani (Imagoeconomica)
Il leghista in corsa per il Veneto: «È vero, qui mancano lavoratori, ma serve formazione tecnica, non immigrazione incontrollata».
(Arma dei Carabinieri)
Gli uomini del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Chieti hanno sgominato un’organizzazione criminale dedita all'immigrazione illegale attraverso l’uso fraudolento del decreto flussi.
All'alba di oggi i Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Chieti, con il supporto operativo dei militari dei Comandi Provinciali di Pescara, L’Aquila e Teramo, su delega della Direzione Distrettuale Antimafia de L’Aquila, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un quarantacinquenne bengalese ed hanno notificato un avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di 19 persone, tutte gravemente indiziate dei delitti di associazione per delinquere finalizzata a commettere una serie indeterminata di reati in materia di immigrazione clandestina, tentata estorsione e rapina.
I provvedimenti giudiziari sono stati emessi sulla base delle risultanze della complessa attività investigativa condotta dai militari del NIL di Chieti che, sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia, hanno fatto luce su un sodalizio criminale operante fin dal 2022 a Pescara e in altre località abruzzesi, con proiezioni in Puglia e Campania che, utilizzando in maniera fraudolenta il Decreto flussi, sono riusciti a far entrare in Italia diverse centinaia di cittadini extracomunitari provenienti prevalentemente dal Bangladesh, confezionando false proposte di lavoro per ottenere il visto d’ingresso in Italia ovvero falsificando gli stessi visti. L’associazione, oggi disarticolata, era strutturata su più livelli e si avvaleva di imprenditori compiacenti, disponibili a predisporre contratti di lavoro fittizi o società create in vista dei “click day” oltre che di di professionisti che curavano la documentazione necessaria per far risultare regolari le richieste di ingresso tramite i decreti flussi. Si servivano di intermediari, anche operanti in Bangladesh, incaricati di reclutare cittadini stranieri e di organizzarne l’arrivo in Italia, spesso dietro pagamento e con sistemazioni di fortuna.
I profitti illeciti derivanti dalla gestione delle pratiche migratorie sono stimati in oltre 3 milioni di euro, considerando che ciascuno degli stranieri fatti entrare irregolarmente in Italia versava somme consistenti. Non a caso alcuni indagati definivano il sistema una vera e propria «miniera».
Nel corso delle indagini nel luglio 2024, i Carabinieri del NIL di Chieti hanno eseguito un intervento a Pescara sorprendendo due imprenditori mentre consegnavano a cittadini stranieri documentazione falsa per l’ingresso in Italia dietro pagamento.
Lo straniero destinatario del provvedimento cautelare svolgeva funzioni di organizzazione e raccordo con l’estero, effettuando anche trasferte per individuare connazionali disponibili a entrare in Italia. In un episodio, per recuperare somme pretese, ha inoltre minacciato e aggredito un connazionale. Considerata la gravità e l’attualità delle esigenze cautelari, è stata disposta la custodia in carcere presso la Casa Circondariale di Pescara.
Nei confronti degli altri 19 indagati, pur sussistendo gravi indizi di colpevolezza, non vi è l’attualità delle esigenze cautelari.
Il Comando Carabinieri per la Tutela del Lavoro, da anni, è impegnato nel fronteggiare su tutto il territorio nazionale il favoreggiamento dell’immigrazione irregolare, fenomeno strettamente collegato a quello dello sfruttamento lavorativo.
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