Roberto Speranza e Domenico Arcuri (Ansa)
In questi due anni e mezzo, chiunque sollevasse dubbi sulla gestione dell’emergenza si è preso del cattivo maestro o dell’assassino. Piano piano però molte «fake news» su cure, vaccini, lockdown, green pass si stanno dimostrando verità. E qualcuno deve pagare.
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Mi scrive un amico che lavora per un altro giornale: «Maurizio, girano voci secondo cui la Nato ad agosto attaccherebbe i russi in Crimea… Sarebbe la guerra mondiale! Questi sono pazzi». Non ho l’abitudine di dar retta alle voci, né conosco quali siano le fonti del collega: so che di solito è ben informato, tuttavia i mesi appena trascorsi mi hanno insegnato che le guerre sono condotte non soltanto con le bombe, ma anche con la diffusione di notizie false, per spaventare o depistare il nemico.