2023-05-22
Bonaccini è commissario da 8 anni
Stefano Bonaccini a Cesena
Il presidente della Regione chiede poteri speciali per l’emergenza, ma li ha già da tempo. Continua l’allerta rossa: la stima dei danni può superare i 5 miliardi.L’allerta rossa in Emilia Romagna è ormai costante da una circa una settimana. E il nuovo bollettino delle criticità emanato ieri dalla Protezione civile regionale la conferma anche per la giornata di oggi. Nonostante le previsioni indichino qualche schiarita, le piene dei fiumi nelle province di Ferrara, Bologna, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini non permettono di abbassare la guardia. Le gravi criticità idrogeologiche e idrauliche originate dagli eventi temporaleschi dei giorni scorsi hanno messo in ginocchio il territorio. «Rispetto alla quantificazione, enorme, dei danni abbiamo bisogno sicuramente di importi significativi e straordinari perché se 1 miliardo era la stima degli eventi del 2 e del 3 maggio, ora possiamo parlare di più di 5 o 6, ma fare una stima adesso non è facile», spiega il vicepresidente della Regione Emilia Romagna e assessore alla Protezione civile Irene Priolo. E bisogna aggiungere i danni subiti dall'agricoltura e dalla zootecnia, che Coldiretti sta cercando di quantificare: «Occorre garantire protezione, acqua e cibo agli oltre 250.000 bovini, maiali, pecore e capre allevati nelle stalle della Romagna alluvionata dove si contano anche circa 400 allevamenti avicoli, tra polli, galline da uova e tacchini e quasi 45.000 alveari di api, molti dei quali sono dispersi». Inoltre, «è andata perduta quest'anno la produzione di almeno 400 milioni di chili di grano, mentre il raccolto della frutta sarà compromesso per i prossimi quattro o cinque anni». «Chiaramente andranno mobilitate molte risorse», ha affermato il premier Giorgia Meloni in visita a Forlì, Faenza e nel Ravennate, dove ha incontrato gli alluvionati: «Il governo è già al lavoro per capire quali possano e debbano essere le situazioni prioritarie da cui attingere questi fondi». Poi, oltre a comunicare «la disponibilità dei leader mondiali», ha confermato quella del governo: «Stanzieremo delle risorse per l'emergenza, i 10-20 milioni servono adesso a garantire i soccorsi, dopodiché il Fondo europeo di solidarietà è uno degli strumenti che può essere utilizzato. Se ci sono modifiche da fare sui fondi europei, non credo che incontreremo difficoltà». E mentre a Forlì, aspettando la Meloni, un gruppo di ambientalisti del Fridays for future davanti alla Prefettura ha alzato dei cartoncini per comporre, a favore dei fotografi, la frase «non è maltempo è crisi climatica», il governatore Stefano Bonaccini (che annuncia una visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella nei prossimi giorni) ha incontrato il presidente del consiglio al casello autostradale per un confronto, prima di proseguire insieme per alcuni sopralluoghi nelle zone più danneggiate dall'alluvione. Bonaccini è già commissario all’emergenza per gli eventi meteo di inizio maggio e spera di essere lui a gestire anche questa fase di emergenza. Lo ha anche affermato in pubblico. Il che significherebbe occuparsi di far partire la ricostruzione e assegnare i ristori a famiglie e imprese colpite. Ovvero gestire fondi. Il problema è che l’eventuale nuova carica commissariale si sommerebbe anche a quella che lo occupa dal 2015, quando lo nominarono commissario straordinario per il dissesto idrogeologico. Insomma, i poteri in deroga per la messa in sicurezza del territorio erano già in capo a Bonaccini. Che ora vorrebbe intervenire su ciò che non è stato fatto e che peraltro, come ha scoperto la Verità, era stato segnalato nel 2016 con un pesante dossier dal Wwf. Intanto, le migliaia di volontari che si stanno dando da fare per ripulire dal fango i Comuni più colpiti (circa un centinaio), hanno permesso a una grossa fetta di sfollati di rientrare a casa: circa 10.000 ieri hanno ricevuto la buona notizia. Restano ancora però 26.324 persone senza un tetto. La maggior parte (19.500) nel Ravennate. I Comuni ancora alluvionati sono 43. E risultano attive 305 frane concentrate in 54 comuni.
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L'evento organizzato dal quotidiano La Verità per fare il punto sulle prospettive della transizione energetica. Sul palco con il direttore Maurizio Belpietro e il vicedirettore Giuliano Zulin, il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, il presidente di Ascopiave Nicola Cecconato, il direttore Ingegneria e realizzazione di Progetto Terna Maria Rosaria Guarniere, l'Head of Esg Stakeholders & Just Transition Enel Maria Cristina Papetti, il Group Head of Soutainability Business Integration Generali Leonardo Meoli, il Project Engineering Director Barilla Nicola Perizzolo, il Group Quality & Soutainability Director BF Spa Marzia Ravanelli, il direttore generale di Renexia Riccardo Toto e il presidente di Generalfinance, Boconi University Professor of Corporate Finance Maurizio Dallocchio.
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È stato pubblicato sul portale governativo InPA il quarto Maxi Avviso ASMEL, aperto da oggi fino al 30 settembre. L’iniziativa, promossa dall’Associazione per la Sussidiarietà e la Modernizzazione degli Enti Locali (ASMEL), punta a creare e aggiornare le liste di 37 profili professionali, rivolti a laureati, diplomati e operai specializzati. Potranno candidarsi tutti gli interessati accedendo al sito www.asmelab.it.
I 4.678 Comuni soci ASMEL potranno attingere a queste graduatorie per le proprie assunzioni. La procedura, introdotta nel 2021 con il Decreto Reclutamento e subito adottata dagli enti ASMEL, ha già permesso l’assunzione di 1.000 figure professionali, con altre 500 selezioni attualmente in corso. I candidati affrontano una selezione nazionale online: chi supera le prove viene inserito negli Elenchi Idonei, da cui i Comuni possono attingere in qualsiasi momento attraverso procedure snelle, i cosiddetti interpelli.
Un aspetto centrale è la territorialità. Gli iscritti possono scegliere di lavorare nei Comuni del proprio territorio, coniugando esigenze professionali e familiari. Per gli enti locali questo significa personale radicato, motivato e capace di rafforzare il rapporto tra amministrazione e comunità.
Il segretario generale di ASMEL, Francesco Pinto, sottolinea i vantaggi della procedura: «L’esperienza maturata dimostra che questa modalità assicura ai Comuni soci un processo selettivo della durata di sole quattro settimane, grazie a una digitalizzazione sempre più spinta. Inoltre, consente ai funzionari comunali di lavorare vicino alle proprie comunità, garantendo continuità, fidelizzazione e servizi migliori. I dati confermano che chi viene assunto tramite ASMEL ha un tasso di dimissioni significativamente più basso rispetto ai concorsi tradizionali, a dimostrazione di una maggiore stabilità e soddisfazione».
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