2021-05-11
Bomba sanitaria a Lampedusa: «Appena quattro medici per visitare chi è sbarcato»
Isola in ginocchio per gli arrivi. Il responsabile dell'ambulatorio: «Con un caso di Covid qui sarebbe complicatissimo». Matteo Salvini: «Situazione incompatibile con la ripartenza».Altri 2.162 migranti sono stati scaricati a Lampedusa grazie a una ventina di sbarchi, ed è emergenza sanitaria. A lavorare in banchina, per visitarli, ci sono solo due medici dell'Asp di Palermo aiutati da un medico e un infermiere della Croce Rossa e altrettanti dell'Usmaf, l'Ufficio di sanità marittima, aerea e di frontiera. Solo quattro medici per verificare le condizioni di salute di migliaia di migranti rappresentano una situazione esplosiva. «Se dovesse esserci un caso di Covid sarebbe complicatissimo in queste condizioni gestirlo e mantenerlo in isolamento», ha detto all'Adnkronos Francesco Cascio, da tre anni responsabile del poliambulatorio di Lampedusa, che ha chiarito: «La situazione non è sotto controllo». L'onda anomala di migranti è l'ennesimo tsunami che si arresta di fronte alla costa siciliana, per poi abbattere ogni traccia di normalità con il suo carico spaventoso di irregolari. Scendono a terra da barchini o recuperati al largo su pescherecci dalla Guardia costiera, ma non sono turisti da indirizzare ai pochi hotel della più grande delle Pelagie. Molti clandestini, partiti dall'Africa quasi a intervalli regolari come se fosse scattato un «via libera», sono arrivati nel week end approfittando del bel tempo e del mare tranquillo. Tanti si sono serviti anche del buio per raggiungere le nostre coste, complicando ulteriormente l'assistenza: 635 sbarchi solo domenica notte. In emergenza Covid, con l'hotspot di contrada Imbriacola già in overbooking per ospiti che «non prenotano» prima di lasciare la Libia o la Tunisia, gli irregolari hanno dovuto dormire all'aperto sul molo Favaloro. Ammassati gli uni agli altri senza distanze di sicurezza, avvolti dalle coperte isotermiche che riflettevano la luce dei lampioni, erano centinaia di corpi che hanno trovato accoglienza ma non sistemazione, come si vede nelle foto diffuse dal sindacato di polizia Coisp che qui mostriamo. Perché non è più possibile far scendere a terra immigrati che arrivano con scafisti o grazie alle Ong, che li intercettano al largo, e poi si disperdono per il nostro Paese. Non lo è da lunghissimi mesi, eppure non c'è freno agli sbarchi: 12.894 quelli registrati alle 8 di ieri mattina sul cruscotto del Viminale, conteggiandoli dal primo gennaio di quest'anno. Nelle ore successive, lunedì mattina ci sono stati altri arrivi, 97 migranti fra cui 4 donne e 2 bambini intercettati a 12 miglia dalla costa e trasbordati su una motovedetta della Guardia costiera per finire poi pure loro sul molo. Non sono stati segnalati casi particolarmente gravi, «solo due sospetti Tbc ma non abbiamo avuto il tempo di fare accertamenti diagnostici», ha fatto sapere il dottor Cascio che dice di fare attenzione perché «non sappiamo se ci sono altre patologie o positivi al Covid». Oggi sull'isola dovrebbero arrivare 8.000 tamponi, però prima di essere sottoposti al test i migranti vanno identificati. «Una procedura di cui si occupa la polizia e che ha tempi lunghi che non possono essere compressi. Con questi numeri diventa ancora più complessa», segnala il medico responsabile per le vaccinazioni sulle isole Pelagie. «Sono preoccupato perché fino a certi numeri il sistema dell'accoglienza regge, ma siamo in emergenza Covid e l'attenzione deve essere doppia sia per noi che per loro», dichiarava a Radio Cusano campus il sindaco di Lampedusa, Salvatore Martello. «Se questo sistema di accoglienza viene meno perché questi numeri sono esagerati, bisogna capire che non si può intervenire solo nel momento in cui si arriva, ma anche nel momento in cui si parte», segnalava il primo cittadino. Per fare posto nell'hotspot di Lampedusa che può accogliere solo 250 persone, la prefettura ha spostato 313 migranti sulla nave quarantena Allegra e altri 200 sul traghetto di linea Sansovino, che li ha sbarcati in serata a Porto Empedocle da dove verranno poi trasferiti in centri d'accoglienza del Ragusano. In questo modo, ieri pomeriggio 500 degli irregolari rimasti sul molo sono stati portati nel centro di accoglienza, mentre altri 200 rimangono in attesa sotto il tendone montato dai vigili del fuoco per proteggerli dal sole e dall'umidità della notte. Tutti questi sbarchi «non sono compatibili con un Paese che vuole ripartire», ha tuonato Matteo Salvini, sottolineando che sono arrivati «in una domenica di maggio il doppio dei clandestini che sbarcarono in tutto il mese di maggio quando ero ministro. Con in più che c'è il Covid. Sicuramente così non si può andare avanti. Il presidente Draghi dice che noi meritiamo rispetto e anche sul fronte dell'immigrazione meritiamo rispetto. Non possiamo invitare i turisti da mezzo mondo su un'isola che ogni giorno vede migliaia di sbarchi. Non è serio», ha insistito sul concetto il leader della Lega. Ieri c'è stato un colloquio telefonico tra il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, e il commissario europeo per gli Affari interni, Ylva Johansson, in attesa che venga definito il nuovo Patto europeo per asilo e immigrazioni. Dal Viminale fanno sapere che l'Italia chiede l'attivazione per l'estate di «un meccanismo temporaneo di solidarietà tra gli Stati membri dell'Ue, intenzionati ad aderire, e finalizzato al ricollocamento dei migranti salvati in operazioni di ricerca e soccorso in mare». Saranno le solite richieste in nome di una solidarietà che lascia indifferente l'Unione europea, mentre si deve parlare di responsabilità di ciascun Stato membro di fronte al fenomeno migratorio? Intanto Alarm phone fa sapere di continuare a ricevere telefonate di imbarcazioni che sarebbero in difficoltà.