2022-02-20
Big Pharma nasconde ancora i dati
L’Ema non ha ricevuto le informazioni sui trial dei preparati a Rna, autorizzati in via provvisoria. I ricercatori: «Trasparenza su eventuali componenti tossiche».L’argomento di chi mette in dubbio la sicurezza dei vaccini a tecnologia mRna è sostanzialmente uno: il fatto che si tratti di vaccini in via di approvazione e quindi sperimentali. Inizialmente si riteneva che l’attesa dell’approvazione definitiva derivasse solo dal fatto che, per fornire una copertura vaccinale alla popolazione prima possibile, bisognasse saltare qualche step. In fondo, erano solo problemi burocratici. Sono passati 14 mesi, ma dall’Ema ancora non arrivano segnali in questa direzione. I vaccini sono sicuri e hanno ridotto di moltissimo il rischio di mortalità da Covid. Sono i dati a dimostrarlo. Allora perché non arriva l’ok finale per Pfizer e Moderna? Ema inizialmente aveva stabilito di dover ricevere entro luglio 2021 i risultati degli studi condotti su questi vaccini. Scaduti i termini però, l’agenzia non ha ricevuto i dati e ha quindi ritenuto di prorogare di un anno l’autorizzazione condizionata sia per Moderna che per Pfizer. Intanto, suscita ancora polemiche la tesi secondo cui questi vaccini conterrebbero componenti non adatti all’uso sull’uomo: le nanoparticelle lipidiche, nello specifico. che sono accusate di causare forti reazioni allergiche. Anche per questo gli scienziati chiedono trasparenza. D’altronde, nel marzo 2021, anche il British medical journal poneva delle questioni circa i vaccini a tecnologia mRna. «Alcuni dei primi prodotti di vaccino Covid-19 di PfizerBiontech avevano livelli di mRna intatto inferiori al previsto». In quell’occasione Ema prese in carico la situazione, contattò le aziende garantendo poi che queste avessero risposto in modo esaustivo e soddisfacente. Eppure, non tutti i dubbi sono stati fugati. Anche oggi è impossibile fare domande sui vaccini. È considerato un argomento tabù. Eppure, è lecito chiedersi per quale motivo non si forniscano dati sugli studi condotti. Perché questi vaccini non vengono approvati in via definitiva? Il ricercatore Peter Doshi, passato alle cronache per aver condotto la battaglia contro Tamiflu, ha chiesto che fossero forniti almeno i dati grezzi e ha accusato i governi di essere complici di gravi errori di valutazione che potevano essere evitati. «Non c’è stata pressione per garantire che gli studi fornissero risposte solide. Se avessimo avuto i dati grezzi di Pfizer nell’aprile 2021, nel momento in cui Pfizer stessa li stava analizzando, avremmo saputo che il calo dell’efficacia nella copertura dal contagio era già visibile. Quindi avremmo avuto molto più tempo per correggere in corsa le strategie vaccinali, anziché aspettare le evidenze di Israele mesi dopo». Un altro grave errore di valutazione si fece nel momento in cui si stabilì, senza nessuna evidenza scientifica, che il contagio fosse fermato dalla vaccinazione. I dati delle ultime settimane ci hanno tristemente dimostrato che non era così e per mesi anche i soggetti vaccinati hanno veicolato il virus a loro insaputa, convinti di essere protetti dal contagio. Un mix esplosivo di poche informazioni, cattiva comunicazione da parte del governo e repressione di qualsiasi domanda o dubbio, che sono sempre stati etichettati come frutto di chissà quali teorie complottiste, non ha fatto che radicalizzare le posizioni di chi era indeciso sul vaccino.