2022-01-12
Berlino dopo aver imposto il green ammette che non rispetterà i target
Olaf Scholz (John MacDougall-Pool/Getty Images)
La Germania rinuncia a raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione del 2030. Matteo Salvini porta il caro bollette sui tavoli del governo: servono 30 miliardi per aiutare imprese e famiglie. Sì al gas e al nucleare pulito.La Germania non rispetterà gli obiettivi di decarbonizzazione che si era fissata per il 2030. Per quella data avrebbe dovuto abbattere le emissioni di CO2 del 65% rispetto al 1990. Contemporaneamente però ha ribadito il suo chiaro no alla proposta dell’inclusione dell’energia nucleare come soluzione «sostenibile» nel testo della cosiddetta tassonomia europea. Ad affermarlo Steffi Lemke, il ministro verde dell’Ambiente del governo di Olaf Scholz. La decisione è stata assunta dall’intero governo tedesco.Berlino come già successo, vuole imporre la sua linea in Europa dando le indicazioni sulla tassonomia Ue, non mantenendo poi gli impegni presi. Pretende quindi di dettare leggi che poi lei stessa non mantiene. Eppure dopo aver abbandonato il nucleare c’era da aspettarselo. Non è possibile mandare avanti un’industria pesante come quella tedesca semplicemente con i mulini a vento. Se è difficile rispettare gli standard per la Germania lo è senza dubbio per l’Italia che non avendo autonomia energetica è il primo Paese nel mondo a dipendere dall’estero in questo settore. Non sembra esserne a conoscenza Enrico Letta che nei giorni scorsi ha scritto in un tweet che «non ci piace la bozza di tassonomia verde che la Commissione Ue sta facendo circolare. L’inclusione del nucleare è per noi radicalmente sbagliata. E il gas non è il futuro, è solo da considerare in logica di pura transizione verso le vere energie rinnovabili». Non si capisce bene da che parte stia il segretario del Pd e soprattutto quali siano le alternative che propone. È dimostrato infatti come le rinnovabili non siano una soluzione in grado di soddisfare il fabbisogno energetico. Lo si è visto in particolare con il caro bollette arrivato a toccare un aumento del 60% per la luce e del 41% per il gas qui in Italia.Il testo sulla tassonomia Ue sarebbe dovuto uscire il 12 gennaio ed è stato invece posticipato al 21 gennaio. La ragione di tale slittamento è legata proprio alla posizione assunta dalla Germania che inizialmente si era mostrata indifferente all’inclusione del nucleare per poi cambiare idea. In principio infatti i tedeschi avevano lasciato intendere di volersi dividere la torta energetica con la Francia, lasciando a loro il nucleare per tenersi il gas (sul cui regolamento dei mercati interni dovrebbe iniziare a breve a lavorare il gruppo Energia del Consiglio Ue). Berlino ha infatti ribadito di essere favorevole all’inclusione del gas quale soluzione sostenibile ai fini della transizione energetica. Il gas potrebbe essere la soluzione anche per la situazione della carenza di energia in Italia soprattutto alla luce dei giacimenti chiusi al largo delle coste italiane. Sotto i mari italiani infatti sono depositate le riserve di oltre 90 miliardi di metri cubi di metano a basso costo. L’estrazione si aggira sui 5 centesimi al metro cubo, a fronte di un prezzo di esportazione che oscilla fra i 50 e i 70 centesimi al metro cubo. Più di 10 volte tanto. L’Italia consuma circa 70-75 miliardi di metri cubi di gas l’anno. Per accedere alle riserve di gas italiano non bisognerebbe perforare ancora ma soltanto aggiornare gli impianti dei giacimenti ancora attivi e riattivare le riserve ferme da anni. Il motivo è che sono bloccati da anni per norme, ricorsi e moratorie.Il leader della Lega Matteo Salvini è concentrato sul tema energetico: «La vera emergenza è il costo di luce e gas. Presenteremo le nostre proposte, tra cui l’aumento dell’estrazione di gas italiano e la ricerca per il nucleare pulito e sicuro di ultima generazione. Nessuno, a partire dalle grandi società energetiche, può esimersi dall’impegno per aiutare i cittadini. Servono 30 miliardi, non spiccioli o impegni a parole». Ha infatti ribadito che al posto di Draghi (che incontrerà a breve proprio per discutere dell’argomento) si preoccuperebbe per il caro energia. La Lega ha infatti intenzione di chiedere uno scostamento di bilancio per andare incontro alla crisi: «È necessario intervenire con un corposo scostamento di bilancio nelle prossime settimane per aiutare famiglie e imprese. E ci auguriamo che l’Europa non torni indietro su gas e nucleare di ultima generazione come fonti green e finanziabili». Su questi temi è prevista una conferenza stampa oggi alle 11 presso la Sala Salvadori del Palazzo dei gruppi della Camera.Gli aiuti alle aziende sono il nodo cruciale da affrontare ma bisogna fare attenzione all’inflazione che crea la continua immissione di liquidità nell’economia. È lo spettro della stagflazione che va scongiurato infatti e il modo migliore di contrastare la crisi energetica rimane quello delle politiche europee.La decisione della Germania rischia di trascinare l’intera Europa in una crisi senza precedenti, la transizione energetica rischia di far perdere il lavoro a migliaia di lavoratori. Solo in Francia si stima che il settore dell’automotive perderà 1/3 dei posti di lavoro: l’equivalente di 55.000 unità nel giro di dieci anni. La Cgia (Associazione artigiani e piccole imprese) di Mestre invece stima che alcuni comparti rischiano di far perdere il lavoro a circa 500.000 persone. In Toscana invece la Confindustria stima che ci potrebbe essere un rischio per 46.000 lavoratori solo nei prossimi mesi. Oltre alla Germania sono pochi i Paesi che si sono apertamente schierati contro il nucleare nella tassonomia e sono Austria, Spagna, Portogallo, Lussemburgo e Danimarca. Per quanto riguarda l’Italia, manca ancora una posizione chiara del governo Draghi.
Jose Mourinho (Getty Images)