2023-01-04
Bassetti chiede la censura per sé stesso
Matteo Bassetti (Imagoeconomica)
Il noto virologo spiega in tv di chi è la colpa se gli italiani hanno fatto poche quarte dosi: «Qualcuno ha detto che tre bastavano, va fatto tacere definitivamente». Ma è proprio quello che lui sosteneva a spada tratta. A quale dei due prof dovremmo credere?Il professor Matteo Bassetti è una garanzia: dall’alto della sua supponenza, ogni volta che apre bocca dispensa esilaranti commenti su Covid e vaccini. L’ultimo è di qualche giorno fa. In tv, ospite di Tagadà su La7, commentando l’esplosione di contagi in Cina e i rischi che una nuova variante del virus possa dilagare in Italia, il primario dell’ospedale San Martino di Genova si è dilungato sull’utilità della quarta dose. Fin qui nulla di strano: il suo, come quello di altri virologi, è un refrain già sentito, anche se nessuno dei cosiddetti esperti è in grado di spiegare perché affrettarsi a offrire il braccio alla patria se il siero non protegge dalle nuove tipologie di coronavirus. Il meglio però è venuto dopo, quando il professore ha commentato l’andamento lento della nuova campagna vaccinale (secondo le statistiche, solo il 9,46 per cento degli italiani si è sottoposto al super booster, contro l’84,38 raggiunto dal ciclo primario). Bassetti, infatti, non ha avuto dubbi nello scovare il colpevole: «Qualcuno ha detto agli italiani che tre dosi bastavano. Ecco, io vorrei che si iniziasse a far tacere definitivamente chi ha detto agli italiani che tre dosi bastavano».Vedere un medico, il quale deve gran parte della propria notorietà alle apparizioni in tv, invocare la censura in tv di chi non la pensa come lui, già di per sé fa un certo effetto. Tuttavia, siccome in passato abbiamo addirittura ascoltato un ex presidente del Consiglio che in periodo di Covid invocava provvedimenti restrittivi nei confronti della stampa, ricordando i bei tempi passati del Minculpop, non ci stupiamo più di nulla, neanche di un Bassetti che vuole il bavaglio «definitivo» nei confronti di chi dubita dell’efficacia della quarta dose. Però, se non ci siamo stupiti per la sparata del noto virologo da salotto, siamo rimasti a bocca aperta quando un amico ci ha segnalato un vecchio tweet del professore, in cui proprio Bassetti invitava a mettere a tacere chiunque parlasse di richiami vaccinali. Non ce l’aveva con la quarta dose, ma addirittura con la terza. «Il vaccino Pfizer (e presto sarà dimostrato anche per gli altri vaccini) funziona su tutte le varianti e non ci sarà bisogno di terza dose. Qualcuno pontificando, come sempre, aveva detto che erano vaccini che funzionicchiavano… Un bel tacer non fu mai scritto…». Sì, già nel maggio del 2021 il primario del San Martino aveva quella voglia di censura che ha ribadito nei giorni scorsi. Ma il fatto più incredibile è che, a parti rovesciate, oggi a dover essere imbavagliato, come da invito su La 7, dovrebbe essere proprio lui. Infatti, oltre a scagliarsi contro coloro che parlavano di terza dose, il professore lo scorso anno se l’è presa anche con quanti sollecitavano la quarta. Era la metà di febbraio del 2022 quando Bassetti, sempre in tv, tuonava contro i lockdown, dicendo che «non si potevano tener chiusi gli italiani e che tre dosi di vaccino ci mettevano in una botte di ferro». Uno scivolone dal quale poi il professore si è subito ripreso? Macché. Il concetto della assoluta non necessità di una quarta dose lo ribadì anche l’estate scorsa, quando si lamentò del fatto che l’informazione (dev’essere un suo chiodo fisso) non parlava abbastanza di Covid, ma soltanto di guerra (forse perché in tv non lo invitavano a commentare la controffensiva ucraina?). Sei mesi fa, infatti, il primario in onda a reti unificate sosteneva che il virus metteva meno paura, perché la scienza, rispetto al 2020, aveva fatto enormi progressi. Se prima essere contagiati significava finire in terapia intensiva, ora, disse in un’intervista proprio a La Verità, «il Covid si concentra sulle tonsille e in più trova anticorpi in coloro che si sono vaccinati e in coloro che sono guariti». Dunque, la quarta dose la facciamo oppure no? Basta la terza o serve il richiamo? Risposta dell’illustre luminare: «Pensare oggi di proporre la quarta dose a tutti mettendo sullo stesso piano il sessantenne sano con il novantenne bronchitico cronico, cardiopatico e cortisonizzato, è profondamente sbagliato. In più dobbiamo essere chiari: farsi la quarta dose non significa non aver bisogno dei richiami annuali. Non vedo dunque affatto l’urgenza a luglio di vaccinare con la quarta dose persone che abbiano meno di ottant’anni». Insomma, nessun dubbio per quanto lo riguardava. Qualche perplessità invece noi a questo punto l’abbiamo. A quale dei due Bassetti dobbiamo credere? A quello che sei mesi fa diceva che la quarta dose era inutile o a quello che pochi giorni fa incitava a tappare la bocca a coloro che sostengono che la terza dose basta e avanza? Ora, non sapendo come risolvere il quesito, l’unica soluzione ci pare la seguente: tappiamo la bocca allo stesso Bassetti, così almeno non instillerà in noi la confusione che ha in testa lui.
Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio europeo in occasione del suo incontro con il premier greco Kyriakos Mitsotakis.