2025-04-18
Gli attivisti affilano le spade per la futura crociata trans: rivendicare il «terzo cesso»
Donna davanti alla Suprema Corte britannica (Ansa)
Dopo la sentenza che tutela le donne, l’ente Uk per le pari opportunità aizza i militanti. Se per ribadire l’ovvio servono verdetti o leggi, la nostra civiltà è davvero alla frutta.Le femministe britanniche festeggiano. J.K. Rowling gongola su X: «Non scherzate con le donne scozzesi». Ma la battaglia per stabilire che le foglie sono verdi d’estate non è finita: gli attivisti trans stanno già affilando le spade, dopo la sentenza dell’altro ieri, con cui la Corte suprema di Londra ha affermato - incredibile! - che donne si nasce. A suggerir loro la strada da battere per vedersi riconosciuto, al contrario, il presunto diritto di diventarlo, è addirittura l’authority inglese per le pari opportunità. Kishwer Falkner, presidente dell’Equality and human rights commission (Ehrc) del Regno Unito, ha invitato gli interessati a sfruttare il loro «potere di rappresentanza» per rivendicare un «terzo spazio» a loro dedicato. La discussione è nata dall’analisi delle immediate conseguenze del verdetto, secondo il quale identificarsi con il genere femminile non è sufficiente per ottenere le stesse tutele giuridiche che l’Equality act del 2010 concede alle donne. Le femministe di Edimburgo avevano promosso un ricorso contro un provvedimento del 2018, varato dal governo ultraprogressista di Nicola Sturgeon, che aveva permesso agli uomini di ottenere il cambio di sesso con un semplice certificato, regalando così ai trans quei benefici di legge. L’Ehrc di Falkner ha avvisato che, ai sensi dell’ultimo provvedimento dei giudici, il Servizio sanitario nazionale (Nhs) e gli altri enti pubblici del Regno Unito potranno essere sanzionati, in caso non si adeguino alla sentenza. Ad oggi, in ospedali e cliniche si trattano da donne tutte le persone che si indentificano come tali. Da adesso, invece, i trans non potranno più usare servizi riservati alle donne biologiche, nei nosocomi e nelle case di cura oltre che nelle palestre e nelle prigioni. Ecco perché la Commissione, che dovrà stilare delle linee guida per amministratori e funzionari, sta fomentando la futura campagna politica: se non possono stare insieme alle donne ma non vogliono stare nemmeno con gli uomini, i trans dovranno godere del suddetto «spazio». Vedrebbero ridotte le aspirazioni dal riconoscimento del «terzo sesso» a quello del «terzo cesso», compiendo comunque un ennesimo passo verso l’autosegregazione. La frammentazione della comunità in una miriade di gruppi, spesso l’un contro l’altro armati.La fonte d’ispirazione ideologica è la stessa cui, ieri, hanno attinto i giornali italiani, praticamente listati a lutto. La Stampa, ad esempio, invocava «un approccio più inclusivo», basato «sulle esperienze concrete di discriminazione, piuttosto che su identità fisse. Chi subisce violenza, emarginazione o stigma - indipendentemente dal sesso assegnato alla nascita o dall’identità di genere - dovrebbe avere diritto a protezione». È l’alleanza dei sedicenti oppressi, che i filosofi definiscono «intersezionalismo», tanto di moda anche al di là dell’Atlantico. In questo caso, spostare l’accento dalla specificità del femminile alla comune esperienza di ingiustizia sociale serve a occultare la prepotenza di chi, di quella dimensione inscindibile dalle evidenze biologiche, vuole appropriarsi a sua discrezione. E benché infiniti martellamenti propagandistici ci abbiano quasi assuefatto ai ragionamenti sgangherati, suona ancora grottesco vedere un quotidiano che si domanda «cosa significa essere donna oggi». La donna non è donna da sempre? Al di là del ruolo, dell’importanza e delle prerogative che le varie civiltà le hanno accordato? La linea l’ha dettata, su Repubblica, l’artista Fumettibrutti, alias Josephine Yole Signorelli: «Definire i corpi attraverso il sesso biologico è escludente, ma soprattutto crea i presupposti per una progressiva nuova ondata di regressione sul fronte dei diritti». Oppure, per un’ennesima crociata Lgbtq+…Il risvolto paradossale che potrebbe assumere la vicenda britannica dovrebbe aiutarci a ricordare che, in fin dei conti, il punto incassato è comunque, a sua volta, il prodotto di una civiltà deteriorata. Di un’epoca nella quale, per affermare l’ovvio, c’è bisogno di passare per le aule dei tribunali e i parlamenti. Proprio gli onorevoli di Westminster, nel 2023, furono chiamati a votare su una petizione che chiedeva di specificare che la parola sesso indicasse il «sesso biologico e non il “sesso stabilito da un certificato di riconoscimento del genere”». Sì: l’uomo è uomo, la donna è donna, per fare un bambino ci vogliono mamma e papà. La necessità di utilizzare il potere politico, o il martelletto di un magistrato, per scolpire su pietra ciò che non è più impresso nelle coscienze è il frutto della medesima avaria culturale che permette ai militanti transi di sfruttare il «potere di rappresentanza» e piegare al capriccio gli ordinamenti giuridici.Il woke arretra e il principio di realtà riconquista qualche posizione. È vero. Ma fuori dalle trincee, il nostro mondo è in rovina.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.