2022-10-15
I sindaci dem fanno a gara per imitare Sala
Beppe Sala. Nel riquadro, il sindaco dem di Bologna Matteo Lepore (Ansa)
L’Area B sta massacrando lavoratori e ceto medio nel capoluogo lombardo, ma molti altri amministratori di centrosinistra vogliono inseguire l’eco-utopia e mettere al bando i motori: da Cremona a Bologna, fino a Roma e Parma fioccano i deliri.Segnala a La Verità le tue difficoltà con Area B. Scrivici a areab@laverita.info La cacciata delle auto dalla città, imposta dal sindaco di Milano Beppe Sala, piace a un certo prototipo di primo cittadino: di sinistra, radical chic e che strizza l’occhio al popolo del green a tutti i costi. Nonostante il modello Milano - che esclude di fatto dal capoluogo lombardo, più di 1 milione di automobili - non abbia messo alcun vantaggio ambientale sull’altro piatto della bilancia (come dimostra il periodo del lockdown che, con lo stop forzato dei veicoli, ha prodotto solo un lieve calo delle emissioni), i sindaci che stanno sperimentando qualcosa di simile già si affollano. A Bologna, per esempio, il sindaco dem Matteo Lepore, la Ztl ambientale l’ha già progettata. E sarebbe in fase di studio una misura per limitare i mezzi a motore tra i quartieri, pena il pagamento di una tariffa.Sui tempi nessuno si è ancora sbilanciato ma circolano bozze con una dead line: 2026. A preoccupare i cittadini è un ipotetico «tariffario» per chi decide di preferire per gli spostamenti in città la propria auto ai mezzi pubblici o alla mobilità verde. Con un’impronta molto di sinistra: sarà modulato in base alle esigenze. Per chi userà auto e moto per lavoro è annunciata una certa flessibilità. La limitazione più temuta, però, è una specie di franchigia ipotizzata per l’utilizzo dei mezzi a motore: si va dai 50 giorni all’anno per i veicoli più inquinanti fino agli oltre 200 per quelli meno impattanti. E per circolare in deroga alle limitazioni si dovrà sottoscrivere un abbonamento, con prezzi variabili sempre a seconda dello scopo degli spostamenti. L’opposizione è sulle barricate: «Il Comune è ostaggio delle frange più ideologiche». Ma Bologna non è l’unica città nella quale una certa sinistra stia pensando di imporre la limitazione alla libertà di movimento. A Napoli il sindaco di centrosinistra Gaetano Manfredi, ingegnere ed ex rettore della Federico II, la Ztl green la sta già sperimentando: si andrà avanti da ottobre a marzo, dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 18.30, con divieti di circolazione per le auto più attempate: Euro 0 e 1 a benzina e le diesel fino a Euro 4. Stop anche per i veicoli commerciali a gasolio (categorie N1, N2 e N3 inferiori o uguali a euro 4) e per motoveicoli e ciclomotori di categoria da Euro 2 in giù.A Parma il sindaco del Pd Michele Guerra ha ereditato una vasta area verde tutta varchi elettronici a lettura targhe. Qui la dichiarazione di guerra alle auto risale al 2020 e al centro del piano c’era proprio il miglioramento della qualità dell’aria riducendo il carico veicolare inquinante. La solita solfa. Con una scadenza: limitazione al 2030 della circolazione per i mezzi più datati. E siccome l’area verde era già stata progettata, Guerra, per imitare il collega meneghino, ha deciso di programmare altri 60 chilometri di piste ciclabili, in una città che è già tutta un budello per cicli e monopattini. L’idea è quella di lavorare sulle cuciture urbane e sui collegamenti con le frazioni. Intervenendo anche sul sistema di regolamentazione dei transiti e della sosta all’interno dell’anello delle tangenziali. Così da arrivare a una sorta di green area 2.0 per la mobilità sostenibile e rendendo impossibile la vita agli automobilisti. Svolta ambientalista anche a Crema, dove il neoeletto dem Fabio Bergamaschi ha subito fatto capire quanto sarà green la sua giunta. Si pensa a un futuro non troppo lontano in cui i protagonisti sono jogging e bicicletta. «Stretta immediata sui permessi della Ztl per il carico e scarico merci», ha spiegato appena si è insediato l’assessore all’Ambiente Franco Bordo. E non solo. Nel suo programma c’è la lotta ai supermercati e al consumo del suolo. Stesso ritornello a Cremona. Qui il sindaco di centrosinistra è Gianluca Galimberti, uno che la tessera del Pd non l’ha ancora presa, ma che ha dichiarato di aver votato per i dem. Il suo assessore Simona Pasquali qualche giorno fa ha presentato un piano per il «riordino della sosta in città» e per la «mobilità sostenibile» che è stato un duro colpo per le associazioni dei commercianti. Marco Stanga, vicepresidente di Ascom e presidente provinciale di Federmoda, ha denunciato il fuggi fuggi dal centro storico a causa del caro parcheggi: «1 euro e 70 è tanto, se si tiene in conto che i parcheggi dei centri commerciali sono gratuiti». «È quello che vogliono. Favoriscono i centri commerciali», gli fa eco Alessandro Lupi, presidente provinciale della Federazione italiana dei pubblici esercizi. E, così, una a una le città più a sinistra stanno mettendo in campo il loro progetto anti automobile. La Roma di Roberto Gualtieri non poteva mancare. La stretta parte a novembre: con le prime 35.000 auto, le più vecchie tra quelle in circolazione nella Capitale, che non potranno più circolare. Stop dal lunedì al sabato ai diesel Euro 3, alle vetture a benzina Euro 2 e a tutti i veicoli Euro 1 o precedenti. Poi, dall’8 dicembre 2024, arriverà la «pollution charge», ovvero una tassa imposta ai veicoli a motore. In futuro la Ztl del centro storico sarà accessibile soltanto ai mezzi elettrici. Nel frattempo si stimano le entrate: se i ticket per l’ingresso in città dovessero costare quanto a Milano, cioè 5 euro l’uno, si incasserebbe circa 200 milioni di euro all’anno. E al Campidoglio già si sfregano le mani.
«The Iris Affair» (Sky Atlantic)
La nuova serie The Iris Affair, in onda su Sky Atlantic, intreccia azione e riflessione sul potere dell’Intelligenza Artificiale. Niamh Algar interpreta Iris Nixon, una programmatrice in fuga dopo aver scoperto i pericoli nascosti del suo stesso lavoro.