2020-02-27
A Mosca il Pd cerca l’aiuto di Putin per eleggere Padoan capo della Bers
Ivan Scalfarotto va a caccia del voto russo per la dirigenza della banca europea.L'ex ministro Pier Carlo Padoan ha svolto la sua ultima campagna elettorale a Siena. Un luogo con molte assonanze legate al suo precedente lavoro. Nel capoluogo toscano c'era la sede del Monte dei Paschi, la banca che il governo ha salvato con oltre 8 miliardi pubblici, seppur in un caos non degno di un Paese del G20. A Siena però ha salvato con l'iniezione di denaro pubblico moltissimi posti di lavoro. Presumibilmente tutte famiglie che poi avrebbero potuto votarlo. Così è stato. Eletto tra le file del Pd, è andato in Parlamento. In futuro però la situazione non si ripeterà. Mps sarà verosimilmente ritornata privata e il Pd di allora non esisterà quasi più. Ecco che Padoan adesso è candidato a dirigere la Bers, banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo. Ufficialmente la sua candidatura si oppone a quella francese. L'ex ministro dell'Economia e la direttrice generale del Tesoro francese, Odile Renaud-Basso sono i candidati principali alla presidenza della banca, secondo quanto riferito alla Reuters.Un posto di comando che conta e che può fare la differenza per i destini di un Paese. «Ne sa qualcosa la Russia di Vladimir Putin», commentava il sito di Business insider, «che è stata esclusa dai copiosi finanziamenti in seguito alle sanzioni occidentali dopo l'invasione e annessione della Crimea». Anzi secondo alcuni analisti economici proprio il taglio dei finanziamenti Bers avrebbe bloccato o comunque frenato la crescita russa negli ultimi anni. Motivo per cui ieri il sottosegretario agli Esteri, Ivan Scalfarotto, si è recato a Mosca per incontrare il collega Timur Maksimov. L'occasione è stata la partecipazione alla fiera di moda Cpm, ma il motivo vero sembra essere Padoan. Come hanno riportato alcune agenzie il governo giallorosso ha chiesto formalmente a Putin il sostegno per la candidatura dell'ex ministro dem ai vertici della Bers. Nel 2012 per la scelta del presidente ci fu un testa a testa tra il britannico Suma Chakrabarti e l'allora vice presidente francese della Bei, Philippe de Fontaine-Vive. Il secondo è stato sconfitto ai punti in base a uno schema che vede pesare il ruolo di ogni singolo azionista della banca. Francia, Germania e Italia sono i primi dell'area euro. Il primo azionista in assoluto è l'America, seguita dal Canada. Poi arriva la Russia. Il conto è presto fatto. Padoan se vuole andare alla Bers ha bisogno del sostegno di Putin. Un paradosso se si pensa a tutte le dichiarazione del Pd relative al ruolo di Mosca nella politica europea e in special modo nelle relazioni italiane con la Lega. Certo, Putin val bene una messa. Mosca valuterà le sue mossa.Viene da chiedersi che cosa chiederà in cambio del voto pro Padoan. Il quale crede alla sua candidatura ma non si strapperà i capelli se venisse sorpassato dalla concorrente francese. A fine estate si libererà un importante posto all'Ocse e potrebbe sempre ripiegare lì. Con ruolo molto meno retribuito rispetto alla poltrona della Bers, ma anche meno impegnativo. Insomma, dopo aver contribuito a segnare gli anni peggiori del sistema bancario italiano potrebbe tornare da dove è arrivato e fare lo studioso come ha sempre fatto. E dove la politica del suo partito può fare pochi danni.