![A Hollywood l’ispirazione è morta. E il cinema trasloca a Gerusalemme](https://assets.rebelmouse.io/eyJhbGciOiJIUzI1NiIsInR5cCI6IkpXVCJ9.eyJpbWFnZSI6Imh0dHBzOi8vYXNzZXRzLnJibC5tcy8yMTExMzEyNi9vcmlnaW4uanBnIiwiZXhwaXJlc19hdCI6MTc0NTUwNDgxNn0._2mf0nMeayvTx6sQWa8q3txf3omo9XKr4tRcrv0wHtw/img.jpg?width=1200&height=800&quality=85&coordinates=0%2C0%2C0%2C0)
Ansa
Da «Euphoria» a «The good cop», le serie Usa che affollano i palinsesti di Sky e Fox sono in realtà rifacimenti di sceneggiati israeliani (a volte adattati in salsa Lgbt). L'Italia ha preso in prestito il quiz tv di Gerry Scotti.
Da Depero a Wildt, dalle avanguardie futuriste all’architettura razionalista, con un’esposizione ricca di oltre 400 pezzi (aperta al pubblico sino al 1° settembre 2024) il Mart di Rovereto torna a indagare l’arte del Ventennio, interrogandosi su come il regime fascista influì sulla produzione figurativa italiana dei primi decenni del Novecento.