Dall'inizio dell'anno sono fallite più di 5.000 imprese

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Secondo l'analisi sulle liquidazioni aziendali realizzata da Cribis, sono 5.468 le imprese italiane che hanno dichiarato fallimento nei primi nove mesi del 2023: in linea (+1,48%) rispetto allo stesso periodo del 2022, ma in diminuzione del 32,9% rispetto al 2019 (pre-pandemia). I settori più in sofferenza sono trasporti, costruzioni, servizi per le persone, energia e telecomunicazione e industrie del legno e dei mobili.

Il problema non sono i conti pubblici, ma il deficit della bilancia commerciale. Dovuto a una moneta troppo forte, che ha permesso acquisti all’estero illimitati. Ora per tornare competitivi serve rigore, ma senza poter smorzare le tensioni sociali con la svalutazione.
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Il premier al Forum della Guardia Costiera: «Il Calo degli sbarchi è incoraggiante. Il nostro approccio va oltre le inutili ideologie».

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Sébastien Lecornu (Ansa)
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