
Donald Trump sta intensificando la lotta al narcotraffico. Venerdì sera, il presidente americano ha reso noto di aver ordinato il terzo bombardamento contro un’imbarcazione di trafficanti di droga nell’area caraibica.“Su mio ordine, il segretario alla Guerra ha ordinato un attacco cinetico letale contro una nave affiliata a un'organizzazione terroristica designata che conduce attività di narcotraffico nell'area di responsabilità di Southcom”, ha dichiarato su Truth. “L'intelligence ha confermato che la nave stava trafficando stupefacenti illeciti e stava transitando lungo un noto passaggio di narcotraffico, diretto ad avvelenare gli americani. L'attacco ha ucciso tre narcoterroristi di sesso maschile a bordo della nave, che si trovava in acque internazionali. Nessun membro delle forze armate statunitensi è rimasto ferito in questo attacco”, ha proseguito, per poi concludere: “Smettete di vendere fentanil, narcotici e droghe illegali in America e di commettere violenza e terrorismo contro gli americani!”Come detto, si tratta del terzo attacco di questo tipo ordinato finora dall'attuale presidente americano. Gli altri due erano avvenuti il 2 e il 15 settembre, sempre nell’area caraibica. Secondo la Casa Bianca, le imbarcazioni colpite sarebbero collegate alla gang venezuelana Tren de Aragua, che è stata designata dal Dipartimento di Stati come organizzazione terroristica. Ricordiamo che, nelle scorse settimane, Washington ha schierato varie navi da guerra al largo del Venezuela: una mossa che è stata aspramente criticata dal regime di Nicolas Maduro. Regime che ha recentemente tenuto delle esercitazioni militari come monito nei confronti degli Stati Uniti. La questione, a ben vedere, va oltre il nodo del contrasto al narcotraffico. Maduro teme un regime change, mentre Trump non vede assolutamente di buon occhio gli stretti legami che intercorrono tra il governo di Caracas e quello di Pechino. Non è del resto un mistero che, da quando è tornato alla Casa Bianca, l’attuale presidente americano abbia proposto una riedizione della Dottrina Monroe con il preciso obiettivo di arginare l’influenza cinese sull’America Latina. È in questo quadro che, alcuni mesi fa, l’amministrazione Trump è riuscita, attraverso varie pressioni, a convincere Panama a uscire dalla Belt and Road Initiative. Le tensioni tra Washington e Caracas vanno quindi inserite (anche) all’interno di questo quadro: quello della crescente competizione geopolitica tra gli Stati Uniti e la Repubblica popolare cinese. Non mancano infine le ripercussioni sulla politica interna americana. I parlamentari democratici si sono mostrati critici dei bombardamenti caraibici ordinati da Trump, sostenendo che soltanto il Congresso ha il potere di dichiarare guerra.
Cibo italiano farlocco
Il market di Bruxelles vende imitazioni delle nostre specialità. Come la carbonara (in vasetto). Il ministro: «Subito verifiche».
Verrebbe da dire: Ursula, spiegaci questa. Perché nei palazzi dell’Ue si spaccia una poltiglia in vasetto definita Carbonara che è a metà strada tra un omogeneizzato e una crema da notte? Va bene che la baronessa von der Leyen pecca per abitudine in fatto di trasparenza - dai messaggini sui sieri anti-Covid con Albert Bourla della Pfizer costati una valanga di miliardi fino alla corrispondenza con i generali tedeschi, senza contare il silenzio sulla corruzione in Ucraina - ma arrivare a vendere nel «suo» supermarket il falso cibo italiano pare troppo. Anche se sappiamo da tempo che l’Ue è tutta chiacchiere e distintivo, in questo caso falso.
Il Parlamento europeo (iStock). nel riquadro, la copertina del libro di Gabriele Guzzi
Alcuni esponenti del centrodestra hanno cambiato registro: parlano come Elsa Fornero.
Eurosuicidio è il titolo di un gran bel libro scritto da Gabriele Guzzi con prefazione di Lucio Caracciolo sull’impatto dell’Unione europea rispetto alle crisi in corso. Un’analisi severa e puntuale, dove i dati reggono le tesi che conducono all’arrivo: l’Europa non è in crisi, è la crisi.
La Commissione rivede al ribasso la crescita dell’Italia nel 2025 (+0,4%) e gli «strilloni» anti-governo ghignano: «Fanalino». Ma le stime dei burocrati sono spesso fallaci. E il nostro Pil pro capite supera quelli della Germania e della Francia del debito.
Tutti a parlare del fatto che le previsioni di crescita per il 2025 relegano l’Italia a fanalino di coda. Ah, le previsioni arrivano dalla Commissione europea. Che quattro volte l’anno ci offre le sue analisi sul passato e le sue previsioni per il futuro. A febbraio sono pubblicate le previsioni invernali. A maggio quelle di primavera. A settembre quelle estive. E a novembre quelle di autunno. E sono queste quelle che molti quotidiani italiani hanno commentato ieri. Il faro era puntato sulla bassa crescita. Che è una realtà indiscutibile.
Francesco Saverio Garofani (Imagoeconomica)
Francesco Saverio Garofani, consigliere del presidente della Repubblica per gli Affari del Consiglio Supremo di Difesa, in un colloquio con il Corriere della Sera confessa: «Era una chiacchierata in libertà tra amici» e convinto di «non aver mai fatto dichiarazioni fuori posto, mai esibizioni di protagonismo» aggiunge di aver «letto e riletto Belpietro, senza capire in cosa consisterebbe il complotto».





