2018-09-20
Vigilanza Rai, sì al voto bis su Foa. Decisiva l’astensione di Forza Italia
Il Pd protesta ma dei ripescaggi ha beneficiato anche Pier Carlo Padoan per l'Istat. E Carlo Rubbia, senatore a vita nominato dall'ex presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.Il Pd attacca sul piano legale la ricandidatura di Marcello Foa alla presidenza della Rai ma, allo stesso tempo, rimanendo nel perimetro della pubblica amministrazione, molti esponenti di centrosinistra hanno goduto dello stesso trattamento, ovvero ricandidarsi dopo un «flop» per poi essere eletti. Lo si può leggere nel parere legale presentato ieri dalla Lega in commissione Vigilanza, nel quale l'avvocato Federico Freni dello studio Quorum, spiega come a sostegno della «riproponibilità» della candidatura dell'ex inviato del Giornale ci siano diversi precedenti. Quello più noto è dell'ex ministro dell'Economia dem Pier Carlo Padoan, che nel 2014 per diventare presidente dell'Istituto nazionale di statistica (Istat) ebbe bisogno di due votazioni al Senato, perché nella prima del 15 gennaio mancava il quorum: lo avrebbe raggiunto dopo che venne ripresentata la candidatura il 22 gennaio. Ma la lista è lunga. C'è anche il caso di Carlo Rubbia, senatore a vita nominato dall'ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Il 22 ottobre del 2003 il premio Nobel per la fisica ottenne parere contrario alla Camera per diventare presidente dell'Enea, Ente per le nuove tecnologie, energia e ambiente. Poi si ripresentò con successo il 17 dicembre del 2003. Che dire poi di Alessandro Ortis, ex vicepresidente di Enel. Il 13 novembre del 2003 la 10° Commissione (Industria, commercio e turismo) del Senato espresse parere contrario, salvo poi, il giorno successivo, votare invece a favore dopo la riproposizione della candidatura. Del resto è la legge a difendere la scelta di ripresentare Foa come presidente della Rai. Lo dice chiaramente una norma del 1995 che prevede come «in nessun caso le nomine possono essere effettuate in mancanza del parere favorevole espresso dalle predette Commissioni a maggioranza dei due terzi dei componenti». Ieri intanto c'è stato il via libera da parte della commissione di Vigilanza alla risoluzione che impegna il cda della Rai a esprimere di nuovo la candidatura di Foa. A votare a favore Lega, 5 stelle e Fratelli D'Italia. Forza Italia si è astenuta. Contrari il Pd, Leu e Pierferdinando Casini. «Il voto di oggi della Vigilanza sulla risoluzione di maggioranza è la prova degli accordi che si sono stretti ad Arcore tra Lega e Fi», dichiarano in una nota il presidente dei senatori del Pd Andrea Marcucci e il capogruppo Pd in commissione di Vigilanza sulla Rai Davide Faraone. Di diverso parere il leghista Massimiliano Capitanio, segretario della commissione di Vigilanza Rai e relatore della relazione: «Siamo soddisfatti per una risoluzione che ristabilisce la verità dei fatti sulla nomina della presidenza Rai dopo le inopportune pressioni o inibizioni soprattutto da parte del Pd. La Lega non vuole ingerenze nel lavoro del cda. Valutiamo la figura di Marcello Foa come libera e di stimato professionista e siamo certi lavorerà per un pluralismo dell'informazione di qualità». Proprio Capitanio aveva spiegato in Commissione che «se qualcuno vuole paralizzare il servizio pubblico e mettere a rischio informazione e posti di lavoro se ne assumerà la responsabilità politica». E che soprattutto si è lavorato, «alla votazione di un candidato che non abbia raccolto in precedenza il quorum necessario a sbloccare l'iter di legge, e questo vale per chi non lo ha ottenuto in Commissione o all'interno dello stesso cda, particolare che forse volutamente sfugge a qualcuno», ha concluso Capitanio. Martedì la commissione di Vigilanza si radunerà di nuovo per votare Foa. E dopo la chiusura sulla presidenza inizierà il valzer di nomine nei telegiornali. Sul Tg1 sono due i nomi che ballano per la direzione, quello di Alberto Matano, vicino ai 5 stelle in particolare al portavoce del ministro per lo Sviluppo Economico Luigi Di Maio Vincenzo Spadafora, e quello di Gennaro Sangiuliano, attuale vicedirettore. Sul Tg2 sono in rialzo le quotazioni del giornalista Luciano Ghelfi, mentre al Tg3 circola da giorni il nome di Federica Sciarelli, storica conduttrice di Chi l'ha visto. Per la direzione di Rai 1 invece appare ormai sicura la nomina di Marcello Ciannamea, attuale direttore dei palinsesti e consigliere di amministrazione di Auditel.
Charlie Kirk (Getty Images). Nel riquadro Tyler Robinson
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