2025-11-26
Vendola trombato, Boccia fantasma
Nichi Vendola, candidato al consiglio regionale della Puglia per Avs, mentre vota al seggio di Terlizzi (Ansa)
La Puglia rinnega il suo ex presidente «mammo», che con Avs è fuori dal Consiglio. Flop in Campania per la donna incubo di Sangiuliano: 160 voti. Veneto, Rizzo delude.Chiusi i seggi, conti fatti. La lunga corsa delle Regionali 2025 è terminata, adesso è il momento dei riequilibri di potere. Dentro alle coalizioni così come dentro ai partiti. Il Veneto va al centrodestra, per dirla meglio, al Carroccio. Alberto Stefani ottiene il 64,39% dei voti. Lega, primo partito, ottiene il 36,28% (pari a 19 seggi all’interno del Consiglio regionale). Fratelli d’Italia il 18,69% (nove seggi). Forza Italia il 6,3%, tre seggi. Noi moderati con l’1,12% non ottiene alcun seggio.Giovanni Manildo, candidato di centrosinistra, ottiene il 28,88%. Il Pd che lo sostiene ottiene gli stessi seggi di Fdi, nove, rimediando il 16,6% dei voti. Seguono Avs (4,64%, due seggi), e Movimento 5 stelle (2,20%, un seggio). Due le grosse sorprese in Veneto, con Marco Rizzo candidato presidente che resta fuori dal Consiglio con appena l’1% dei voti e Riccardo Szumski, il medico radiato dall’albo per le sue posizioni sui vaccini, che conquista più del 5% dei voti entrando così in Consiglio regionale.La Campania era l’altra grande osservata. Pure qui era attesa la vittoria del centrosinistra. Il Pd, primo partito con il 18% delle preferenze, elegge con i suoi voti e quelli della lista dell’ex governatore Vincenzo De Luca (8,3%) il candidato di un partito, il Movimento 5 stelle, che ottiene appena il 9%. Insomma Roberto Fico sarà governatore, come previsto ma il rischio adesso è che i voti dem vengano cannibalizzati dal neopresidente. Potrebbe essere la pietra tombale della segretaria Elly Schlein. Bene le liste civiche, due seggi anche per Alleanza verdi e sinistra e Mastella. Qui tra i grandi esclusi si è giocato anche un duello che sa di vendetta. Dentro l’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano con Fratelli d’Italia, fuori la sua presunta amante, Maria Rosaria Boccia. L’imprenditrice di Pompei ha preso solo 160 preferenze quando avrebbe dovuto essere uno dei nomi trainanti della lista di Stefano Bandecchi, ex sindaco di Terni e candidato governatore. Anche lui fuori con lo 0,49%. Sangiuliano entra nelle file di Fratelli d’Italia che ottiene a sua volta l’11,93%, primo partito della coalizione che sosteneva il candidato Edmondo Cirielli, viceministro degli Affari esteri. A seguire, molto vicina Forza Italia con il 10,72% di voti. Sei seggi per entrambi i partiti. La Lega con il 5,5% dei consensi ottiene tre seggi. Due per i Moderati e Riformisti per Cirielli presidente. Gli altri partiti che lo sostenevano, tra cui Noi moderati che avrebbe voluto candidare la segretaria Mara Carfagna, non sono riusciti a ottenere nessuno scranno. Resta la Puglia, anche qui prevista la vittoria del centrosinistra, Antonio Decaro con il 63,97% sarà governatore. L’aspetto più rilevante qui è l’esclusione dell’ex governatore Nichi Vendola la cui elezione sembrava certa, talmente certa che Decaro ragionava su un suo eventuale ritiro che considerava la presenza dell’ex governatore un ostacolo al suo mandato, rappresentando di fatto una continuità con il passato. Alla fine il problema si è risolto da sé. Avs supera di poco la soglia di sbarramento del 4% calcolata sul totale dei partiti, ma la legge elettorale pugliese prevede che ai fini dello sbarramento le percentuali si calcolino sui voti espressi ai candidati presidenti. Decaro ne ha presi di più di quelli guadagnati dai partiti e Avs è così scesa sotto al 4%. Il Pd prende il 25% dei voti, il 12% alla lista di Decaro, 7% al Movimento 5 stelle.Luigi Lobuono, candidato del centrodestra prende il 35% dei voti, di cui il 18% è arrivato da Fratelli d’Italia che ottiene un buon risultato. Più debole Forza Italia che con un suo candidato prende il 9%. Bene la Lega con l’8% che si attesta appena al di sotto della media nazionale.
Nel riquadro una foto tratta da Google Maps del Parco di Tor Tre Teste, a Roma (iStock)
Matteo Renzi (Imagoeconomica)
Il candidato del centrodestra sconfitto in Campania, Edmondo Cirielli, insieme al premier Giorgia Meloni (Ansa)