2025-11-26
Elly aizza il Sud contro l’autonomia. È lei che in questo modo divide l’Italia
Il nuovo scopo del campo largo? Cavalcare il disagio nelle sue roccaforti boicottando la riforma. Roberto Calderoli: «Governo anti-Meridione, ora ribellatevi». Ma il divario col Nord è figlio delle pessime amministrazioni dem.Elly Schlein vince al Sud. Come era accaduto alle Europee di un anno e mezzo fa. E subito parte la nuova battaglia, messa da parte quella green e quella per la Palestina a bordo della Flotilla: no all’autonomia. Con lei subito scendono in campo Roberto Fico, neo presidente della Campania, e Michele Emiliano, governatore uscente della Puglia. Insomma, il campo largo trova un altro motivo per stare al mondo: boicottare la riforma Calderoli. Riforma che invece piace non solo in Veneto, visto l’exploit della Lega che ha doppiato Fratelli d’Italia, ma anche in Lombardia, Piemonte e Liguria che la scorsa settimana hanno siglato le pre-intese per avere la gestione in autonomia della protezione civile, delle professioni, della previdenza complementare e di alcune voci legate al fondo sanitario, cioè soldi che sono in cassa ma che per qualche motivo burocratico che non si capisce chi l’abbia scritto non si possono spendere.L’accordo siglato dal ministro degli Affari regionali con Luca Zaia, Attilio Fontana, Alberto Cirio e Marco Bucci però sembra tutto tranne che un attentato all’unità dello Stato come vogliono farlo passare M5s e Pd. Eppure in queste ore la leader dem ha già dato la nuova linea: «Il riscatto parte dal Sud, il dato è proprio questo, e questo non ci stupisce perché questo governo è il più anti meridionalista della storia. E questo voto credo che abbia anche a che fare con il fatto che hanno spinto per l’autonomia differenziata e i cittadini della Puglia e della Campania hanno risposto in maniera molto netta a questa riforma sbagliata che aggraverebbe ancora diseguaglianze territoriali che il Sud ha già pagato di troppo», ha spiegato la Schlein lunedì sera da Bari al comitato elettorale di Antonio Decaro. Concetto sottolineato poco prima da Napoli, citando pure Pino Daniele: «Ci batteremo contro l’autonomia differenziata e forse questo mi ha fatto pensare alle parole di un grande poeta di questa terra, Tant l’aria s’adda cagnà».«Il risultato di Campania e Puglia conferma che milioni di meridionali non vogliono l’autonomia differenziata», ha tuonato Fico. Se ai neo governatori di Napoli e Bari «aggiungiamo il presidente rieletto della Calabria, Roberto Occhiuto, che nel centrodestra è il più contrario all’autonomia differenziata, credo che il messaggio per il governo sia chiaro. I cittadini del Sud dimostrano di essere contrari a questo progetto», aggiunge Michele de Pascale, presidente dell’Emilia-Romagna in quota dem, quello che non vuole più i pazienti calabresi nei suoi ospedali. E ancora: «L’Italia e il Mezzogiorno per ripartire hanno bisogno di cancellare le proprie disuguaglianze, non di acuirle rendendo tutti più poveri. L’autonomia differenziata della destra va assolutamente fermata. Calderoli e la Lega la smettano di giocare, la stragrande maggioranza del Paese non vuole l’autonomia differenziata. Se ne facciano una ragione», fa sapere il capogruppo dell’Alleanza verdi e sinistra, Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo misto di Palazzo Madama. Di nuovo la Schlein: «Il riscatto parte dal Sud», spiega in conferenza stampa al Nazareno dopo i risultati nelle elezioni regionali. «Le cittadine e i cittadini hanno visto all’opera un governo che non solo non ha fatto nulla per ridurre le diseguaglianze territoriali che il Sud ha già pagato fin troppo ma addirittura sta cercando di aggravare la situazione con l’autonomia differenziata contro cui continueremo a batterci perché stanno provando con l’inserimento dei Lep nella manovra ad aggirare la sentenza della Corte Costituzionale come hanno fatto per ragioni elettorali firmando le pre-intese con le Regioni proprio nei giorni prima del voto». Addirittura «la Regione Puglia vigilerà con attenzione affinché il governo non riproponga atti o comportamenti che possano violare i principi di uguaglianza dei cittadini e di unità della Repubblica. La Puglia ha fatto molto affinché l’autonomia differenziata prevista dall’articolo 116, comma 3, della Costituzione non fosse attuata nel modo prospettato dalla legge numero 86 del 2024», conclude Emiliano.Non sappiamo se dal Sud partirà la riscossa del campo largo in vista delle Politiche del 2027. L’unica cosa che emerge tuttavia da questa nuova campagna propagandistica è che Pd, M5s e Avs stanno provando ad aizzare il Mezzogiorno contro il Nord, «colpevole» di voler attuare una norma costituzionale, tra l’altro voluta dal centrosinistra nel 2001, l’autonomia differenziata appunto, e approvata dagli italiani con un referendum confermativo. Per cui non sono Calderoli o Zaia e Fontana che puntano alla cosiddetta «secessione dei ricchi». Semmai è il centrosinistra che spinge il Sud a ribellarsi al Nord, senza ricordare che se la forbice tra le due parti dell’Italia si è allargata non è certo colpa dell’autonomia, che non c’è, semmai di governatori di area dem che non hanno usato bene i soldi pubblici in favore dei propri cittadini. Un solo esempio: Veneto e Campania, avendo più o meno gli stessi abitanti, ricevono somme simili per la sanità. Come mai i servizi offerti sono tuttavia diversi?
Nel riquadro una foto tratta da Google Maps del Parco di Tor Tre Teste, a Roma (iStock)
Nichi Vendola, candidato al consiglio regionale della Puglia per Avs, mentre vota al seggio di Terlizzi (Ansa)
Matteo Renzi (Imagoeconomica)
Il candidato del centrodestra sconfitto in Campania, Edmondo Cirielli, insieme al premier Giorgia Meloni (Ansa)